Beata Vergine del Carmine - Monteleone di Puglia

Beata Vergine del Carmine - Monteleone di Puglia La ca****la della Beata Vergine del Carmine, di modeste dimensioni, fu edificata fra il 1925 ed 1930 per volontà del miracolato.
(1)

Organizzazione e gestione della festa civile e religiosa in onore della Beata Vergine del Carmine che si venera ogni anno a Monteleone di Puglia (Fg) in contrada Montagna l'ultima domenica di maggio e/o la prima di giugno. L'ultima domenica di maggio a Monteleone di Puglia (Fg) in contrada Montagna, ininterrottamente dal lontano 1930, si svolgono ogni anno i festeggiamenti in onore della "Beata Ve

rgine del Carmine". La festa liturgica in onore della Beata Vergine Maria del Carmine, uno degli appellativi con cui la Chiesa Cattolica venera Maria, madre di Gesù, fu istituita per commemorare l'apparizione mariana avvenuta a Pasquale Morra qualche anno dopo la fine del primo conflitto mondiale. Nel mezzo della tempesta di fuoco delle truppe austro - ungariche, il Morra rimasto ferito gravemente a una gamba, implorò la Madonna per avere salva la propria esistenza e quella di suo fratello Antonio. L'edificazione della ca****la durò 6 anni per carenza di fondi e difficoltà varie. La ca****la fu realizzata con pietre locali dal muratore Leopoldo Volpe. I festeggiamenti in onore della Vergine sono un mix di manifestazioni religiose (processione dal paese alla chiesa tra le curve e i rilievi collinari, santa messa e i vespri) e manifestazioni civili (giochi popolari e serata musicale). Le manifestazioni civili, folkloristiche e religiose avranno inizio domenica alle 8,30 con l'esibizione fra le vie cittadine del complesso bandistico "Città di Pannarano" e si concluderanno dopo l'esibizione nella villa comunale della band "I CARIOCA" intorno alle 23.00 con l'accensione dei fuochi pirotecnici da parte di Paolo Lioce. Alla festa partecipano anche i fedeli dei paesi vicini. Dal colle vicino la ca****la si può ammirare Monte Crispignano, il Tavoliere delle Puglie e le colline dell'Alta Irpinia. A solo qualche chilometro dista l'area pic nic di Bosco Selvamala e il tratturo regio Pescasseroli - Candela. L'occasione è buona per acquistare nelle aziende agricole zootecniche locali caciocavallo, scamorze, mozzarelle, ricotta, salsiccia e capicollo di maiale nero, dare un occhiata ai portali in pietra, ai monumenti e murales e soprattutto l'occasione buona per gustare i piatti tipo. fonte: http://www.foggiatoday.it/eventi/festeggiamenti-beata-vergine-del-carmine-monteleone-di-puglia.html

Si ricorda che domani ci sarà un evento presso la Società Mutuo Soccorso San Rocco per ricordare Leonardo Saggese e Toni...
13/08/2024

Si ricorda che domani ci sarà un evento presso la Società Mutuo Soccorso San Rocco per ricordare Leonardo Saggese e Tonino Lombardi due nostri compaesani nel centenario della loro nascita

18/05/2024
24/03/2024

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési 2,6-11
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre. PdD

Per pregare Palme 2024

Gesù Cristo è il Signore!
Lo proclama la mia lingua,
ogni lingua professa il tuo Nome,
più grande di ogni altro Nome:
Signore: Gesù vero Dio.

Ti sei abbassato, umiliato, annientato,
il Padre ti ha innalzato, elevato, esaltato.

Ti sei fatto obbediente fino alla morte
e alla morte di croce,
il Padre ti ha dato un Nome
che è più alto di ogni altro Nome.

La tua passione Gesù
è passione di amore:
Ti sei fatto pienamente, totalmente uomo
ma non hai mai smesso di essere Dio;
hai preso tutta la mia umanità
ma non hai smesso di curare le mie ferite;
sei entrato nel mondo dalla stirpe di Davide
ma sei stato comunque il creatore di Adamo;
come mortale hai lottato contro il demonio
ma come invincibile Dio hai vinto.

Sei vittima ma anche sommo sacerdote,
una croce ti ha tenuto innalzato da terra
ma sulla croce rimase inchiodato il peccato.

