20/09/2023
Un piccolo Esercizio ...
Questo è un'Aura Mandala.
Concentrati sul centro e vedrai il colore della tua aura roteare nel centro del mandala!
Io ho il colore BIANCO e tu ?!?
ROSSO
Fra tutti i colori, il rosso è certamente quello che più si presta a interpretazioni errate.
In senso generale, un rosso vivo è segno di dinamismo. Spesso lo troviamo suddiviso in zone vaporose o in larghe strisce intorno alla testa. Questo dinamismo di carattere non va confuso con il dinamismo legato alla forza fisica, che si manifesta con gli stessi colori in fasci regolari che si dipartono dagli arti e dalla vita.
Il rosso vivo acquisisce un’altro senso quando predomina nell’insieme dell’aura astrale, sotto forma di nubi che avvolgono tutto il corpo: sarà allora segno di una personalità tanto esuberante e spossante, di fatto incapace di canalizzare la propria energia; una personalità che potrebbe risultare indisponente per chi la circonda, a causa dei suoi sbalzi di umore, soprattutto se la tinta presenta delle fasce diseguali nella regione cranica. A volte, verso l’esterno del guscio emozionale, si formano miriadi di piccole scintille di un rosso vermiglio intenso. Questo è un segno di ansia; lo stesso fenomeno in una tonalità molto più rosea, meno intensa, indicherà nervosismo.
Il rosso carminio, sempre vivace ma più scuro del primo rosso di cui abbiamo parlato, rivela capacità di comando: ancora latenti se si presenta come una nebbiolina nella parte superiore del corpo, e già un atto se ha assunto la forma di veri e propri raggi luminosi. Se è sovrabbondante
nell’aura astrale, molto probabilmente indica un abuso di autorità, che diventa dispotismo quando a questo colore si mescolano lievi tracce grigio antracite.
Un rosso molto scuro situato essenzialmente sulla fronte e da ogni lato della nuca evidenzia, in tutti i casi, la collera… fino a pulsioni violente quando ad esso si aggiunge lo stesso grigio di prima. E’ davvero notevole come la radianza eterica stessa possa venirne influenzata, talvolta affievolita, in una zona precisa del corpo; quindi, uno scoppio di collera può creare una vera breccia nell’eterico e di conseguenza una fuga di energia che può determinare un disturbo fisico.
La presenza di un rosso mattone o rugginoso nella radianza astrale si manifesta solo negli egoisti; talvolta, quando questo tratto del carattere è profondamente radicato, si riscontra un’analoga luce nella zona mentale.
Il rosso scuro può denotare grande sensualità.
Un rosso sfumato di nero segnala tendenza all’orgoglio, all’avarizia.
Un’attenzione particolare va riservata a un rosso profondamente brunastro. Questo, presente su un organo o su una parte del corpo, rivela la formazione di una cancro. Giacchè sappiamo che una malattia appare sui piani sottili dell’essere prima di concretizzarsi sul suo organismo fisico, è essenziale individuare con precisione il livello di manifestazione della macchia. E’ precisamente a questo punto che l’azione preventiva della lettura dell’aura può rivelarsi decisiva; con la pratica ci si accorgerà se vi sono cancri originati ad esempio sul piano mentale, per cui l’aura di questo corpo presenterà una radianza rosso-brunastra in una zona determinata. Supponendo che sia la zona del fegato, o per meglio dire la zona della sua controparte energetica, giacchè non esiste alcun fegato mentale, la radianza rosso-blunastra, con il trascorrere dei mesi o degli anni, scenderà fino all’aura vitale, e poi nel corpo fisico. Il processo può essere interrotto se interviene un mutamento nell’atteggiamento interiore a frenare la corsa. Lo schema è analogo per quasi tutte le malattie.
Se il rosso è accompagnato da strisce verdi, un rosso vivo mette in evidenza il desiderio di contatti costruttivi con gli altri e la volontà di andare dritti allo scopo, senza deviare. Il rosso tenue, vicino al rosa, se mescolato a “fiocchi” giallo chiaro, indica il bisogno di attrarre l’attenzione su di sè e di piacere.
Sebbene l’insieme delle osservazioni sulle sfumature del rosso lasci un’impressione generale piuttosto negativa, non bisogna trarne la conclusione che, in un’aura, il rosso vada “cambiato”.
Se ben diretto e purificato, il dinamismo veicolato da questa vibrazione sarà indispensabile per una persona equilibrata.
BLU
Ecco un colore che, immediatamente, evoca molto più la quiete che non il precedente.
