08/01/2024
Sempre bello conoscere la storia delle attrazioni di milano..in questo caso..Il vicolo dei lavandai
Il mitico e poeticissimo Vicolo dei Lavandai del Naviglio Grande prende il nome da un lavatoio, rimasto tuttora in gran parte intatto, in uso dall’Ottocento fino agli anni ’50 del Novecento per lavare indumenti e biancheria. Originariamente chiamato “Vicol de Bugandee” (da “bugada”, bucato) esso è dedicato alla corporazione maschile dei lavandai, la cosiddetta “Confraternita dei Lavandai di Milano”, che si occupava di lavare la biancheria delle famiglie abbienti, le quali la raccoglievano in gerle di vimini che venivano poi ritirate e trasportate a spalla nel vicolo.
I lavandai si inginocchiavano su dei cassoncini di legno chiamati “brellin” posti in fila sotto la tettoia e, dopo aver sciacquato i panni nel ruscelletto derivato dal naviglio (chiamato “el fossett”), li strofinavano sugli stalli di pietra tuttora presenti. A partire dall'inizio del ‘900, furono le donne ad occuparsi dei lavaggi, mentre gli uomini portavano a spalla fin qui le gerle di panni sporchi e incassavano il denaro.
Il lavatoio sul Naviglio Grande non era ovviamente l'unico di Milano: 11 erano sul Naviglio Grande; 3 sul Naviglio della Martesana; 5 sul Naviglio Pavese!
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