Pionta Arezzo è una Associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica, formata da utenti afferenti al Dipartimento di Salute Mentale, insieme ad operatori sanitari, familiari e volontari Nella primavera 2003, è nata l'Unione Sportiva Pionta Arezzo, una polisportiva di calcio, calcio a 5 e volley, formata in gran parte da utenti con disagio psichico. In precedenza ogni tanto alcuni pazi
enti si ritrovavano al parco del Colle del Pionta di Arezzo per ti**re due calci al pallone. Così il parco è stato utilizzato come nome della squadra. Nel 2003, due infermieri e una Educatrice professionale, senza grandi pretese, hanno strutturato questo gruppo, dandogli un nome, un logo, distribuendo incarichi e proponendo obiettivi. In futuro questa scommessa si rivelerà una vera e propria opportunità non solo di socializzazione ma anche di riabilitazione per l’utenza della Salute Mentale. La maggior parte degli attuali iscritti al Pionta Arezzo, sono seguiti a livello clinico dal Dipartimento Salute Mentale territoriale dell'Azienda Usl 8 zona aretina. La struttura organizzativa di riferimento a livello statutario, economico e di tesseramento di questa squadra è invece l’Associazione Onlus di auto-aiuto "Vivere Insieme", che raccoglie in se, principalmente familiari ed utenti con disagio psichico. Sotto queste istituzioni il gruppo è maturato, ha trovato una sua identità e coesione. Ha ottenuto risultati tangibili per ciò che riguarda l'integrazione, la riabilitazione e la socializzazione di ogni singolo utente. A livello tecnico sono sicuramente migliorate le prestazioni degli atleti, soprattutto quelle di soggetti con problematiche relative ad obesità o disturbo motorio. A livello psichico abbiamo riscontrato nel tempo una sensibile riduzione nell’uso di farmaci oltre ad un generale miglioramento clinico facilmente tangibile anche dalla totale assenza di ricoveri ospedalieri. Sono perdurate però, notevoli difficoltà nel reperire nel tempo,
risorse umane ed economiche per gestire e far sopravvivere questo gruppo sportivo. Nonostante queste difficoltà, con qualche perplessità nel 2005 è stato realizzato il sogno di questi ragazzi: iscriversi ad un campionato agonistico vero! Una scommessa ardua ma vinta con determinazione e forza di volontà,
infatti, una volta iscritti alla Uisp la squadra ha giocato tutte le partite fino alla fine. I risultati non sono stati esaltanti (nessuna vittoria e due pareggi il primo anno e 2 vittorie ed un pareggio il secondo), ma questo non è stato importante. Il vero valore della squadra è stato quello di rendere unito il gruppo durante le gare, gli allenamenti, e tutte le altre attività sportive, ricreative o istituzionali. Tornei, campionato, cene, vacanze, amichevoli e gite sono sempre un momento gioioso e di condivisione oramai irrinunciabili. Molti atleti-utenti hanno anche incarichi di gestione. Esiste il responsabile dei cartellini del campionato e dei palloni, c’è il responsabile della valigetta del pronto soccorso, c’è chi cura la preparazione atletica e compila le pagelle di fine gara, chi gestisce la parte logistica ed economica, chi mantiene pubbliche relazioni con altre squadre, e chi gestisce il rapporto con gli arbitri e la Uisp e si occupa degli accompagnamenti di utenti non automuniti. Chiedere agli atleti una quota da versare per l’iscrizione al campionato, seppur esigua, ha legato ancor di più i giocatori alla squadra, creando un vero e proprio legame di appartenenza ad essa e al gruppo. Il turn-over nelle presenze degli utenti è molto alto. Uno dei motivi principali di abbandono della squadra è quello relativo all’aver trovato lavoro, un ottimo motivo ben gradito per un addio. Mai un utente ha abbandonato l’attività per problemi relativi ad aggravamenti di patologia. Anzi, il gioco, lo sport, ed il confronto con gli altri, spesso hanno favorito un vero e proprio effetto terapeutico. Talvolta naturalmente ci sono state incomprensioni tra utenti o liti di gelosia, che alla fine però si sono risolte positivamente, grazie al contributo degli operatori ma anche dei compagni di squadra, che spesso divengono veri e propri amici, anche al di fuori della squadra. Il Comune e la Provincia di Arezzo, L’ITIS, la Uisp e 2 ditte di articoli sportivi hanno fornito un grande aiuto a questa polisportiva sociale e continuano a farlo non solo economicamente. La AUSL 8 di Arezzo ha invece concesso l’espletamento delle visite medico-sportive obbligatorie in forma totalmete gratuita;
La Provincia di Arezzo e l’ I.T.I.S. di Arezzo hanno dato in uso gratuito per 4 ore settimanali dal mese di settembre al mese di giugno di ogni anno della palestra “Silos” di Viale Cittadini 33/4 adiacente al Parco del Colle del Pionta, immerso nel verde, proprio nel bel mezzo di Arezzo;
La U.I.S.P. provinciale di Arezzo ha abbattuto sensibilmente per il Pionta Arezzo le tariffe di iscrizione e affiliazione annuale;
Il Comune di Arezzo ha fornito una volta alla settimana l’uso dell’impianto del più grande Palasport della città, usato già per la Serie B di Basket, e di Serie A di Volley. Il palazzetto “Le Caselle”;
Le esigenze logistiche del gruppo sportivo al momento sono ridotte all’essenziale per la semplice sopravvivenza dello stesso, tuttavia non sono mancate trasferte, uscite ed amichevoli speciali come quella dell’aprile 2008 a Roma, in occasione dell’amichevole con la Polisportiva sempre della Salute Mentale: “Il gabbiano”, già famosa per aver realizzato un film dal titolo “Matti per il calcio”. Pionta Arezzo negli ultimi anni ha trovato spazio anche in giornali quotidiani e sportivi, suscitando notevole interesse e sensibilità. Per il futuro l’obiettivo è quello di continuare, crescere, e abbattere definitivamente lo stigma. La cosa è decisamente possibile, i risultati migliorano anno dopo anno su tutti i fronti. Basti pensare che tra le oltre 300 società che la Uisp provinciale aretina iscrive ai suoi campionati, solo il Pionta Arezzo e rarissime altre squadre possono vantare 6 ammonizioni in 3 anni, nessuna espulsione ed una Coppa Disciplina per essere stata la squadra più corretta del campionato. Negli ultimi anni è stata fondata l'Associazione Colle Del Pionta Onlus poi divenuta APS nel 2020, acquisendo autonomia economica e funzionale, gestendo un piccolo circolo all'interno del Parco Colle del Pionta attraverso gli utenti sportivi della squadra di calcio.