Nick Tixi DJ

Nick Tixi DJ DJ, giornalista, scribacchino, nomade digitale e altre cose sparse. www.tixi.it www.tixi.it
Instagram:

03/11/2024

I mestieri creativi - che tutti dall’esterno pensano siano gioiosi - in realtà hanno un pesante carico di frustrazione, ansia e sofferenza.
Significa vivere una vita insoddisfatta, a metà, alti e bassi che si ripetono.
Una volta (poche volte) sentirsi dio, una volta cammini tra la polvere.

Bacàn ieri notte
02/11/2024

Bacàn ieri notte

Una consolle, i sorrisi, un bicchierino in plastica da party con la scritta DJ, la gente giusta, la musica di “qualche” ...
01/11/2024

Una consolle, i sorrisi, un bicchierino in plastica da party con la scritta DJ, la gente giusta, la musica di “qualche” anno fa ed è subito
Dal 1996.

La mia prima con Aeroitalia.Partiamo quando il mio orologio sono trenta i minuti di ritardo dovuti all’arrivo posticipat...
31/10/2024

La mia prima con Aeroitalia.

Partiamo quando il mio orologio sono trenta i minuti di ritardo dovuti all’arrivo posticipato, così ho capito, dell’altro aeromobile.
C’è un po’ di confusione al Gate 19, tutto naturale perché sono i primi voli. Il personale è molto giovane, riesce comunque a imbarcare velocemente tutti. L’aereo è un po’ datato, un Boeing 737. Sorrisi e cortesia a bordo, meno forzata di quella percepita con Ita.
Qualche maglia dell’Inter, un gruppo di tedeschi e poche voci fuori dal normale ed educato brusio che si conviene in un volo. I sedili sono scomodi, mi ricordano molto quelli di Ryanair non si possono reclinare. Qualcuno rilascia i gas intestinali a più riprese, ma questa è un’altra storia. L’olezzo ci accompagna.

Facciamo un’ora di volo abbondante durante il quale c’è il servizio di bevande calde e fredde.
All’arrivo a Cagliari/Elmas la hostess ricorda, con un filo di orgoglio, che la discesa è solo dalla porta anteriore collegata al terminal.
I cartelloni pubblicitari nei corridoio verso la sala bagagli sono aggiornati all’estate scorsa tra angurie e gelati. Solita fiera del compra e mangia sardo. Dopo le scale, c’è il volto serio delle forze dell’ordine e i bagni con qualcosa di rotto - tanto per cambiare - ma la novità, che non avevo mai notato, è la musica in sottofondo durante la prima pisciata. Un gruppo di inservienti si lamenta ad alta voce. Soliti sguardi poco felici dietro i banchi, ma siamo tornati a casa. Non è andata male nemmeno la prenotazione con un cambio orario.

Quando esco dalla stazione la bella aria di Sardegna mi rinfranca. Il trenino è quello delle 13:58. Un euro e qualcosa per arrivare in piazza Matteotti. Milano e il suo produttivo lunedì ansioso sono lontane.

Cosa si prova a tornare in una città dove hai vissuto? Uno strano e curioso turbine di pensieri e di emozioni. Un amore ...
31/10/2024

Cosa si prova a tornare in una città dove hai vissuto? Uno strano e curioso turbine di pensieri e di emozioni. Un amore tradito o forse incompleto o forse mai sbocciato. Un flashback di posti e svolazzanti fotogrammi che si perdono come foglie.
Chi lo sa…

Cari e vecchi amici, fresco, autunno vero, città nuvolose e pioggia. Tutto quello di cui l’anima ha bisogno.
28/10/2024

Cari e vecchi amici, fresco, autunno vero, città nuvolose e pioggia.
Tutto quello di cui l’anima ha bisogno.

Oggi è stato l’ultimo volo di Ita, tornerò lunedì con Aeroitalia.Guardo con preoccupazione e amarezza il monitor dei vol...
27/10/2024

Oggi è stato l’ultimo volo di Ita, tornerò lunedì con Aeroitalia.

