22/08/2023
Ci riprovano. Gli avversi all’opera hanno partorito un nuovo post menzognero diventato virale scritto da un presunto “macchinista delle Fs” secondo il quale il ponte non è tecnicamente fattibile.
Gli ottimi macchinisti specializzati in ingegneria strutturale dei ponti sospesi di grande luce di terza generazione, aggiungiamo.
Smontiamo punto per punto le menzogne diffuse per mezzo di questo testo diventato disgustosamente virale:
1. Secondo questo signore, ci sono dei faldoni che dimostrano la non fattibilità dell’opera. Ovviamente non è vero. Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario.
2. Secondo questo signore, il ponte non si può fare perché la Sicilia si allontana dalla Calabria di 4 mm ogni anno. Falso. Innanzitutto, non è un allontanamento ma un movimento di sollevamento, in secondo luogo parliamo di 0,5 mm / anno. Ininfluenti per un ponte di luce 3300 con giunti di dilatazione di 7 metri. Per sola escursione termica ci sono variazioni GIORNALIERE di 150 cm.
3. Secondo questo signore, sarebbe l’unico ponte sospeso al mondo su cui transiterebbero i treni. Falso! Esistono già altri ponti sospesi con transito ferroviario, come il Yavuz Sultan Selim. Il record del ponte di Messina starebbe nella luce (3300 m, oggi il ponte più lungo del mondo ha luce 2023, in Cina ne stanno costruendo uno di luce 2300, per Gibilterra il progetto prevede più campate da 3500, la luce critica con le tecnologie di oggi è 5000, i costi salgono non linearmente ma col quadrato di L, motivo per cui gli ingegneri cercano di stare sotto 2000). Ma questo non è un problema ma un vantaggio. I ponti sospesi, infatti, migliorano le proprie prestazioni al crescere delle proprie dimensioni: i carichi influiscono meno su un ponte più grosso e pesante. Nella fattispecie, rispetto a un ponte di luce 1650 le pendenze si riducono del 67%. Per i treni la sfida sono proprio le pendenze.
4. Secondo questo signore, il ponte non si può fare perché ci sono “tre vulcani attivi da milioni di anni a 4000 m di profondità tra Messina e Villa”. Non è vero. Non ci sono vulcani a Messina e Villa. E comunque? I vulcani sottomarini non influiscono minimamente sull’area dove sorgono le torri. Ci sono grandi ponti sospesi in zone infinitamente più pericolose.
5. Secondo questo signore, ci sono “20 condizioni molto più gravi” di quelle sopracitate. Siamo ai livelli di “ammiocugino”.
6. Secondo questo signore, esiste un “documento firmato da una decina di scienziati, ricercatori ed ingegneri di varie prestigiosissime Università: Berkeley, Oxford, Ginevra, Sorbona, La Sapienza, Politecnico di Milano, ecc.” il cui esito è che il ponte non si può fare. Ovviamente altra menzogna. Anche perché alcune di queste Università hanno firmato il progetto definitivo dell’opera. Al politecnico di Milano, in particolare, è stata curata la risposta al vento dell’impalcato Messina Type con risultati brillanti che oggi vengono sfruttati dalle altre nazioni per i propri ponti.
7. Secondo questo signore, il ponte può reggere solo 900 tonnellate di traffico. Ovviamente, altra menzogna. Da progetto il ponte potrebbe persino reggere un secondo impalcato sovrapposto al primo. Parliamo di quasi 80.000 tonnellate. E resterebbe ancora un grosso margine prima di arrivare al peso critico.
Siamo dispiaciuti che gli oppositori all’opera debbano ricorrere a questi sotterfugi menzogneri per tentare di corrompere le menti di chi non conosce la questione. Ci auguriamo che alla fine sia la verità a vincere, non la teoria della terra piatta.
Vi ricordiamo che il progetto del ponte di Messina è stato realizzato dai più grandi esperti al mondo in ambito, tra cui la danese COWI e la giapponese IHI.
Continuate a seguirci per altre informazioni.