Ricorderete, sicuramente, Arnold's, il locale di Milwaukee punto di ritrovo e tappa obbligata dei protagonisti della serie televisiva "Happy Days" e il piccolo palco che ospitava i concerti di Pottsie, Ralph, Richie, talvolta accompagnati da Suzie Q. Chi non ha mai visto almeno uno spezzone, se non un episodio, di quel telefilm scagli la prima pietra o, preferibilmente, costeggi la Muraglia Torine
se della Mandria che tiene compagnia per alcuni chilometri alla strada verso le Valli di Lanzo. Quando la via si fa curva e sale è facile incappare nei manifesti che pubblicizzano il concerto di qualche band, attacchinati sui muri, quando non direttamente sulla roccia; basta seguire tali indizi e, dopo essersi imbattuti nel cartello di benvenuto di un paese che ha il nome di una birra o esservi fermati a sorseggiare una birra che ha il nome di un paese (Ceres), si giunge ad Ala di Stura. Ebbene: al numero quarantadue di Via Circonvallazione, ad Ala di Stura e non a Milwaukee, si trova il Sacripante, storico locale della musica dal vivo nazionale. Ho sempre pensato a questo locale come ad un Arnold's trasferitosi in montagna: il lungo bancone, il piccolo ma accogliente palco, il biliardo, le panche e i tavoli di legno, ma soprattutto l'atmosfera di festa mi ricordano ogni volta l'ambiente del telefilm americano. Persino il telefono pubblico, posizionato nei pressi dei bagni, ed i bagni stessi, mi hanno sempre fatto pensare che da un momento all'altro potesse uscirne il mitico Arthur Fonzarelli, per gli amici (e soprattutto per le numerose amiche) Fonzie. Manca il juke box, ma il lettore cd del locale dispensa sempre ottima musica, sia quando è in funzione autoplay sia quando viene maneggiato dai e dalle dj locali. Il bancone ha tante storie da raccontare: a tappezzarlo ci pensa un puzzle composto dai manifesti dei gruppi passati da quelle parti, talvolta trasformandosi in baristi improvvisati nel dopo concerto. Era il 1991 quando Carletto e Gli Impossibili, storica band torinese, tennero il primo concerto della storia del Sacripante e ad oggi quasi tutti i gruppi della scena indipendente nazionale hanno calcato quel piccolo palco quasi rasoterra, scaldato e bagnato anche nei mesi più freddi dal calore e dal sudore del pubblico e dei musicisti sempre galvanizzati dall'accoglienza. Il “La” alle danze viene dato il 16 marzo 1991 , riuscendo (non senza difficoltà, specialmente nei rapporti con le istituzioni) nell'impresa titanica di portare pubblico da tutto il Piemonte e oltre in quel piccolo paese. Scomodo Pirandello per trovare un titolo alla storia del Sacripante e alle persone che lo hanno gestito per anni, dei veri e propri "Giganti della Montagna" per come, con le proprie forze e senza contributi esterni, sono riusciti a portare avanti il progetto negli anni. Si organizzano anche dei piccoli Festival in estate, utilizzando come arena da concerto la terrazza di fronte al locale o il campo da calcio sottostante. Un palco più grande, un impianto adeguato alla musica all'aperto, la griglia sempre attiva e vino e birra che scorrono parallelamente all'acqua del ruscello che attraversa il boschetto antistante, meta anche di fugaci amori . A proposito del campo da calcio: ora è stato trasformato in campo da calcetto per il periodo estivo, e pista da pattinaggio su ghiaccio in quello invernale.. Gratitudine e stima nei confronti di una “grande famiglia” che ha saputo portare avanti tra mille avversità un progetto importante per la musica non solo piemontese ed ha fatto conoscere questo affascinante paesino delle Valli di Lanzo in tutta la pen*sola.
-Giorgio Silvestri-