04/01/2024
43a BENEDIZIONE DEGLI Animali alla Pieve di Valdicastello Carducci
Un manifesto molto bello, quello dell’artista Michele Cosci, che si addice ad un evento, “La benedizione degli Animali”, legato alle radici umili e semplici della nostra tradizione rurale.
Il 17 Gennaio si ricorda, infatti, San Antonio (nel giorno della sua scomparsa del 356) monaco e primo degli Abati, attraverso la tradizionale benedizione degli animali e delle stalle che quasi ogni famiglia, un tempo, aveva annessa alla propria casa. In particolare venivano benedetti i maiali allevati da ogni comunità e donati agli spedali e ai monasteri dove gli stessi monaci di Sant’Antonio offrivano le loro cure ai bisognosi. Da allora la figura Sant’Antonio si lega ad un evento che nel tempo ha fatto breccia tra contadini e allevatori che ponevano i propri animali sotto la protezione del santo.
Un manifesto, quello di Cosci, che rimanda con ricercata semplicità al significato più profondo della manifestazione, proprio perché Sant'Antonio Abate è considerato il protettore degli animali domestici, quegli animali, cioè, che erano alla base della vita e della sopravvivenza dei nostri avi, e che necessariamente dovevano essere accuditi, non solo fisicamente ma anche spiritualmente. Ed è sotto questa luce che il rosone della Pieve di san Giovanni e Santa Felicita si fa porta di accesso alla parte più sacra dell’evento collocandoci idealmente ai piedi della Pieve nella vallata di Valdicastello dove, da ormai 44 anni, si rievoca questo gesto solenne.
Nel gennaio del 1980, infatti, Don Marco (storico parroco di Valdicastello Carducci) accettò di buon grado la richiesta di un gruppo di amici ed appassionati di cavalli che volevano riportare alla luce questa tradizione. Così Luciano Lazzerini, Mario Tesconi, Giorgio Leonardi ed altri diedero vita alla prima benedizione degli animali che Don Marco dispensava dalla soglia della chiesa. Anno dopo anno la benedizione ha avuto una sempre maggiore risonanza fino a diventare ad oggi un evento irrinunciabile, che solo la pandemia ha potuto fermare.
Anche l'edizione di questo anno si fregia del manifesto creato dall'artista Michele Cosci, dove il bambino al centro con in braccio l’agnello diventa emblema di speranza e di pace di cui tutti abbiamo bisogno.
Daniele Lazzerini (co-organizzatore dell’evento con Luciano Borzonasca)