L’azzurro cielo, quando è vivido, indica sempre una grande onestà, un temperamento gradevole, una grande sincerità. E’ il colore dell’idealismo, della devozione incline alla spiritualità. E’ particolarmente manifesto quando costituisce la tinta di base di un’aura astrale, o perlomeno quando ne occupa la parte superiore. Un essere che irradia questa tinta abbondantemente è solitamente sensibile ai problemi di natura metafisica. Più questo azzurro è elettrico, più le sue qualità traspariscono nella vita quotidiana. Se invece diventa azzurro pallido, sarà un segno di interiorizzazione eccessiva, addirittura di timidezza. Se poi diventa ancora più tenue, lasciando un’impressione di “metallizzato”, indica una grande influenzabilità. Un azzurro di questo genere, presente solo in zone ristrette dell’aura, sottolinea l’indecisione. Un bel blu lavanda, invece, indicherà sempre una certa inclinazione per la meditazione e la preghiera e, se accompagnato da un rosa vivido, indicherà che la persona eccede nell’essere pia. Se disseminato di macchie giallo opaco, sarà segno di una persona pudibonda. I tipi volitivi emanano una bella quantità di blu scuro nel loro guscio astrale: sono lavoratori che desiderano progredire. E’ raro che questa sfumatura sia presente nella totalità dell’aura: appare più facilmente nella parte superiore del corpo, soprattutto in prossimità del settimo chakra. Un blu di questo genere, se è davvero scuro e frammisto a un rosso carminio, rivela un’ostinazione che rasenta la testardaggine. Più quel rosso sarà elettrico e strettamente mescolato al blu scuro, meno scrupoli avrà la persona che lo emette.
La presenza di grigio a zone nella regione del capo e delle spalle lascia trasparire, con qualsiasi blu, lo scoraggiamento e uno stato d’animo pessimista, tristezza e tetraggine.
Quando una persona tende alla diffidenza, quel grigio si trasformerà in un ocra giallo opaco.
GIALLO
Cominciamo con la più bella manifestazione di questo colore: il giallo zafferano. La sua presenza, quando è molto sviluppata, di solito non si limita al guscio astrale, ma inonda quasi tutti i corpi; rivela sempre una spiritualità molto elevata. Non si tratta di una spiritualità per così dire eterea, ma di un ideale luminoso che trova il suo equilibrio e la sua realizzazione completa nel bel mezzo del tumulto mondano. Il giallo zafferano è tipico di coloro che, avendo autenticamente integrato le conoscenze spirituali, le emanano sotto forma di saggezza.
Il giallo limone ha invece un significato molto diverso: rivela sempre la predominanza della ragione, quando occupa in particolare l’aura emozionale, ed una fortissima attività intellettuale se permea con forza la radianza mentale. Più questo giallo è acido, più rivela l’importanza dell’attività cerebrale, al punto che può dar nascita a idee fisse se è macchiato di rosso opaco.
Un giallo slavato nell’aura estrale indicherà una volontà zoppicante, che può portare al lassismo.
Denota anche una certa forma di indecisione per insufficiente fiducia in se stessi.
Quando ad esso si mescolano fiamme di color ruggine, è segno di eccessivo opportunismo, talvolta di viltà.
Sporcato da masse marrone chiaro e verde kaki, quel giallo opaco rivela uno stato d’animo imperniato sul materialismo. Più aumenta la presenza del verde kaki nell’aura astrale, più sono basse le preoccupazioni e maggiore è l’egoismo. Se questo giallo è percorso da striature grigio antracite e ruggine, chi lo emette sarà, ahimè, poco degno di fiducia; si tratterà di una persona poco volubile e la sua apparente diplomazia potrà nascondere la tendenza alla menzogna.
Per concludere vi sarà facile notare che ogni aura presenta, in generale, nella zona della testa, una nube luminosa color giallo medio; questa è semplicemente la manifestazione dell’attività cerebrale. Un esperimento davvero curioso consiste nel poter contemplare l’aura di qualcuno che è assorto nella preparazione di un esame: si constaterà allora che quella nube gialla ha assunto proporzioni straordinarie, ed è alquanto ravvivata da piccole scintille bianche o giallo vivo che scoppiettano da tutte le parti. Si tratta in tal caso di una superattività dell’aura mentale che, “gonfiata” in tal modo, può rendere difficile la lettura delle altre aure. Sulla sua superficie si concretizzano le varie forme che l pensiero assume.
VERDE
Un verde dichiarato e vivace è un colore che si legge sempre più frequentemente in coloro che, dopo aver intrapreso un chiaro cammino spirituale interiore, si sono aperti agli altri. Dal punto di vista generale, un bel verde mela è segno del darsi agli altri, un dono che ovviamente assume le più varie forme; può essere attraverso la pratica della medicina o di professioni paramediche, oppure con l’insegnamento. Lo stesso verde, se frammisto a grandi zone azzurro cielo, indica il bisogno di autenticità, una sincera ricerca di bellezza,
Bisognerà imparare a prestare grande attenzione alla presenza di un verde elettrico lungo le braccia e alle estremità delle dita: questo particolare indica infatti una predisposizione naturale alla pranoterapia e a tutte le cure che implicano l’imposizione delle mani. Le mani eteriche o astrali verdi sono infatti mani purificatrici e rienergizzanti. L’espressione “avere il pollice verde”
usata nel giardinaggio ha davvero un senso!
