12/01/2024
Molti amici mi stanno scrivendo privatamente riguardo la faccenda Cecchetto/Linus. Mi stanno chiedendo informazioni perché sanno che in quel periodo io ero a Radio Deejay. E se tu eri là, è luogo comune pensare che tu sappia tutto.
Mi spiace deludervi ma non è così, non funziona così. È vero che tutti noi abbiamo vissuto direttamente quella situazione surreale di divisione interna e ad un certo punto sembrava che uno dovesse per forza scegliere con chi stare.
La verità è che nella separazione con Deejay, Claudio propose a tanti di seguirlo a Capital. Lo propose anche a me con lunghe riunioni notturne che finivano anche alle 4 del mattino.
Qualcuno dice che lo faceva perché voleva togliere più gente possibile a Deejay. Può darsi, non so. È comunque legittimo che uno faccia proposte, spetta poi all'altra persona decidere cosa vuole fare.
Io decisi di restare e non sto qui a spiegarvi i motivi. Credo che certe cose personali non debbano essere spiattellate in pubblico.
Parliamoci chiaro. Non sempre un rapporto di lavoro funziona.
E se funziona, non per forza deve funzionare parallelamente anche il rapporto umano. Succede a tutti, anche a me, anche a voi.
Non entro quindi nelle dinamiche personali della questione. Ho dei miei pensieri e delle informazioni, ma me li tengo per me.
Volevo però solo far notare una cosa. È andato in onda il documentario People from Cecchetto, benissimo. Fatto bene e sicuramente interessante. Ma altrettanto sicuramente, Radio Deejay non l'hanno fatta solo quelle persone.
Eravamo una squadra. Come il Napoli di Maradona, il Milan di Van Basten, la nazionale di Baggio.
Ma questi campioni, senza i gregari e altre persone con un talento diverso, magari meno appariscente ma sicuramente efficace, non avrebbero raggiunto quei livelli.
La Ferrari è bella, bellissima, ma senza un motore potente, perde tutta la sua forza.
La squadra vince nel suo insieme, non vince con i singoli.
Io non sono nessuno rispetto ai vari Amadeus, Fiorello, Jovanotti, Linus, Albertino, ma vi posso dire che se avesse dato più merito a tutta quella squadra, ma proprio tutta anche solo per un attimo, mi avrebbe sicuramente fatto piacere.
Ma non sono stato deluso, perché sapevo che sarebbe andata così come è andata.
Tornando a noi. Ok, il doc va in onda. Il giorno dopo Linus in radio fa una battuta, perché questo era, se rivedete il filmato, una battuta.
Ma la cosa sembra finire lì, giustamente e tanti saluti.
Poi, mi sembra il 2 gennaio, 2 giorni dopo la scadenza del suo contratto con RTL, Jody, il figlio di Claudio, fa il video che tutti sappiamo. E da lì si scatena il finimondo.
Ecco, scusa Jody, non ti conosco, mi sembri davvero un bravo ragazzo e probabilmente ti starai chiedendo chi è questo qui che scrive queste cose e si rivolge a te.
Il discorso del documentario mi sembrava già chiuso, già finito.
Che senso ha avuto volerlo riaprire, oltretutto abbastanza fuori tempo massimo?
Perché mi sembra che poi, tutto questo casino sia uscito da lì.
L'unica cosa positiva di tutto questo marasma, è che almeno si è tornati a parlare di qualcosa che riguarda la radio, una radio che purtroppo ormai da tempo, fa parlare poco di sè.
Detto questo, vi saluto e me ne taccio. Se ho scritto qualche dato sbagliato, correggetemi pure, se vi aspettavate dichiarazioni assordanti ed esplosive, scusate se vi ho deluso, ma allora non mi conoscete ancora bene.