24/01/2025
DA POCO HO VISTO ANDARE VIRALE QUESTA NOTIZIA
SEMPRE MENO ITALIANI
FREQUENTANO LE DISCOTECHE
PERCHÉ 2.100 DISCOTECHE HANNO CHIUSO
NEGLI ULTIMI 13 ANNI?
Così ho analizzato un po' la situazione:
Perché sempre meno italiani frequentano le discoteche?
Negli ultimi 13 anni, più di 2.100 discoteche hanno chiuso in Italia. Ma perché è accaduto? Spesso si parla di crisi economica, pandemia, cambiamenti culturali o normative più rigide, ma raramente si analizza il ruolo cruciale che la musica ha giocato in questa crisi.
1. Il declino del vinile e la scomparsa delle stampe per DJ
Un tempo, le case discografiche producevano dischi destinati ai DJ, che rappresentavano una fetta importante del mercato musicale. Con l'avvento della musica digitale, queste stampe sono praticamente scomparse. Ciò ha causato non solo la perdita di un'intera industria legata al vinile, ma ha anche trasformato il modo in cui i DJ si approcciavano alla musica. Oggi molti artisti si concentrano più sullo streaming che sulla qualità del sound per i club, impoverendo l’offerta musicale per le discoteche.
2. Il trend musicale verso la trap
Negli ultimi anni, il focus della musica mainstream si è spostato verso generi come la trap, che difficilmente si prestano alla pista da ballo. I testi spesso promuovono stili di vita più adatti a feste nei privé o ascolti individuali che a una pista da discoteca. Questo cambiamento ha trasformato molte discoteche in ristoranti di lusso con musica in sottofondo, specialmente durante e dopo la pandemia, segnando un allontanamento dalla loro funzione originaria di luoghi di aggregazione e ballo.
3. La saturazione del mercato dei DJ
Con l’evoluzione della tecnologia, chiunque può diventare un DJ con un semplice laptop e una playlist. Questo ha portato a un’enorme saturazione del mercato, con l'emergere di molti pseudo-DJ che mancano delle competenze per leggere una pista o proporre set creativi. La mancanza di qualità ha allontanato il pubblico dalle discoteche e spinto molti DJ a cercare spazi di esibizione alternativi, abbandonando ulteriormente i locali notturni tradizionali.
4. La pandemia e l’evoluzione del clubbing
Durante la pandemia, molte discoteche hanno dovuto reinventarsi per sopravvivere, trasformandosi in locali ibridi: lounge bar, ristoranti, spazi per eventi privati. Tuttavia, questa transizione non è stata temporanea: molti locali non sono mai tornati a essere ciò che erano un tempo.
5. Il cambiamento culturale e generazionale
Le nuove generazioni vivono l’intrattenimento in modo diverso. L’ascesa dei social media e delle piattaforme di streaming ha portato molte persone a preferire esperienze "digitali" rispetto a quelle "fisiche". Il concetto di serata in discoteca sembra sempre più distante, sostituito da live streaming, feste private o esperienze personalizzate.
6. Le spese insensate per ospiti non funzionali al clubbing
Un altro fattore che ha contribuito al declino delle discoteche è stato l'investimento smisurato in ospiti come tronisti, influencer, attori, pornostar e altri personaggi mediatici che nulla avevano a che fare con la musica e il clubbing. Questi ospiti sono stati spesso ingaggiati per attrarre pubblico, ma raramente hanno portato un ritorno economico significativo.
La loro presenza ha generato spese extra – cachet elevati, costi di accoglienza, promozione – che spesso non si sono tradotte in un aumento proporzionale di incassi. Il pubblico attirato da queste figure era generalmente poco interessato alla musica e più orientato al gossip o al semplice intrattenimento visivo. Questo ha spostato l’attenzione dal valore musicale dell’evento al puro spettacolo, impoverendo ulteriormente l’identità del club.
A parità di spesa e risultati economici, sarebbe stato molto più conveniente investire in DJ di qualità, capaci di leggere e gestire la pista, creando esperienze memorabili per il pubblico. Un bravo DJ, infatti, non solo attira veri appassionati di musica, ma garantisce anche una fidelizzazione del pubblico a lungo termine, rendendo la discoteca un punto di riferimento stabile per gli amanti del ballo e della nightlife.
Le scelte orientate più alla spettacolarizzazione che alla qualità musicale hanno accelerato il declino delle discoteche, allontanando il pubblico che cercava un’esperienza autentica e favorendo un ricambio continuo di clienti "occasionali" anziché appassionati fedeli.
Conclusione:
Per riportare le persone in pista, è necessario un cambio di visione che metta al centro la musica di qualità e il ritorno al vero senso del clubbing. Investire in DJ capaci e in produzioni musicali adeguate, piuttosto che in ospiti non funzionali, potrebbe rappresentare una strada concreta per rivitalizzare il settore, riportando le discoteche a essere luoghi di aggregazione, cultura musicale e divertimento autentico.