11/06/2020
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, non avevamo il cellulare. Se volevi chiamare qualcuno, dovevi per forza usare il telefono di casa. Io lo tenevo occupato quel tanto che serviva per rivivere, con la mia migliore amica dellโepoca, tutta la giornata a scuola. Era un modo per decomprimere, anche. Se, poi, il telefono di casa ti veniva negato (o volevi avere un poโ di privacy in piรน), allora ti recavi alla cabina del telefono, sperando di avere gettoni abbastanza per le solite telefonate fiume. Gelide dโinverno e roventi in estate, i cubicoli della Telecom erano la nostra salvezza. Chissร quante ne hanno sentite, nel corso degli anniโฆ
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, ci mettevamo dโaccordo su orari e luoghi di appuntamenti in classe o appena fuori dalla scuola. E dovevamo ricordarci ogni particolare, perchรฉ dei gruppi whatsapp, allโepoca, non ci sognavamo nรฉ il nome nรฉ le potenzialitร . Se per caso ti dimenticavi di qualcosa lโunica soluzione era chiamare sul telefono di casa qualcuno. Oppure richiedere dettagli il giorno dopo, a scuola.
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, quando andavamo in vacanza e volevamo conservarne dei ricordi, andavamo a comprare i rullini fotografici (da 36, come alcune compresse in farmacia). Le foto si scattavano con parsimonia e, soprattutto, non cโera mai la certezza che venissero bene. Niente photoshop nรฉ filtri nรฉ ritocchi. Come venivano, venivano. Scoprivi solo dopo se, per puro caso, avevi scattato una foto da Premio Pulitzer (rarissimoโฆ) o se, piรน facilmente, avevi tagliato teste, gambe, braccia delle persone immortalate, perchรฉ il panorama dovevi farcelo stare tutto a forza nellโimmagine, a discapito dei protagonisti del viaggio. E se, come spesso puรฒ accadere, qualcuno veniva fuori con la bocca storta, gli occhi chiusi o un poโ mosso, non cโera proprio niente che potessi fare. Ma, sopra ogni cosa, dei rullini fotografici ricordo che si aveva una sorta di abbuono sul numero effettivo degli scatti. Quindi, dopo la 24esima foto, si continuava a scattare sperando che le foto fatte sarebbero poi state effettivamente realizzate.
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, di politica non capivamo quasi niente e ci andava bene cosรฌ. Avevamo ideali e tanto ci bastava.
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, siamo cresciuti con nomi come Eltsin, Jeffrey Dahmer, Saddam Hussein, Kuwait e Iraq. Ma anche con eventi di portata storica come la caduta del muro di Berlino, il Nobel a Gorbaciov e lโelezione di Nelson Mandela a vice presidente del Congresso Nazionale Africano. E potrei andare avanti cosรฌ ancora con molti altri esempi di portata planetaria.
Noi che eravamo adolescenti negli anni โ90, abbiamo vissuto i mondiali di calcio Italia โ90 sulle note di โUnโestate italianaโ, convinti che la nostra squadra avrebbe vinto sicuramente. E poi รจ andata come sappiamo e i tedeschi si sono messi di mezzo unโaltra volta,
Perchรฉ noi, negli anni โ90 eravamo cosรฌ: avevamo meno, ma ci divertivamo molto di piรน. E soprattutto lo facevamo insieme, senza schermi di mezzo...
Noi che abbiano vissuto I MITICI ANNI 90