25/03/2024
"La Juta all'Incoronata"
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La fama e la notorietà del Santuario sono attribuite alle sue caratteristiche taumaturgiche. In passato, questo luogo era rinomato per la benedizione che i devoti chiedevano per i loro animali da lavoro, come cavalli, buoi e asini, che affrontavano le dure fatiche nei campi, al fine di proteggerli da malattie e incidenti. Si narra che durante la festa della Madonna, il martedì dopo Pasqua, un toro impazzito provocò il panico tra i numerosi fedeli presenti. Essi implorarono la Vergine affinché intervenisse, e miracolosamente le loro preghiere furono ascoltate. La pietra su cui il toro poggiava lo zoccolo si ammorbidì all'istante, imprigionando l'animale e rendendolo inoffensivo, per poi indurirsi nuovamente poco dopo. Storicamente in questo luogo sacro giungevano, da ogni parte delle Campania, carri addobbati con fiori di carta e immagini della Madonna, trainati da cavalli, asini e buoi. Giunti nei pressi del Santuario, l'usanza vuole che si facciano tre giri con gli animali intorno al santuario. Dopo il rituale della benedizione, i fedeli si accampano per il pic-nic, continuando a far festa tra musiche e balli della tradizione popolare.
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