Guardo con preoccupazione e amarezza il monitor dei voli: la Sardegna resta sempre più isolata e spendere 85 euro in continuità per Milano è insostenibile per chi lavora, deve curarsi o semplicemente vuol uscire dall’isola.

Non ho ricette, non ho competenza, dico solo che - oltre quattro conterranei che cantilenano
‘Viaggiare è inutile’ e ‘che ci vai a fare in continente se vivi in un posto così bello?’ - stare lontani dal mondo ci condanna.

L’isolamento alimenta uno sterile (e ridicolo) senso di orgoglio e di supponenza, mentre ci cancella dal presente. L’isolamento è una gran iattura.
La Sardegna non conta nulla, checchè tra di noi ci raccontiamo il contrario.

27/10/2024

In Sardegna si muore (tanto) anche di tumore.

I decessi per patologie tumorali nel 2021 sono stati il 33,01% con 5.244 morti, diventando la prima causa di morte, in aumento dell'1,01% rispetto al 32% del 2020 e addirittura al di sopra della media nazionale del 29,4%.

Intanto la nostra isola non ha ancora un Registro dei Tumori regionale, approvato dal 2012 e utile per creare uno storico e migliorare anche prevenzione e cura, individuando i territori con maggiore impatto delle patologie e facendo match con i siti industriali.

A pensar male…

Campanella scolastica, sesto anno di docenza di formazione in comunicazione e lingua italiana.La faccia è ironica, perch...
23/10/2024

Campanella scolastica, sesto anno di docenza di formazione in comunicazione e lingua italiana.

La faccia è ironica, perché ogni nuova sfida incute un misto di timore ed entusiasmo.

È iniziato un nuovo anno scolastico e c’è una nuova classe da seguire, oltre a quella dell’anno scorso. Sempre una bella novità: capire chi hai davanti, trovare gli accordi giusti, gestire le tempeste (immaginate un po’…) e fare insieme il viaggio.
Che siano adulti o giovani non imparano solo loro tra i banchi, ma anche e soprattutto io.

20/10/2024

Le serate così non dovrebbero finire mai

(Foto migliori, mai!😀)

Grazie Oktoberfest | Opera Music Forum | Fiera🍺🌻

Belli pronti, ci vediamo in Fiera oggi!
19/10/2024

Belli pronti, ci vediamo in Fiera oggi!

Bellissimo.La prima di Radio Schillellè a Guasila è andata.Abbiamo costruito uno spettacolo di ricordi e musica, storie ...
18/10/2024

Bellissimo.
La prima di Radio Schillellè a Guasila è andata.
Abbiamo costruito uno spettacolo di ricordi e musica, storie di periferia, sogni e disillusioni.
Qui insieme a Gianluca Medas in scena.

Ci rivediamo il 17 novembre a Iglesias e poi arriveranno due date a Cagliari.

Mancava solo il teatro!Stasera vado in scena a Guasila a teatro per lo spettacolo Radio Schillellè di e con Gianluca Med...
17/10/2024

Mancava solo il teatro!

Stasera vado in scena a Guasila a teatro per lo spettacolo Radio Schillellè di e con Gianluca Medas.
L’idea si è fatta carne.
Un copione da leggere, le correzioni, la mia parte da aggiungere e scrivere, la musica tutto con l’ansia e il tempo che corre di qualcosa preparato insieme a un artista come Gianluca che ancora ringrazio.
Chiedimi, però, se sono felice😎

Compio 28 anni da DJ! Se ci penso dico solo: WOWOggi finalmente ho fatto l’iscrizione come artista in Siae, che purtropp...
16/10/2024

Compio 28 anni da DJ! Se ci penso dico solo: WOW

Oggi finalmente ho fatto l’iscrizione come artista in Siae, che purtroppo per alcuni problemi telematici avevo rimandato da mesi nonostante avessi già pubblicato tre singoli sulle varie piattaforme (qui su Spotify https://open.spotify.com/artist/4J06makpjkPBRGjUQc439R?si=hLzCr-iWR32HGI3Jpy9y4w)

Non mi posso lamentare nella mia vita da dj.
Ho le mie serate, metto la musica che mi piace, ho le mie consolle da resident e spesso mi riposo e declino per non “odiare” la professione. Una forma di tutela fisica e mentale. Quando si esagera la passione prende altre forme, diventa ossessione e lavoro “da ragioniere”. Allora cominci a odiarla e sentirla come peso.

