03/08/2023
AGRICOLA SOI
Partecipa alla manifestazione "diVINI SAPORI... e altre STORIE"
L’ AGRICOLA SOI di Nuragus è una piccola azienda vitivinicola nonchè una Fattoria Didattica, quasi un presidio territoriale, che nasce da un progetto cullato nel corso degli anni dal suo conduttore, Stefano Soi: tentare di far evolvere il concetto di agricoltura in agricultura.
Il nonno paterno di Stefano, Efisio, un uomo con grandi baffi ottocenteschi e portamento austero, fu uno dei primi enologi di scuola sarda e per tutta la sua lunga vita fu l’agronomo della vicina Colonia Penale del Sarcidano e, nell’ultimo periodo della sua carriera, di quella di Castiadas : luoghi dove i detenuti in semi-libertà, occupandosi di agricoltura riscattavano il passato turbolento e saldavano il loro debito con la società.
Stefano, un mezzosangue con padre di Nuragus e mamma di Tuscania, nella maremma laziale, trascorre l’adolescenza nello splendido Podere toscano dello zio Gino, fratello della mamma, dove ha modo di vivere la viticoltura in tutte le sue fasi sia nella vigna che nella cantina ricavata nel cuore di una collina del podere Monte Santo.
Questo amore per le vigne e per la sua terra non è mai venuto meno neppure negli anni di allontanamento dalla Sardegna - Innsbruck, Venezia, Padova - e ha portato Stefano, con i consigli fraterni e gli sproni di Angelo Angioi e Gilberto Arru, a realizzare il progetto di una sua azienda vitivinicola.
Il mestiere di architetto, che tuttora esercita, ha reso possibile questo sogno e i materiali impiegati nella costruzione della cantina sono gli stessi che ritroviamo nel suo lavoro di riqualificazione dei centri storici della Sardegna: la pietra, il legno, l’acciaio e gli isolanti sostenibili come la lana di pecora e il sughero.
Per riassumere la filosofia aziendale dell’Agricola SOI sono sufficienti due parole: appartenenza e rispetto.
Appartenenza a quel microcosmo di cui Nuragus è il centro: un piccolo paese, dedito all’agricoltura e alla pastorizia, nel cuore del Sarcidano, caratterizzato da quelle colture - olivo, vite, pascolo e foraggio - che ne conformano il paesaggio agrario. Colline allagate dal sole e percorse dal maestrale e dallo scirocco.
Terreni ricchi di scheletro o sabbie sciolte che permettono comunque alle viti, anche in aridocultura, di sviluppare molto lentamente radici profonde.
Importante, sino a qualche decennio fa, la produzione di un vino di singolare gradevolezza che viene ricavato dal vitigno nuragus, conosciuto già in epoca Fenicia, denominato in lingua locale Axina de margiani, “uva delle volpi” che dà il nome al paese.
Rispetto assoluto per l’antica tradizione vitivinicola del territorio, per il suo sviluppo sostenibile e per l’agricoltura familiare, dimostrato da Stefano Soi, un architetto che ha deciso di fare ritorno ai luoghi natii insieme alla moglie Evi e al cane Lillu per proseguire il suo percorso di vita con una nuova filosofia.
Per scelta aziendale non viene dato alcun supporto idrico, nessun concime chimico, niente diserbo chimico: solo frequenti lavorazioni meccaniche e manuali.
La scelta varietale è stata quella di ricorrere solo a vitigni autoctoni innestati sul campo manualmente. Tra questi il cannonau, il bovale muristellu, la monica, il cagnulari e il barbera sardo.
Le viti vengono potate secondo il metodo Simonit & Sirch , la cosidetta potatura soffice, e le uve vengono vendemmiate manualmente in casse da ca. 20 kg e avviate immediatamente alla fermentazione.
Questo percorso, condiviso da diversi anni con l’enologo e amico Aldo Buiani, ha portato alla nascita di cinque vini eleganti e particolari nei quali risalta l’essenza minerale e mediterranea caratteristica dei territori collinari da cui provengono.
• Il SOI, un Cannonau di Sardegna DOC molto originale, un Cannonau del Sarcidano che esprime sensazioni floreali e fruttate, una inconsueta sapidità, un grande equilibrio.
• Il LUN, un IGT molto intenso con prevalenza di bovale, croccante con richiami di cappero, acciuga e spezie dolci.
• Il NURA’, il primo Nuragus DOC imbottigliato a Nuragus, affinato in anfore di terracotta è caratterizzato da grande finezza ed eleganza con richiami di macchia mediterranea su cui spiccano asfodelo ed elicriso
• Il NèA, un Cannonau di Sardegna DOC Rosè: fresco e vivace, ha una sfumatura di rosa unica, scintillante, aromatico con note di petalo di rosa e melagrana con una seconda nota di ciliegia acerba, lungo e fruttato
• Il Lillò, un IGT PASSITO ROSSO, secco, vendemmia tardiva, vellutato ed intrigante con sensazioni di frutta secca ben amalgamate a quelle di frutta sotto spirito come la ciliegia e con sentori di mirto.
Il riconoscimento da parte del Gambero Rosso con l’OSCAR 2017 e con i due bicchieri nell’edizione 2018 e 2019, l’inserimento con tre stelle per tutti i vini nella Guida Vini Buoni d’Italia del Touring, e l’essere stati selezionati dalla Guida di Repubblica tra le dieci eccellenze della Sardegna ci riempie di orgoglio e ci stimola a continuare su questa strada.