Festival itinerante all’aperto, con il suggestivo scenario delle Alpi Apuane e per palcoscenico le piazze, i giardini, i luoghi più remoti e inconsueti della Valle del Serchio...
Il Serchio delle Muse nasce, nel 2002, con l’obiettivo di avvicinare gli abitanti della Valle al mondo della musica, dell’opera lirica, della poesia, ma le sue origini sono più lontane. L’estate del 1996 fu un’estate trag
ica: una tremenda alluvione si abbatté sulle Apuane e alcuni paesi subirono danni ingenti in pochi attimi...
Anche Fornovolasco, una frazione del Comune di Vergemoli, fu duramente colpita. In poco tempo, nella nostra Valle scattò la corsa alla solidarietà. Diverse le manifestazioni organizzate per raccogliere dei fondi, a Gallicano, ad Antisciana a Castelvecchio Pascoli e, per la prima volta, il Maestro Luigi Roni, basso di fama internazionale, ad oltre 40 anni dal suo debutto, dopo aver cantato nei più importanti teatri del mondo, si esibì nella sua terra natale...
Fu questo l’inizio di una passione per la musica, per la lirica, per la poesia che ha visto collaborare prima alcuni paesi poi l’intera Valle, con il desiderio di offrire momenti di grande emozione, all’ inizio con le tante ed inevitabili difficoltà di chi si cimentava in qualcosa di nuovo, ma sempre con l’entusiasmo e con l’orgoglio di meritarci qualcosa di bello proprio a casa nostra...
Nel 2002, grazie all’interessamento della Provincia di Lucca, nasce il festival, alla cui organizzazione partecipano la Comunità Montana della Garfagnana, la Comunità Montana della Media del Serchio e tutti i Comuni nei quali avvengono gli spettacoli, con la collaborazione della Fondazione Giovanni Pascoli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Il Serchio delle Muse nasce dalla volontà di rendere omaggio con l’arte alla nostra Valle e alle sue bellezze naturali, perché i concerti e anche le rappresentazione delle opere si tengono nelle piazze, sui sagrati delle chiese, nei giardini dei poeti, nei boschi: luoghi unici che per una sera si animano di luci, colori e suoni insoliti...
E la bellezza educa alla bellezza perché non è un caso che ogni luogo che ha ospitato uno spettacolo sia stato restaurato e valorizzato. Ogni comune può raccontare la sua storia: a noi piace ricordare l’immagine del pubblico che ritorna a casa a prendere le sedie perché nella piazza non ci sono più posti a sedere, oppure che si fa luce con una torcia in un viottolo in mezzo ai boschi per andare al concerto...
e quello che canticchia le arie delle opere che una volta si ascoltavano la sera alla radio. Quando cala la sera e lo spettacolo sta per andare in scena, la nostra Valle riscopre la magia delle veglie di un tempo, il piacere di stare insieme al fresco nelle piazze, sui sagrati delle chiese, e come un incantesimo il Serchio chiama le sue Muse, e tutti voi…