Tu Figlio di Dio immortale ti sei fatto uomo,
perché tu mi vuoi bene.

Grazie, Gesù, Signore.
Per pregare Palme 2024

Gesù Cristo è il Signore!
Lo proclama la mia lingua,
ogni lingua professa il tuo Nome,
più grande di ogni altro Nome:
Signore: Gesù vero Dio.

Ti sei abbassato, umiliato, annientato,
il Padre ti ha innalzato, elevato, esaltato.

Ti sei fatto obbediente fino alla morte
e alla morte di croce,
il Padre ti ha dato un Nome
che è più alto di ogni altro Nome.

La tua passione Gesù
è passione di amore:
Ti sei fatto pienamente, totalmente uomo
ma non hai mai smesso di essere Dio;
hai preso tutta la mia umanità
ma non hai smesso di curare le mie ferite;
sei entrato nel mondo dalla stirpe di Davide
ma sei stato comunque il creatore di Adamo;
come mortale hai lottato contro il demonio
ma come invincibile Dio hai vinto.

Sei vittima ma anche sommo sacerdote,
una croce ti ha tenuto innalzato da terra
ma sulla croce rimase inchiodato il peccato.

Tu Figlio di Dio immortale ti sei fatto uomo,
perché tu mi vuoi bene.

Grazie, Gesù, Signore.

Buona e santa domenica delle palme.
Si alzi un invocazione di pace per tutta l'umanità martoriata dalle guerre.

Auguro a tutti una Santa Domenica delle Palme." Osanna al Figlio di Davide.Benedetto colui che viene nel nome del Signor...
24/03/2024

Auguro a tutti una Santa Domenica delle Palme.
" Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d'Israele.
Osanna nell'alto dei cieli ".

Mt 21,9

FESTA DELL' IMMACOLATA CONCEZIONE 8 Dicembre 2023 Lc 1,26-38 " Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce"...in ques...
08/12/2023

FESTA DELL' IMMACOLATA CONCEZIONE
8 Dicembre 2023

Lc 1,26-38 " Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce"...in questo tempo di Avvento, siamo invitati ad attendere, anche noi, come Maria, Gesù. Lei, l'IMMACOLATA perché concepita senza peccato, proprio per custodire la PUREZZA al suo interno. Maria, madre del SI, donna dell' ECCOMI, prendici per mano e accompagnaci lungo le vie dell' "impossibile" che Dio ci chiede di percorrere. E insegnaci ad essere "servizievoli" come hai fatto tu con tua cugina Elisabetta, che non vuol dire sentirsi sottomessi, ma mettersi al servizio di coloro che sono nel bisogno. Buona festa dell'Immacolata a tutti! 🙏

Le nozze ai tempi di Gesù
09/11/2023

Le nozze ai tempi di Gesù

Pensiero del 9 novembre
Il vangelo su cui concentrarci oggi è quello di Matteo 25, 1-13, che parla delle dieci vergini che attendono lo sposo.
“ Ai tempi di Gesù c’era la consuetudine che le nozze si celebrassero di notte; pertanto il corteo degli invitati doveva procedere con le lampade accese. Alcune damigelle sono stolte: prendono le lampade ma non prendono con sé l’olio; quelle sagge, invece, assieme alle lampade prendono anche dell’olio ”.
Ovviamente questo racconto è una metafora, il matrimonio sta a rappresentare il Regno dei Cieli, e lo sposo che le damigelle aspettano indica Dio, l’incontro con Lui.
Le donne si addormentano perché lo sposo ritarda, e quando sta per arrivare quelle senza olio ne chiedono alle altre, che rifiutano per non rimanere senza anch’esse, “perché non basterebbe per tutte ”.
Le invitano quindi ad andare a comprarlo, ma mentre le stolte si allontanano affrettandosi, lo sposo arriva “ le ragazze sagge entrano con lui nella sala del banchetto, e la porta viene chiusa. Le altre arrivano troppo tardi e vengono respinte ”
È chiaro che con questa parabola, Gesù ci vuole dire che dobbiamo essere preparati all’incontro con Lui. ” Infatti il versetto 13 recita “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. ”
Ma ci possono essere anche dei piccoli incontri quotidiani per i quali “ non basta la lampada della fede, occorre anche l’olio della ca**tà e delle opere buone .”
Le buone azioni dunque, sempre, prenderci cura degli altri attraverso la ca**tà tutti i giorni, rivolti al futuro, non concentrati solo al presente: “ Dobbiamo vivere l’oggi, ma l’oggi che va verso il domani, verso quell’incontro, l’oggi carico di speranza. ”
Perché se anche il Signore dovesse arrivare mentre dormiamo, abbiamo accumulato abbastanza con le opere buone e siamo pronti all’incontro.
PAPA FRANCESCO Angelus 8 novembre 2020

