Temporale sul Golfo di Cagliari
Cellula temporalesca 9 novembre 2024
#9novembre2024 ecco i fulmini di una cellula temporalesca sotto la Luna nel Golfo di Cagliari. Ripresa effettuata dal nostro astrofisico Manuel Floris nella piazzetta del Planetario, rallentata per evidenziare lo svilupparsi degli archi elettrici.
L'Unione Sarda Videolina Radiolina Sardegna Uno Televisione
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La Notte di Saturno - 1 novembre 2024
#1novembre nella notte dedicata a #saturno eccolo ripreso al telescopio durante l'evento al Planetario. Video del nostro astrofisico Manuel Floris.
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#27ottobre tempesta di fulmini su Cagliari. Ecco la riprese effettuata nel cuore della notte, prima dell'alba dal fotografo Lorenzo Busilacchi. Per la notte fra il 27 ed il 28 ottobre sono attesi nuovi temporali.
Aurora in Sardegna, 8 ottobre 2024
#10ottobre2024 ecco la spettacolare ripresa dell'aurora vista dal Nuraghe Piscu a Suelli. La ripresa mostra il massimo dell'attività che si è osservato alle 1:15 della notte fra il 10 ed 11 ottobre. Questa è la seconda aurora che si osserva in questo 2024. RIprese del nostro astrofisico Manuel Floris.
L'Unione Sarda Videolina Radiolina Sardegna Uno Televisione
#aurora #sardegna #finestrauniverso
La cometa d’autunno, la C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas sta per dare spettacolo. La si potrà osservare nei prossimi giorni, dopo il tramonto, in direzione ovest. I punti di riferimento nel cielo saranno la stella Arturo e il pianeta Venere che apparirà come una stella molto brillante. La cometa in questione passerà proprio di fianco, in direzione ovest. Come osservarla? A occhio nudo, con un binocolo. Si potrà persino provare a riprenderla dopo il tramonto a partire dall’11/12 ottobre. E sarà proprio il 12 ottobre il giorno in cui sarà più vicina alla Terra (dunque avrà la coda più estesa) ma la si potrà seguire anche nei giorni successivi a patto che si guardi nella giusta direzione. Non dobbiamo fare altro che confidare in un orizzonte sgombro e in condizioni meteo favorevoli. Il consiglio è quello di provare a osservarla perché non passerà più nel nostro Sistema Solare. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda.
Lanciata con successo la sonda interplanetaria Hera. Si tratta di una sonda europea che fa parte di un programma di difesa planetaria per evitare gli asteroidi potenzialmente in rotta verso la Terra. È decollata con successo da Cape Canaveral a bordo del razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX. Il suo obiettivo è quello di studiare quanto accaduto nel 2022 quando la sonda della Nasa, nota come DART, si è schiantata sull’ asteroide Dimorphos. Ci vorranno due anni a raggiungerlo e rilascerà due piccoli nanosatelliti, due cubesat, uno dei quali è italiano e prende il nome dal padre della missione, l’italiano Andrea Milani. Durante il suo viaggio però incrocerà anche il pianeta Marte e studierà le sue lune ma poi si dirigerà nuovamente verso Dimorphos per studiare l’asteroide, il suo compagno principale e gli effetti di quanto avvenuto nel 2022. L’obiettivo è capire come deviare un asteroide in rotta verso la Terra. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda
Tornerà l’aurora in Sardegna? Il più potente brillamento solare degli ultimi 7 anni ha prodotto un’espulsione di particelle cariche. Si chiama massa coronale ed è in viaggio verso la Terra. Investirà il nostro pianeta nella notte tra il 5 e il 6 ottobre. In particolare dalle 23 alle 2 del mattino è previsto il massimo dell’impatto di queste particelle che provocheranno delle aurore. Non sappiamo però se saranno visibili anche a basse latitudini com’è accaduto nella notte tra il 10 e l’11 maggio. Non resta che guardare il cielo e vedere se, per caso, questa imponete eruzione solare causerà delle aurore a basse latitudini visibili anche nella nostra isola. E per poterla osservare? Dove guardare? volgere lo sguardo verso nord, andare verso luoghi bui per potersi godere, se ci sarà, lo spettacolo dell’aurora rossa o dell’aurora boreale. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda.