Sento che l’obiettivo sarà sempre fare in modo che la mia musica vada oltre, non sia solo per i locali e per i party ma anche, come è già accaduto, in contesti nuovi e diversi, difficili e stimolanti, fondendo esperienze artistiche e trovando nuove sintesi.

Grazie ancora a chi mi ha seguito e supportato🌻

Comincia oggi per me un altro anno scolastico. Italiano, gestione della comunicazione e social media e chissà magari far...
14/10/2024

Comincia oggi per me un altro anno scolastico. Italiano, gestione della comunicazione e social media e chissà magari faremo pure un bel focus sull’intelligenza artificiale.
Avanti tutta!😎

Now Palazzo Doglio
13/10/2024

Now Palazzo Doglio

Serate così non dovrebbero finire mai ❤️Venerdì scorso al Bacan 🌴Ieri un’altra bella festa privata 🌻
13/10/2024

Serate così non dovrebbero finire mai ❤️
Venerdì scorso al Bacan 🌴
Ieri un’altra bella festa privata 🌻

11/10/2024

10-10-2011, l’amore di un padre continua a vivere nel cuore di un figlio che spera sempre di essere stato all’altezza di quello che ha avuto, non sempre meritandoselo.

10-10-2011, da cui cominciò una seconda vita o forse una terza.

10-10-2011 quel giorno in un cui “diventai grande in un tempo piccolo”.
Perché si diventa grandi quando meno si aspetta, senza sapere nemmeno come funzioni tutto, solo raccogliendo lacrime e ferite, rimorsi e occasioni perdute e imparando a vivere.

C’è ancora tanto lavoro da fare per sensibilizzare sulla salute mentale e per superare pregiudizi ormai radicati.Persona...
10/10/2024

C’è ancora tanto lavoro da fare per sensibilizzare sulla salute mentale e per superare pregiudizi ormai radicati.

Personalmente, credo di essere stato fortunato: la mia sensibilità mi ha sempre permesso di avvicinarmi a questo tema con empatia, nonostante il costo di alcune ferite e la necessità di tagliare rapporti personali e professionali. Inoltre, ho avuto l’opportunità di collaborare con realtà come la Cooperativa Agape, che si dedica con passione e professionalità alla salute mentale, aiutandomi a comprendere meglio le sfide e a dar loro voce come comunicatore.

Ogni giorno, la cronaca ci racconta di crisi e conflitti personali che rivelano una difficoltà crescente nel mantenere un equilibrio emotivo e relazionale. Viviamo in una società che ancora deride chi solleva queste tematiche, considerandole capricci o scuse per sottrarsi alle responsabilità. Ma il problema è reale, e gli anni ce lo stanno mostrando in modo sempre più evidente.

Eppure, quando troviamo persone capaci di prendersi cura non solo del nostro benessere fisico ed economico, ma anche di quello mentale, la nostra vita cambia. Imparare a proteggerci e a dire “no” a situazioni tossiche diventa fondamentale, perché il primo passo per prenderci cura di noi stessi è riconoscere il valore della nostra salute interiore.

📻La radio in Italia compie 100 anni!❤️Auguri e ricordi radiofonici con
06/10/2024

📻La radio in Italia compie 100 anni!

❤️Auguri e ricordi radiofonici con

Ci vediamo tra poco al sunset del Bacàn
04/10/2024

Ci vediamo tra poco al sunset del Bacàn

Il viaggio mi ha portato da Torreveja fino a Denia, passando per Alicante. Un percorso in risalita, direzione Valencia, ...
03/10/2024

Il viaggio mi ha portato da Torreveja fino a Denia, passando per Alicante.

Un percorso in risalita, direzione Valencia, tra strade infinite, bus Alsa, coste assolate e piccoli paesi che sanno di estate, di sale, di lentezza. Il caldo è intenso, ma non opprimente, quello di un fine estate che non vuole andare via.