FERNANDO BOTERO ANGULO 'Via Crucis' (2010)-olio su tela-Museo Colombiano di Antioquia
27/10/2023

FERNANDO BOTERO ANGULO

'Via Crucis' (2010)
-olio su tela-
Museo Colombiano di Antioquia

27/10/2023

Pensiero del 27 ottobre
Pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato. Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene.
Ognuno di noi, per il Battesimo, è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo. Si tratta di impegnarsi con umiltà, e al tempo stesso con coraggio, portando il proprio contributo all’edificazione della civiltà dell’amore, dove regnano la giustizia e la fraternità.
Gesù ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine – la portiamo nel cuore, nell’anima –: quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza, della propria vita.
PAPA FRANCESCO Angelus in Piazza San Pietro 18 ottobre 2020

26/10/2023

Pensiero del 26 ottobre
Il riferimento all’assoluto e al trascendente è ciò che ci rende pienamente umani, è il limite che ci salva da noi stessi, impedendo che ci avventiamo su questa vita in maniera predatoria e vorace. La preghiera è la salvezza dell’essere umano.
La preghiera può iniziare nella penombra di una navata, ma poi termina la sua corsa per le strade della città. E viceversa, può germogliare durante le occupazioni quotidiane e trovare compimento nella liturgia. Le porte delle chiese non sono barriere, ma “membrane” permeabili, disponibili a raccogliere il grido di tutti.
Il peggior servizio che si possa rendere, a Dio e anche all’uomo, è di pregare stancamente, in maniera abitudinaria. Pregare come i pappagalli. No, si prega con il cuore. La preghiera è il centro della vita.
Dio non sopporta l’“ateismo” di chi nega l’immagine divina che è impressa in ogni essere umano. Quell’ateismo di tutti i giorni: io credo in Dio ma con gli altri tengo la distanza e mi permetto di odiare gli altri.
PAPA FRANCESCO Udienza Generale 21 ottobre 2020

26/10/2023

GIOVEDÌ 26 OTTOBRE 2023 - SAN FOLCO SCOTTI

Folco Scotti (Piacenza, 1164 – Pavia, 16 dicembre 1229) fu vescovo di Piacenza e di Pavia, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Membro della famiglia Scotti di Piacenza che aveva origini irlandesi, Scoti era il nome dato agli irlandesi venuti in Italia. A vent'anni entrò presso i canonici regolari di Sant'Eufemia e andò a studiare teologia alla Sorbona. Verso i trent'anni divenne priore di Sant'Eufemia. In seguito divenne arciprete della cattedrale e poi vescovo di Piacenza dal 1210 al 1216.
Rimasta vacante la sede di Pavia, papa Onorio III lo trasferì alla sede vescovile lombarda, dove rimase fino alla morte.

19/10/2023

GIOVEDI 19 OTTOBRE 2023 - SAN PAOLO DELLA CROCE

Paolo della Croce, al secolo Paolo Francesco Danei (Ovada, 3 gennaio 1694 – Roma, 18 ottobre 1775), è stato un presbitero italiano, fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle monache claustrali Passioniste: è stato proclamato santo da papa Pio IX nel 1867.

