12/10/2023
Lavorare in cucina non è mai stato attraente.
Neanche i soldi sono riusciti a rendere la figura del cuoco entusiasmante negli ultimi 50 anni: a parte per una piccola parentesi temporale.
C’ è stato infatti un periodo nel quale i media hanno cercato di convincere tutti che potesse essere figo; creatività, inventiva, ottime possibilità economiche, notorietà. Bastava solo avere una gran passione…già.
Quanti appassionati di motori sono in realtà piloti professionisti?
Di calcio?
Per non parlare di politica, di moda, di finanza, etc etc
La passione non conta un c***o nel professionismo, se non a far cicatrizzare più velocemente alcune ferite.
Contano la capacità e la dedizione. Punto.
Il cuoco è un precario a tempo fisso.
Vive ogni giorno di organizzazione, abitando costantemente gli imprevisti che arrivano.
Come quando peschi “vai direttamente in prigione senza passare dal Via” nel Monopoly, ma tutti i giorni.
Non puoi decidere di fare il cuoco quando vuoi tu: è il contesto che ti gira intorno a deciderlo per te, dal quale non puoi sottrarti: sei chiamato a rispettare il tuo ruolo.
E soprattutto ci vuole tanta, tanta, ma tanta conoscenza.
Sulle materie prime, sul mercato, sulle quotazioni, sui metodi di conservazione, sui metodi di cottura, sulla chimica degli alimenti, sulle stagionature, sulle richieste della clientela, sui cicli naturali, sulla gestione, sulla microbiologia etc etc.
Non voglio attaccarvi la pippa trita e ritrita.
È un mestiere di m***a, senza se e senza ma.
Non fatelo per moda, anche perché ormai risultereste fuori moda.
E non fatelo neanche per passione: lasciatela tra le mura domestiche quella.
Nei ristoranti si sputa sangue e, quando non si sputa, ti ritrovi lo stesso gli schizzi rossi sulla giacca.
La verità è che la figura dello chef ha rappresentato negli ultimi anni, per molti, la scorciatoia per essere virali, per sfamare il bisogno di popolarità e raggiungere il grande pubblico medio.
Solo per questo tanti si sono avvicinati a questo mondo.
Poi sono arrivati i social e - “puff!” - scappati via.
Via verso nuove scorciatoie.
Lasciate stare la cucina.
Non è cosa per tutti, grazie a Dio.
Datevi a TikTok.
Fidatevi.
Testo Fabio Tammaro
Seafood Consulting