08/06/2021
🏵 un omaggio alla borgata del cuore, Giussin, ieri è oggi.
Grazie al raccontarsi di MariStella e alla passione per la scrittura di Luca Nardi
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Mariastella Stival e la sua "bottega sotto casa" in borgo Giussin a Col San Martino: unico testimone di un passato che non c'è più
Alimentari e tabacchi? Negozio di vicinato? Casolin? "No! - afferma decisa Mariastella Stival - Scrivi negozio sotto casa".
Mariastella abita e lavora a Giussin di Col San Martino e il suo è, purtroppo, l'unico forte battito del cuore economico di una borgata che, fino a 50 anni fa, era popolata da numerose attività produttive piccole e piccolissime al servizio di residenti e non solo.
Ora, dopo 41 anni di lavoro nel suo negozio sotto casa, al quale non ha intenzione di rinunciare, è rimasta soltanto lei tra antiche testimonianze di un passato che non c'è più (come gli storici cartelli in lamiera che vietano di sputare a terra e, per igiene, di toccare la merce), scontrini e fatture elettroniche; testimone anche dell'antica Osteria da Botton, che chiuse nel 1976-77.
La storia di Mariastella ha radici molto lontane: inizia infatti nel 1909, quando sua nonna paterna Virginia, chiamata da tutti "La Bella", aprì un'osteria al civico 490 di via Giussin, forse intestando la licenza al marito Marco, dimostrandosi fin da subito una donna imprenditrice.
"Mia nonna - racconta Mariastella - la potrei definire una suffragetta, era molto avanti, spigliata e determinata. Aveva un coraggio da vendere, era acculturata e aveva uno spirito imprenditoriale, ecco perché la sua osteria era frequentata dalla Col San Martino bene".
Una donna che soffrì il dolore più grande che una una madre possa vivere: la perdita di tre figli, nell'ottobre 1918, a Lago di Revine, profuga durante l'anno della fame in territorio occupato dagli austro-ungarici.
Virginia e Marco superarono quella prova atroce e fino agli anni '40 gestirono la loro attività con anima femminile, per poi lasciarla in eredità alla mamma di Mariastella, la quale nel 1980 ha lasciato il civico 490 dopo la chiusura di Botton per aprire la sua bottega sotto casa di alimentari e tabacchi, oggi anche lotto e rivendita di gratta vinci.
Un negozietto in formato mignon che è frequentato in particolare da fedeli clienti da fuori, che in Mariastella trovano qualcosa che supermercati e ipermercati non avranno mai: fiducia, rapporti umani veri, prodotti a km 0 e un cuore grande così.
Quanto basta per spingere Mariastella - burocrazia e fatture elettroniche a parte, afferma mentre sorride - a non mollare, perché consapevole che, se lo facesse, il libro di storia di borgo Giussin verrebbe chiuso per sempre.