19/10/2023

Pensiero del 19 ottobre
Le pandemie e altri flagelli della Storia
Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme. Per questo ho detto che «la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli».
Il mondo avanzava implacabilmente verso un’economia che, utilizzando i progressi tecnologici, cercava di ridurre i “costi umani”, e qualcuno pretendeva di farci credere che bastava la libertà di mercato perché tutto si potesse considerare sicuro. Ma il colpo duro e inaspettato di questa pandemia fuori controllo ha obbligato per forza a pensare agli esseri umani, a tutti, più che al beneficio di alcuni. Oggi possiamo riconoscere che «ci siamo nutriti con sogni di splendore e grandezza e abbiamo finito per mangiare distrazione, chiusura e solitudine; ci siamo ingozzati di connessioni e abbiamo perso il gusto della fraternità. Abbiamo cercato il risultato rapido e sicuro e ci troviamo oppressi dall’impazienza e dall’ansia. Prigionieri della virtualità, abbiamo perso il gusto e il sapore della realtà». Il dolore, l’incertezza, il timore e la consapevolezza dei propri limiti che la pandemia ha suscitato, fanno risuonare l’appello a ripensare i nostri stili di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza.
Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane.
Velocemente però dimentichiamo le lezioni della storia, «maestra di vita». Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”. Che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori, in parte come effetto di sistemi sanitari smantellati anno dopo anno. Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere e scopriamo una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca con tutti i volti, tutte le mani e tutte le voci, al di là delle frontiere che abbiamo creato.
Se non riusciamo a recuperare la passione condivisa per una comunità di appartenenza e di solidarietà, alla quale destinare tempo, impegno e beni, l’illusione globale che ci inganna crollerà rovinosamente e lascerà molti in preda alla nausea e al vuoto. Inoltre, non si dovrebbe ingenuamente ignorare che «l’ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzione reciproca». Il “si salvi chi può” si tradurrà rapidamente nel “tutti contro tutti”, e questo sarà peggio di una pandemia.
PAPA FRANCESCO “Fratelli tutti, sulla fraternità e l’amicizia sociale" 3 ottobre 2020

14/10/2023

Dal Vangelo secondo Luca 11,27-28

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». PdS

Maria è beata non solo perché ha portato nel grembo e ha allattato Gesù al suo seno, è beata perché ha creduto, perché ha obbedito alla Parola, l'ha ascoltata e l'ha messa in pratica.

Maria è la discepola e modello di ogni discepolo.

Ti benedico.

14/10/2023
08/10/2023

Pensiero dell'8 ottobre
Gesù ha educato i suoi discepoli a crescere nella fede, a credere e ad affidarsi sempre di più a Lui, per costruire sulla roccia la propria vita. Per questo essi gli chiedono: "Accresci in noi la fede" (Lc 17,6). E' una domanda fondamentale: i discepoli non chiedono doni materiali, non chiedono privilegi. ma chiedono la grazia della fede, che orienti e illumini tutta la vita.
Gesù dice agli Apostoli: " Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sradicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe" (Lc 17,6). Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed è vero! Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne! Pensiamo, per esempio, a certe mamme e papà che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Queste persone, proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno, anzi, come chiede Gesù nel Vangelo, dicono: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare",
PAPA FRANCESCO Angelus 6 ottobre 2013

05/10/2023

Ora è diventato di moda dire che tutti vanno in paradiso. ‍️
Eppure la Scrittura dice che molti saranno chiamati e pochi eletti.
GESÙ ha detto che non tutti quelli che dicono Signore Signore entreranno nel Regno dei Cieli.
Potresti essere stato battezzato nella chiesa, cresciuto nella chiesa, servito nella chiesa.
Forse ti sei sposato in chiesa, è morto in chiesa.
Potresti essere stato nato in chiesa e ancora svegliarti all'inferno se sei semplicemente solo in chiesa e non in Cristo.
Inutile chiamare Gesù luce e vivere nelle tenebre, chiamarlo buono ma non avere il coraggio di rinunciare per lui al mondo.
Chiamalo sentiero e non camminare come lui ha camminato e nemmeno fidarti del semplice fatto di essere religioso o membro di una denominazione.
È inutile dire che credere in DIO e vivere facendo ciò che piace alla carne, al mondo e al diavolo.
Non è POSSIBILE rendere l'INFERNO un luogo ATTRAENTE.
Quindi il diavolo ha RESO ATTRAENTE la VIA che conduce MOLTI lì.
Un uomo disse a un pastore: "Il paradiso e l'inferno non esistono, a voi credenti mancano le cose migliori della vita.
Al che il Pastore ha risposto: "Se è così, ho perso poco, ma se esiste il paradiso, hai perso tutto".
Il giusto è colui che vive di Fede e non si tira mai indietro.
Questa generazione ha bisogno di ascoltare la realtà dell'Inferno, perché è stato GESÙ a parlarne di più.
Per il saggio, la via della vita è in alto, perché si allontani dall'inferno che è in basso.
(Proverbi 15:24).
Svegliati prima che sia troppo tardi!!