Sono arrivato nel tardo pomeriggio. Un caffè con un vecchio amico e la sua compagna e poi il richiamo dell’acqua è stato irresistibile. Un tuffo al tramonto nella Playa Escollera Norte, in un momento che non ha bisogno di parole: solo il rumore delle onde e la giornata che andava via nel migliore dei modi.

Denia è uno di quei luoghi turistici che, appena finisce l’alta stagione, diventano buon retiro. Sta
su un tratto di costa Blanca che alterna scogliere aspre e spiagge, con il classico lungomare spazioso.

Avverto ora un’anima tranquilla e antica. Il suo castello, su una collina, domina la città. Passeggiando per il centro, tra i soliti vicoli stretti e case color pastello, ti riappacifichi con la vita.
E poi c’è il Montgó, la montagna alle spalle di Denia, quasi a volerla proteggere.

Dopo il tramonto, la città si trasforma. La luce si fa morbida, le terrazze dei ristoranti iniziano a riempirsi e la gente del posto insieme ai pochi turisti rimasti si ritrova a chiacchierare.
È quella pace che cercavo e che qui, in questo tramonto, ho trovato.

Sono partito stamattina da Valencia, verso Sud. C’è qualcosa nella Spagna che si avvicina all’Africa che mi chiama sempr...
30/09/2024

Sono partito stamattina da Valencia, verso Sud. C’è qualcosa nella Spagna che si avvicina all’Africa che mi chiama sempre. La strada si distende davanti a me, prima accarezzando l’Albufera con le sue risaie immobili e poi sfiorando piccoli villaggi, città più note, paesaggi che sembrano mutare sotto il sole. È qui che la Spagna inizia a cambiare volto.

Cullera, Denia, Alicante... ognuna di queste città èuna fermata nella linea Alsa. Ad Alicante ci sono già stato: si apre come un abbraccio, con la sua Explanada de España piena di gente che si gode la serata, passeggiando tra mosaici. Il mare profuma di sale e di vento e la città è viva. Ve la consiglia.

Continuo a scendere verso Sud e sento che l’atmosfera cambia. La costa si fa più arida, le case si diradano, e le spiagge diventano piccole calette nascoste tra scogliere basse. I bus si allontanano dalle città, quasi in fuga verso un Mediterraneo che si fa più selvaggio, quasi desertico. Il sole brucia e trasforma il paesaggio in un’immagine ferma nel tempo, dove tutto sembra più rarefatto. È qui, tra Cabo de Palos e le saline di San Pedro del Pinatar, che tutto rallenta. Le saline si stendono piatte sotto un cielo sconfinato, specchiando le nuvole con una precisione quasi inquietante. L’odore del sale è intenso, e il rumore del vento che sfiora l’acqua crea un senso di calma quasi metafisico.

Cartagena è la mia tappa di oggi, un altro tassello della pen*sola iberica. Arrivarci è come riemergere da un paesaggio sospeso. È una città che porta con sé il peso della storia, eppure leggera nel suo modo di abbracciare il mare. Camminare lungo il suo porto, fino a Cala Cortina — due chilometri dalla città — è come viaggiare indietro nel tempo, immaginare navi romane che partivano alla conquista del Mediterraneo e galeoni spagnoli carichi d’argento.

Mi basta fermarmi, chiudere gli occhi, e ascoltare. Il rumore delle onde è l’unica costante: sempre uguale, sempre diverso. Un suono che sembra sussurrarmi qualcosa che non riesco a comprendere del tutto, come una nostalgia che viene dal profondo. Il tramonto cala lentamente. A me basta questo: il mare che si allarga davanti, una brezza leggera, e la sensazione di trovarmi al confine di qualcosa.

Le barche avanzano lente, una famiglia si tuffa dalle rocce poco distanti. I bambini ridono, e le loro grida rimbalzano sulle onde, salendo verso il cielo. Il mondo sembra fermo, eppure io mi sento in cammino.