Se è cosparso di azzurro molto vivace, quello stesso verde rivelerà il coraggio, fino al sacrificio di sè se l’azzurro ha tonalità decisamente elettriche.
Quando il verde si manifesta in radianze smeraldine, saremo davanti a qualcuno con grandi capacità terapeutiche, sia nei confronti del corpo fisico come nel campo dell’anima. Si tratterà realmente di un medico nel senso più nobile del termine, il che vuol dire che è contemporaneamente anche un pò sacerdote, perchè agirà con la nozione di sacro ben impressa dentro di sè.
La sua medicina sarà dunque anche la medicina dell’anima, e potrà al limite manifestarsi anche soltanto con il Verbo quale balsamo riparatore.
Di tutt’altro registro è il verde pallido mescolato al giallo slavato e al color ruggine, che indica tendenza all’ipocrisia e all’inganno.
Se percorso da strisce luminose di un rosso medio, il verde tenero rifletterà l’equilibrio della personalità, il senso di responsabilità e il gusto per l’azione: quando un simile matrimonio di colori viene a costruire l’aura di base, avremo una persona la cui vita è delicata interamente ad una causa.
Un verde tiglio, da solo, segnalerà invece assenza di dinamismo e una lieve tendenza alla tetraggine.
VIOLA
In questa nostra umanità, è ben raro incontrare il viola; questo accade soltanto quando ci troviamo davanti a persone autenticamente sviluppate sul piano spirituale. Quando è un viola vivace e occupa la maggior parte dell’aura, costituendone dunque la base, sarà un segno luminoso di misticismo, la cui forza andrà ben oltre le contingenze quotidiane. Il suo significato è molto vicino a quello del color zafferano, ma indica particolarmente l’inclinazione alla meditazione e alla preghiera, e allontanamento dalle cose del mondo. Nella stragrande maggioranza dei casi, questo viola vivido si irradia solo quì e là, e con fasci ben delimitati: in tal caso indicherà soltanto l’aspetto più o meno segreto di una personalità che evidentemente non si riassume nel solo misticismo. Se è molto intenso e disseminato di giallo, il viola suggerisce una forma di “intellettualismo spirituale” ; se entrambe le tinte sono particolarmente elettriche, denotano un profondo interesse per l’occultismo.
Il viola pallido e il color malva rivelano semplicemente un interesse per le questioni religiose o, più generalmente, metafisiche; frammisto all’azzurro, il viola-malva segnala una vera ricerca di purezza ed è anche indice di un carattere affidabile. Se la trasparenza del color malva è sporcata da sfumature grigiastre, la ricerca dell’ideale sarà ostacolata da un’influenzabilità eccessiva.
Più sarà estesa la sfumatura grigiastra, più la persona andrà incontro a delusioni profonde per eccessivo candore e ingenuità. Un viola medio, grigiastro, percorso da sfumature rosa si presenta nell’aura astrale di chi mette in mostra una falsa devozione, non chè in coloro la cui capacità di attrazione sono limitate a ciò che può procurare un certo profitto, in un modo o in un altro.
ARANCIONE
Questo colore rivela sempre una forte attività e una buona salute. Lo si trova sia nell’insieme dell’aura (e a questo punto indica la pratica costante della generosità) sia semplicemente vicino alla superficie di un arto che ha appena compiuto, dinamicamente e senza sforzi spossanti, un’azione fisica.
Più generalmente, l’arancione è il colore della buona volontà attiva e della lealtà; è segno di una “spiritualità concreta” nel quotidiano e di una personalità forte. Ma basta un pò di giallo pallido e lievemente “sporco” aggiunto all’arancione, ed ecco che la generosità sarà un pò calcolata, non del tutto disinteressata.
Se questo giallo assume forti sfumature ocra e ruggine, e si sviluppa qui e là nel mezzo dell’arancione, probabilmente bisognerà fare attenzione a una certa pigrizia. Infine, quando in un contesto arancione si presenta un verde bottiglia molto scuro, indica uno stato d’animo rancoroso e senza delicatezza a cui si aggiungono orgoglio, ambizione ed egoismo.
ROSA
La presenza nella radianza emozionale è sempre segno di una mancanza di maturità e anche di un bisogno quasi vitale di giocare. E’ quindi un colore che, ovviamente, troviamo in abbondanza nel guscio aurico dei bambini e degli adolescenti.