30/09/2023

“Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini»” (Lc 9, 44).

In un mondo come il nostro, ma non era diverso al tempo di Gesù, qualsiasi croce incute paura e quante reazioni si scatenano in noi.

Sì, la croce fa sempre paura.

Eppure queste parole del Signore ci devono inquietare.

La Croce di Gesù è la modalità con cui Egli, oggi e sempre, continuerà a dirci il Suo smisurato Amore e quello del Padre Suo e nostro.

E la Croce è per tutti strumento di salvezza: “quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12, 33).

Ma è necessario camminare dietro a Lui: “Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).

Siamo pronti a dire il nostro “eccomi” e seguire il Signore rimboccandoci le maniche ed imparando a portare la nostra croce ogni giorno per essere nel Suo Nome dono d’amore?

Il mondo ha bisogno di testimoni coraggiosi per essere e vivere secondo il Cuore di Dio.

Gesù ci ha dato l’esempio, a noi, se crediamo in Lui, spetta di imitarLo.

Grazie, Signore, per il Tuo Amore, aiutaci a seguirTi e a portare dietro di Te la nostra croce ed essere ogni giorno di più testimoni d’amore.

Buona giornata con Gesù, Giuseppe e Maria.

27/09/2023

Dal Vangelo secondo Luca 9,1-6

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. PdS

Tirocinio missionario: Gesù convoca i Dodici, conferisce loro forza e potere sui demoni e di guarire, li manda ad annunciare il regno di Dio.

"essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni".

La missione di Gesù è condivisa, è missione dei Dodici e di tutta la Chiesa. Non è l'esercizio di un potere ma espressione di un servizio che continua ancora oggi.

Ti benedico.

22/09/2023

Pensiero del 22 settembre
L'Eucaristia sta davanti a noi per ricordarci chi è Dio. Non lo fa a parole, ma concretamente, mostrandoci Dio come Pane spezzato, come Amore crocifisso e donato. Possiamo aggiungere tanta cerimonia, ma il Signore rimane lì, nella semplicità di un Pane che si lascia spezzare, distribuire e mangiare.
Cari fratelli e sorelle, la croce non è mai di moda: oggi come in passato. Ma guarisce dentro. È davanti al Crocifisso che sperimentiamo una benefica lotta interiore, l’aspro conflitto tra il "pensare secondo Dio" e il "pensare secondo gli uomini".
Il cammino cristiano non è una rincorsa al successo, ma comincia con un passo indietro – ricordate questo: il cammino cristiano comincia con un passo indietro –, con un decentramento liberatorio, con il togliersi dal centro della vita.
PAPA FRANCESCO Angelus durante il viaggio apostolico a Budapest 12 settembre 2021

22/09/2023

Dal Vangelo secondo Luca 8,1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. PdS

Al seguito di Gesù anche alcune donne a servizio di Gesù e dei Dodici.

Imitano Gesù in ciò che è la prerogativa più importante il servire: il Figlio dell'uomo è venuto per servire.

Che le donne servono Gesù e i Dodici non le pone in un ruolo subalterno, servono la causa del Regno, sono a servizio del Vangelo che è Gesù, partecipano alla diffusione del Vangelo.

Ti benedico.

