09/12/2021
L’estate è stata frenetica. Ogni evento aveva un sapore diverso, in alcuni momenti qualunque cosa sembrava la più faticosa, in altri tutto sembrava semplice. Ho avuto un aiutante d’eccezione, e non sempre capita di avere la fortuna di vivere un estate così.
Abbiamo corso, passeggiato lentamente nella natura, salito e sceso milioni di scale. Abbiamo fatto qualche salto, siamo quasi caduti e abbiamo riso come non mai. Abbiamo incontrato nuovi amici e capito che di qualcuno, infondo, ne potevamo fare a meno. Abbiamo ascoltato le avventure della gente, imparato da altre vite e aiutato chi ne aveva bisogno. Hai visto tantissime persone gioire, ed anche io e te l’abbiamo fatto, di ogni magico momento. Insieme alla gioia hai conosciuto anche lo sconforto, c’erano giorni che non riuscivo a stare neppure con me stessa, giorni in cui tutto sarebbe stato più difficile se non ci fossi stato anche tu. Per poi scoprire che sulla pelle era come il vento, che fa il solletico sotto l’ombrellone quando fa davvero caldo. Perché bisogna imparare anche a perdersi e ritrovare la strada di casa da soli.
Grazie per questi otto mesi intensi, mi hai insegnato ad innamorarmi ogni giorno della vita che rinasce, a gioire delle scoperte e a pretenderne sempre di più di UNA al giorno.
Quando verrai alla luce ti mostrerò ancora quanto è meraviglioso il mondo. Quanto è importante la lentezza, che ci impone di riscoprire le micro bellezze. Perché a fine giornata c’è sempre un piccolissimo dettaglio alla quale pensi e alla fine cambia tutto. Perché la vita è come imparare a scrivere dritto su un foglio bianco senza righe ne quadretti.