Durante un pranzo conviviale, o anche soltanto nel corso di una conversazione divertente, piena di battute, i gusci astrali emettono generalmente con gran forza questo colore, sotto forma di onde molto nette. Se poi le battute diventano frecciate, queste onde emetteranno lampi di una rosa molto rossastro.
Se il rosa si mescola molto strettamente con il giallo acidulo, ci sarà certamente da aspettarsi delle manifestazioni di grande egoismo.
Se, invece, il rosa è striato di grigio elettrico con riflessi blu molto freddi, vi trovate davanti ad una persona che ha un’intensa paura. Se questi riflessi inondano tutta la sua aura astrale e sono frammisti a fiammelle rosso opaco, questo indicherà che si tratta di un timore patologico, o perlomeno di un’ansia profonda che spesso produrrà irritabilità e disturbi del sonno. Il color rosa può anche esprimere un’indole raffinata, semplicità, desiderio di solitudine ma anche amicizia e amore fisico.
Proprio come per il rosso, non bisogna dedurne che il rosa sia un colore da rifuggire; se la sua vibrazione e schematicamente indice di immaturità, è anche vero che appare episodicamente perchè suscitato dall’allegria; e l’allegria, non è forse un elemento indispensabile alla vita, uno stato d’animo da coltivare?
GRIGIO
Nell’insieme del guscio aurico questo colore generalmente va ad aggiungersi ad altri. Quando si presenta con un velo su un altro colore, rendendolo meno limpido, ne smorza le caratteristiche.
Globalmente parlando, il grigio è il segno lasciato su un organismo dalla stanchezza, dalla malattia o dalla delusione.
Va da sè che può toccare anche soltanto una parte determinata delle forze dell’aura, e stazionare solo nei pressi di un organo.
Tuttavia, una grande tristezza lascerà espandersi una sorta di corrente grigiastra nelle prime tre aure; bisognerà saper distinguere il comparire di ulteriori strisce grigio scuro nel mezzo di questa luce, già di per sè opaca, perchè saranno il segno dell’inizio di una depressione nervosa se questo colore tenderà a persistere abbastanza a lungo nel guscio aurico. La presenza di grigio, in generale, è del tutto passeggera quando si tratta di una semplice stanchezza o di una delusione.
NERO
Il nero non è di per sè un vero e proprio colore, e la sua presenza, fortunatamente, è solo un fatto episodico in un’aura, se non altro nella maggior parte degli esseri umani. Evidentemente sta a indicare un principio di “non luce”, come una violentissima collera o una manifestazione di odio. Sono rare le persone che veicolano masse nere in permanenza nel loro essere sottile; in tal caso, portano dentro di se un’energia distruttiva che spesso si trasforma in autodistruzione, vuoi sotto forma psichica, vuoi con certi tipi di malattie.
Nelle persone più oscure, la zona nera è spesso striata di lampi rossi.
BIANCO
Questa radianza è anch’essa al di fuori della gamma dei colori, e riassume in sè tutti gli aspetti luminosi. La manifestazione del bianco delle sfumature cristalline è dunque sempre segno di grande purezza. Non mi riferisco al bianco lattescente, “pesante”, che rivela invece una mancanza di sicurezza, una persona in cerca di se stessa, ma mi riferisco al bianco che fa pensare alla Luce nella sua essenza prima. La costante elevazione dei pensieri e l’espansione dell’amore sia come radianza sia come azioni sono certamente le uniche forze capaci di infondere questo bianco puro nell’essere sottile. Quando ad esso si accompagnano riflessi dorati, possiamo parlare di “luce cristica”. Una denominazione che, a nostro avviso, ha senso soltanto se prendiamo il termine “cristico” nel suo significato universale, ovvero se accettiamo di vedere il suo principio supremo in tutte le manifestazioni della ricerca del Divino.
Per riassumere, è bene sottolineare il fatto che non esistono di per sè colori negativi, proprio come non ci sono segni astrologici negativi. Allo stato puro, un colore è un raggio attraverso il quale possono svilupparsi mille qualità, mille modi di servire la Vita. Se ben compresa, la tavolozza dei colori di un individuo ne dà la fotografia esatta, fisica e psichica.
Obbligatoriamente, il nostro tentativo di analizzare con la massima cura le tinte principali dell’aura umana ci ha costretti a tratteggiare anche caratteri a volte poco gradevoli. Ma queste interpretazioni non vanno fraintese: ripetiamo che non si tratta di informazioni con le quali ci si può permettere di giudicare colui che abbiamo di fronte a noi. Il lettore dell’aura non dovrà mai farsi coinvolgere nella lettura, e nè la sua mente nè il suo ego devono intervenire. La sua posizione non sarà mai di colui che “sa” e “giudica”: la sua natura sarà di amare, comprendere, e cercare di aiutare. In realtà, c’è una cosa che il lettore di aure non può permettersi di dimenticare: riceverà quanto darà !!!