20/09/2023

MERCOLEDI 20 SETTEMBRE 2023 - SANT'EUSTACHIO PLACIDO

Sant'Eustachio (Roma, I secolo – Roma, 20 settembre 120) è stato un martire romano durante il regno di Adriano.
Il suo nome è ignoto alle fonti antiche e le uniche notizie sulla sua biografia sono desunte da racconti tardi e leggendari. Secondo lo storico Henri Delahaye, Eustachio non sarebbe mai esistito: l'autore della prima stesura in lingua greca della Legenda Aurea avrebbe attinto a leggende popolari del tempo e la vicenda familiare ricalcherebbe una storia leggendaria indiana. A riprova della sua teoria, il Delahaye cita l'assenza di menzioni sul santo fino al V secolo ed il fatto che né la Depositio martyrum né il Martirologio geronimiano parlano di Eustachio. Secondo il mito, visse a Roma come magister militum al servizio dell'imperatore Traiano, venendo identificato con il generale Placido, combattente vittorioso sui parti. Prima di convertirsi al cristianesimo, era pagano. Secondo la Legenda Aurea, un giorno Placido stava inseguendo un cervo mentre andava a caccia, quando questo si fermò di fronte ad un burrone e si volse a lui, mostrando tra le corna una croce luminosa, sormontata dalla figura di Gesù che gli diceva: «Placido, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere». Dopo essersi ripreso dallo spavento, Placido rientrò a casa e narrò tutto alla moglie, la quale gli riferì di aver avuto quella notte una visione nella quale uno sconosciuto le preannunciava che l'indomani ella si sarebbe recata da lui con il marito[9]. Placido, la moglie e i due figli si recarono l'indomani dal vescovo, si convertirono e si fecero battezzare. Placido ricevette il nome di Eustachio (dal greco Eustáchios, cioè "che dà buone spighe"), la moglie quello di Teopista (dai termini greci théos e pístos, cioè "credente in Dio"), ed i figli, uno Teopisto e l'altro Agapio (dal greco Agápios, cioè "colui che vive di ca**tà")[10]. Per ricordare il luogo dell'apparizione di Gesù a sant'Eustachio, fu eretta una ca****la sulla sommità della rupe. Nel IV secolo l'imperatore Costantino I inviò al santuario della Mentorella, all'epoca territorio del comune di Poli, il papa Silvestro I a consacrare la chiesa in onore del santo martire. La Legenda Aurea narra che Eustachio, lasciato l'esercito romano, sia stato poi perseguitato dalla sorte, come Giobbe, perdendo prima tutti gli averi, poi la moglie ed infine i figli, ma che, come Giobbe, non abbia mai insultato la provvidenza e che quindi, dopo numerosi anni di separazione, la famiglia si sia miracolosamente riunita. Richiamato sotto le armi col grado di generale dall'imperatore Traiano, riprese servizio e si comportò con valore, combattendo contro i barbari. Invitato a Roma per ricevere i debiti onori, si venne a sapere che era cristiano e l'imperatore Adriano lo fece arrestare e condannare a morte insieme con la moglie ed i figli. Fu con loro torturato e, salvatisi misteriosamente dalle fiere del Colosseo, il 20 settembre 120 morirono tutti arroventati dentro il toro di Falaride.

20/09/2023

Pensiero del 20 settembre
Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell'uomo, perché l'uomo è stato creato da Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l'uomo e soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa. E' rimasta celebre l'espressione di S. Agostino: "Ci hai creati per te e il nostro cuore è senza pace finché non riposa in te".
Anche nell'abisso del peccato non si spegne nell'uomo quella scintilla che gli permette di riconoscere il vero bene, di assaporarlo, e di avviare così un percorso di risalita, al quale Dio, con il dono della sua grazia, non fa mancare mai il suo aiuto. Tutti, del resto, abbiamo bisogno di percorrere un cammino di purificazione e di guarigione del desiderio. " L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?" (Sal 42,2-3). Se viene a mancare la sete del Dio vivente, la fede rischia di diventare abitudinaria, rischia di spegnersi, come un fuoco che non viene ravvivato. Rischia di diventare "rancida", senza senso.
PAPA FRANCESCO parole a conclusione del rito dell'ammissione al catecumenato 23 novembre 2013

28/05/2023

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
PdS

"Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo»".

Lo Spirito Santo è il primo dono del Risorto ai discepoli riuniti nel cenacolo il giorno di Pasqua.

Il suo soffio/alito, come già nel momento della creazione, rende i discepoli esseri viventi, nuove creature.

Già sulla croce Gesù aveva effuso lo Spirito.

Ora nella Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta come fiammella come lingue di fuoco, che si posano sugli Apostoli.

Anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel battesimo, nella cresima e in ogni sacramento che celebriamo.

Non di meno, però, abbiamo bisogno di invocarlo perché scenda nuovamente e sempre su di noi e ci renda testimoni credibili
del Risorto.

Santa Pentecoste.
Ti benedico.

