Ciao mi chiamo Cibborio e se hai 5 minuti ti racconto la mia storia e di come sono arrivato fin qui.
Dunque…sono un pulmino Volkswagen nato verso la fine del 1972 in Germania.
Da subito gradii poco le temperature del mio paese natale e prima che arrivasse il grande freddo raccolsi tutte le mie cose: un crick, la ruota di scorta e il libretto di uso e manutenzione - e mi decisi a prendere il primo treno che mi avrebbe portato in un qualsiasi posto con temperature più miti. Direzione sud.
Ricordo quel 30 novembre del 1972 come fosse ieri, quando arrivati a Bologna il treno fece una sosta. Affamato, approfittai per cercare nei dintorni della stazione dei würstel e crauti che tanto mi piacciono. Non trovando le teutoniche leccornie e tornato al mio binario con dei consolatori tortellini da fare in brodo per 9 persone e 5 etti e ½ di profumatissima mortadella con pistacchi, mi accorsi che ahimè il mio treno era già ripartito.
Senza perdermi d’animo e con la pancia piena, trovai ospitalità da un commerciante d'auto.
Nonostante mi trovassi lì per puro caso le cose andavano bene; ero sempre pulito e lucido e l'ambiente era carino: città universitaria, gente interessante e tante cose da fare.Me la passavo decisamente bene! Presto però, i soldi con i quali partii da casa finirono e la prima conseguenza fu che quella bella vita non poteva più continuare. Parlai della mia situazione al mio locatario che, dopo un giro di telefonate, mezzo pacchetto di Camel light morbido in meno e le lacrime agli occhi mi disse che mi aveva trovato un lavoro.Con il senno di poi, ho avuto il sospetto, a tratti la certezza, che quelle lacrime erano dovute all'impenetrabile coltre di fumo che le si*****te avevano formato nel suo ufficio e che in realtà celassero un'immensa contentezza per essersi finalmente liberato di me. Comunque...mi diedero un biglietto con un indirizzo e come un pellegrino che si incammina verso la sua sacra meta imboccai la strada per la meno mistica provincia di Reggio Emilia. Correggio per l'esattezza. Magari lì avrei anche trovato dei würstel e crauti. C'era Giancarlo ad attendermi e da subito capii che i giorni delle spensierate uscite tra amici erano tramontati e iniziai a lavorare con la sua squadra di muratori. E pensare che solo fino a qualche settimana prima schernivo i miei compagni di viaggio che cercavano una sistemazione nei conventi dei più svariati ordini dove avrebbero scorrazzato gioiose suore canterine...beati loro. Abbandonai così i lucenti pavimenti dell'autosalone per calcare l'impronta del mio pneumatico nelle polverose e dissestate stradine dei cantieri edili. Quando non ero pieno di sacchi di cemento e attrezzi vari, ero carico di muratori composti per l’80% di muscoli e il restante 73% di sudore. L'unica riconoscenza a tutto quello sgobbare era un misero tagliando che, neanche troppo diligentemente, ogni tanto il caposquadra mi concedeva. Stanco di questa vita, la mattina del 6 ottobre del 2003, a 31 anni e con le lamiere a pezzi, decisi che era giunta l'ora di mollare tutto, riprendere il cammino e mettermi alla ricerca di nuove emozioni e magari anche di un benedetto venditore di würstel e crauti.
Trovai ospitalità da Marco, un taciturno ragazzo di Firenze dove, oltre al domicilio cambiai anche il look. Per dare un taglio più netto con il passato che ormai non mi apparteneva più, archiviai la bianca livrea con la quale il mondo mi aveva visto nascere per prendere quel colorito “giallo assurdo” che tutt'ora anche il sole mi invidia...
In cambio di tutte le attenzioni che Marco mi aveva riservato, io gli offrivo compagnia e un tetto sotto il quale dormire nelle sue escursioni per le coste toscane. Ma come molte cose che filano lisce e senza intoppi, esattamente 4 anni e 3 giorni dopo il mio arrivo a Firenze, nonostante facessi una vita tranquilla, la mia anima erratica si sveglia e riprende il sopravvento e mi fa rendere conto che è giunta nuovamente l'ora di cambiare aria. Seguendo le indicazioni di una vecchia cartina stradale che trovai nel mio cassettino portaoggetti, quella stessa mattina intrapresi il mio epico viaggio verso la California. Mi ero deciso a calcare le orme dei miei zii che tanto tempo prima erano emigrati dalla grigia Germania per cercare fortuna nelle spiagge assolate dei surfisti. Già mi immaginavo con delle tavole da surf sul tetto, biondissime ragazze sui sedili posteriori e io che mi gustavo dei fantastici würstel e crauti. A tarda serata, stando alla mia mappa, stranamente la mia meta sembrava già raggiunta... A che velocità pazzesca avevo viaggiato?? Dopo una più attenta analisi, quella cartina si rivelò non essere della California, ma dell'Italia centro-settentrionale con stazioni di servizio Total vista al contrario e, quella indicata che credevo l'esotica Malibu era in realtà Roncobilaccio, frazione a sviluppo agricolo di Castiglione dei Pepoli.
E come Cristoforo Colombo che per sbaglio si ritrovò in America, io approdai sulla costa adriatica da dove avrei comunque visto il sole nascere dal mare.
Sin dall’inizio da queste parti è stato simpatico e all'insegna della cordialità; ogni pattuglia di gendarmi che incontravo mi invitava a fermarmi per fare 4 chiacchiere. Volevano sapere tutto di me, da dove venivo, dove andavo e soprattutto li vedevo particolarmente interessati a cosa trasportavo. A volte erano talmente simpatici che mi facevano fare conoscenza anche con i loro amici a 4 zampe…entravano e mi annusavano dappertutto. Ogni volta ci si salutava con il sorriso, sapendo, che da lì a qualche giorno, ci saremmo nuovamente incontrati.
Ed eccomi arrivato ai giorni d'oggi.
Nel frattempo da queste parti ho conosciuto tanta gente e tra questa anche i tizi di Fatti un giro! con i quali è stato amore a prima vista.
Diversi anni fa, per un compleanno, avevo chiesto per regalo una di quelle radio super moderne. Una di quelle con il display tutto colorato e che leggono un sacco di cose. Hai capito quale intendo, vero? Beh, questi invece devono essere un po’ duri di comprendonio perché mi hanno regalato 2 giradischi e un mixer!!!! Esatto, proprio 2 giradischi; di quelli che si usano per sentire la musica dai dischi neri di plastica, quelli di quando ero giovane io. E quindi la sera mi parcheggio e faccio divertire la gente.
Spero di fare presto amicizia anche con te.
Magari insieme riusciremo anche a trovare dei würstel e crauti...