Qui si respira quel senso di apertura, di mescolanza, di incontro. Un Mediterraneo che, da Valencia a Cartagena, si trasforma in un ponte tra mondi diversi, un invito ad ascoltare la voce del mare e a lasciarsi cullare. E mentre il sole scompare dietro l’orizzonte, il confine tra la Spagna e l’Africa diventa una linea immaginaria, un’idea che esiste solo nei viaggiatori. Forse è questo che mi attira: un luogo che è sempre in bilico, sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora diventare.

(Che poi, se ci penso, l’Africa settentrionale è una grande opportunità per la Sardegna. Ma la Sardegna del sud è troppo occupata a rincorrere Milano, perché parlare di Africa e immaginarsi un contesto mediterraneo - di scambi economici e culturali - è imbarazzante e poco alla moda).

“Imbarcheremo al gate 18”Un volo notturno di quelli che sei stanco solo a pensarci e una città estera che mi aspetta.Il ...
30/09/2024

“Imbarcheremo al gate 18”

Un volo notturno di quelli che sei stanco solo a pensarci e una città estera che mi aspetta.

Il mio ritiro, il piccolo regalo dopo un periodo intenso di lavoro e serate, una pausa per chiudere alcuni capitoli di vita e aprirne di nuovi. Ma la cosa più bella è sapere che, nonostante tutto, qualcosa resterà incerto. So già dove andrò, ma non ho idea di come mi muoverò quando atterrerò e di cosa ha in serbo il domani.

Nulla di stravagante, nessuna pretesa di fare qualcosa di unico e speciale, ma è gioia. Nel rito, nell’attesa, nel punto di domanda, nello spostamento che ti porta in quell’altrove.

Arriverò nel cuore della notte, senza sapere se ci sarà un taxi o un autobus, senza la certezza di come raggiungerò l’alloggio. Per domani non ho ancora deciso nulla. Prendo un treno? Un altro aereo? E mi piace così. Mi piace questo spazio vuoto, questo margine in cui lascio che le cose accadano. Perché è lì che il viaggio inizia davvero: quando ti lasci un po’ andare e permetti che l’imprevisto ti venga a prendere. Non sono solo birre infinite e tramonti, passeggiate leggere e incontri fortuiti. È la metafisica del movimento. Il viaggio diventa un atto di trasformazione, un flusso continuo tra ciò che siamo stati e ciò che stiamo diventando. È un punto di rottura tra il conosciuto e l’ignoto, uno spazio vuoto in cui le domande trovano voce e le risposte rimangono provvisorie.

Quando ci muoviamo, il nostro io statico si dissolve, lasciando spazio a nuove possibilità, a riflessioni che non potevano farsi strada nella vita di tutti i giorni. Perché partire non è solo muoversi… è un modo per ritrovarsi.

Todo se cumple, me lo ripeto sempre. Dopo anni di ricerca e mesi di lavorazione ora manca davvero poco, e quel che più t...
29/09/2024

Todo se cumple, me lo ripeto sempre.

Dopo anni di ricerca e mesi di lavorazione ora manca davvero poco, e quel che più ti rassicura è l’ennesima dimostrazione che quando superi l’ansia e la paura - ebbene sì, sono un eterno indeciso schiavo della sindrome dell’impostore - tutto si completa.

Poi di cose completate cominci ad averne visto tante, sarà che ti avvicini al giro di boa, ma tante altre ne verranno perché finito un cantiere ce ne sono altre, sempre alzando l’asticella, sempre stupendoti di cone ogni difficoltà diventa sfida e quando ti lamenti meno e ti muovi di più qualcosa accade.

Eccomi qui, allora, un po’ impolverato, ma anche pronto a un nuovo viaggio. Perché dopo mesi di lavoro ininterrotto sono stufo di non prendere aerei per me.

Poi mi osservo attorno, nel caos di scatole e di mobili a metà.

Tutto questo accade grazie anche a persone speciali che mi sostengono con buoni consigli e che mi danno sempre linfa vitale ed energie positive.
A loro e alla mia famiglia dedico ogni traguardo perché, nonostante sia un inguaribile battitore libero, un lupo solitario, senza gli altri non sarei mai nessuno.

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