28/05/2023

Pensiero del 28 maggio
Noi, quando partecipiamo alla santa messa, ci ritroviamo con uomini e donne di ogni genere: giovani, anziani, bambini; poveri e benestanti; originari del posto e forestieri; accompagnati dai familiari e soli... Ma l'Eucaristia che celebro, mi porta a sentirli tutti, davvero come fratelli e sorelle? Fa crescere in me la capacità di gioire con chi gioisce e di piangere con chi piange? Mi spinge ad andare verso i poveri, i malati, gli emarginati? Mi aiuta a riconoscere in loro il volto di Gesù? Tutti noi andiamo a messa perché amiamo Gesù e vogliamo condividere, nell'Eucaristia, la sua passione e la sua risurrezione. Ma amiamo, come vuole Gesù, quei fratelli e quelle sorelle più bisognosi? Per esempio, a Roma in questi giorni abbiamo visto tanti disagi sociali o per la pioggia, che ha fatto tanti danni a quartieri interi, o per la mancanza di lavoro, conseguenza della crisi economica in tutto il mondo. Mi domando, e ognuno di noi si domandi: Io che vado a messa, come vivo questo? Mi preoccupo di aiutare, di avvicinarmi, di pregare per coloro che hanno questo problema? Oppure sono un po' indifferente? O forse mi preoccupo di chiacchierare: Hai visto com'è vestita quella, o come com'è vestito quello? A volte si fa questo, dopo la messa, e non si deve fare! Dobbiamo
preoccuparci dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che hanno bisogno a causa di una malattia, di un problema. Oggi, ci farà bene pensare a questi nostri fratelli e sorelle che hanno questi problemi qui a Roma: problemi per la tragedia provocata dalla pioggia e problemi sociali e del lavoro. Chiediamo a Gesù, che riceviamo nell'Eucaristia, che ci aiuti ad aiutarli.
PAPA FRANCESCO Udienza Generale. 12 febbraio 2014

⭐️ PENTECOSTE: “Veni, Creator Spiritus” 🕊🕊✝️La Pentecoste è una festa cristiana tra le più importanti insieme alla Festa...
28/05/2023

⭐️ PENTECOSTE: “Veni, Creator Spiritus” 🕊🕊✝️

La Pentecoste è una festa cristiana tra le più importanti insieme alla Festa della Nascita di Gesù e alla morte e Resurrezione di Cristo che cade la settima domenica dopo Pasqua, e celebra la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e la missione di annunciare il vangelo in tutto il mondo.
La Pentecoste si ricorda e si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. La Chiesa, in questa solennità, vede il suo vero atto di nascita d'inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano
Lo Spirito Santo è la Grazia pasquale di Cristo che si divide in tantissimi rigagnoli e viene a irrigare la terra. E allora, dicendo: “RIEMPI di GRAZIA i CUORI che hai CREATO”, noi invochiamo lo Spirito della REDENZIONE, lo spirito di Cristo, lo spirito che ci deriva dalle virtù teologali.
La Chiesa ha un testo, uscito dalle sue labbra nei momenti in cui più forte era l’anelito dello Spirito Santo.Veni, Creator Spiritus”: Vieni o SPIRITO CREATORE! Questo inno, composto proprio alla fine del primo millennio, ha accompagnato la Chiesa in questi secoli.
Questo inno è stato cantato all’inizio di ogni Concilio ecumenico, di ogni sinodo della Chiesa, di ogni corso di esercizi spirituali, nel passato anche di ogni incoronazione di re, perché anche le incoronazioni dei re incominciavano cantando il "Veni Creator".
Il "Veni Creator", che non è semplicemente un inno, essendo uscito dalla bocca di tutti i santi, che hanno espresso così il loro AMORE allo SPIRITO SANTO, si è impregnato della fede, dell’amore per lo Spirito Santo, della luce che avevano i dottori della Chiesa.
Il Veni Creator Spiritus, in italiano Vieni Spirito Creatore è un inno liturgico dedicato allo Spirito Santo ed attribuito a Mauro Rabano, arcivescovo di Magonza, del IX secolo.
La versione più conosciuta è quella gregoriana che ascolteremo, ma è stato musicato anche da numerosi autori di musica polifonica, classica e contemporanea.
Viene regolarmente cantato nell'ufficio delle Lodi e dei Vespri della festa di Pentecoste . Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore
irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen. ̀tiama .

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