65 anni fa l’uomo scopriva il lato nascosto della luna. Grazie alla missione sovietica Luna 3, decollata il 4 ottobre del 1959, si poteva osservare per la prima volta il lato nascosto della luna perché la luna nel suo orbitare attorno alla Terra ci mostra sempre lo stesso lato, sempre lo stesso volto. Una faccia è quella che osserviamo, ricca di mari lunari, quelle grandi pianure scure fatte di roccia vulcanica che ne caratterizzano la superficie ma quando la sonda Luna 3, il 7 ottobre 1959, riprese per la prima volta il lato nascosto della luna si osservarono due soli piccoli mari lunari. Uno di questi venne battezzato come “Il mare moscovita” in onore di Mosca, la capitale della nazione che aveva osservato per la prima volta la faccia nascosta della luna. Sono passati 65 anni ma ancora oggi il lato nascosto della luna ci affascina e grandi progetti sono stati programmati per quella faccia della luna. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda.
E se tra il 4 e il 5 ottobre rivedessimo l’aurora in Sardegna e più in generale in Italia? È stato osservato il più potente brillamento solare degli ultimi 7 anni. È questa la notizia del giorno. La nostra stella, il sole, ha prodotto un brillamento di tipo X9.0 dalla macchia solare AR3842. Già nei giorni scorsi questa macchia solare si era resa protagonista di un brillamento meno intenso, di classe X7. Non sappiamo se questo brillamento provocherà un’altra espulsione di massa coronale ma se questo avverrà, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre la Terra potrebbe essere investita da una nuova tempesta geomagnetica che potrebbe causare aurore visibili, forse, anche a basse latitudini. Ora non siamo in grado di prevedere cosa accadrà e se sarà possibile un replicarsi dell’evento della notte del 10 maggio quando si osservò l’aurora anche in Sardegna. Non resta altro che osservare il cielo, guardare il cielo nella notte fra il 4 e il 5 ottobre e in particolare nella tarda notte prima che sorga il sole.
Scoperto un pianeta roccioso attorno alla stella singola più vicina al sistema solare. È il pianeta Barnard b e prende il nome dalla stella attorno a cui orbita. La stella di Barnard. Questa stella dista da noi poco più di sei anni luce. Si tratta di una nana rossa e vicino a lei abbiamo appena scoperto un piccolo pianeta, più piccolo della Terra, che vi orbita attorno in tre giorni terrestri. Il suo anno dunque è brevissimo. La temperatura superficiale di questo pianeta è di 125 gradi dunque non è un mondo che, potenzialmente, sarebbe adatto a ospitare la vita anche considerando che non è presente acqua in superficie. Era da tempo che si cercava questo pianeta e la scoperta è da attribuire agli astronomi del Very Large Telescope dell’European Southern Observatory. Si tratta di una scoperta molto interessante e affascinante perché apre alla possibilità di trovare altri mondi attorno ad altre stelle simili. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda.
18 settembre: notte di Superluna. È il momento della luna piena e sarà l’ultima dell’estate. Sarà il momento in cui la luna, completamente illuminata dal sole, si troverà nel punto più vicino alla Terra. Questo fenomeno viene comunemente chiamato “Superluna” perché la luna apparirà più luminosa di circa il 30% e un po’ più grande (di circa il 14%). Nella stessa notte sarà possibile osservare anche un’eclissi lunare parziale che sarà visibile dall’Italia tra le 4:15 e le 5:15. Il 18 settembre sarà dunque una notte ricca di fenomeni: una Superluna e un’eclissi lunare parziale. A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore de Il Planetario de L’Unione Sarda.