01/02/2024
L'Asp 2, l'ente che si dovrebbe occupare di sociale ma il primo intervento che ha fatto la nuova presidente con nomina politica, é stato il nostro sgombero, ha presentato il bando per l'assegnazione gratuita del Campetto in Viale dello Splendore.
Dopo oltre due anni dal nostro sgombero, dopo soldi spesi, dopo parate istituzionali e una passerella strumentalizzando dei poveri bambini, quel luogo é rimasto sempre vuoto. Deserto.
Ci cacciarono a noi e buttarono persone per strada, dicendo che i poveri bambini del Castorani (un istituto in città), non avevano uno spazio...
In due anni quei bambini non ci sono andati mai e adesso il Castorani (e l'Asp 2 che gestisce l'istituto), non sapendo che fare di quel luogo, lo vuole affidare a qualcuno.
Lo avevamo sempre detto che sarebbe andata così, che era solo una mossa politica e repressiva contro di noi e i fatti, ancora una volta, ci hanno dato ragione.
Qualcuno di buon cuore ci sta dicendo di partecipare a quel bando, così da riprenderci in qualche modo quello che ci spetta, visto che siamo stati gli unici che in decenni quel posto l'hanno fatto vivere.
Vi ringraziamo di questo pensiero perché crediamo nella genuinità di chi ci parla, ma la questione é un'altra.
Il Campetto Occupato, noi l'abbiamo preso, strappato al nulla in cui era. Lo abbiamo costruito giorno per giorno, immaginato, fatto crescere, ricostruito dopo che fu incendiato.
Lo abbiamo difeso ed esteso al territorio. Per il Campetto ci sono molti processi in corso e richieste risarcitorie.
Vedete, a noi non interessa solo "avere uno spazio" (come un mantra noiosissimo e retorico che spesso si sente), a noi interessa altro.
Interessa che si possano ancora conquistare degli spazi che non siano soggetti a questa struttura sociale che non condividiamo.
Spazi di solidarietà, di autogestione, di giustizia sociale, di autorganizzazione, di uguaglianza, di libertà e di lotta.
E che tali spazi non restino chiusi in se stessi, ma espandano nella società la loro gioia vitale, le loro idee e le loro pratiche.
Lo sappiamo, siamo parte di un mondo che sta scomparendo, fagocitato dall'assuefazione, dalla sottomissione, dalla repressione, dalla mancanza di fantasia e di sogni.
Fagocitato dal nulla.
E una "concessione" non sarebbe nessuna vittoria, ma solo il patteggiamento con quel nulla che avanza e delle nuove figure per il mercato dello spettacolo.
Lo sappiamo, il nostro non é certo un discorso vincente, visti soprattutto i tempi.
Ma ci auguriamo almeno che le nostre parole, le nostre decisioni, le nostre azioni e le nostre prese di responsabilità riescano a scaldare ancora qualche cuore.
Perché che sia in un tribunale in catene, in una lotta nel territorio, o nella vita quotidiana, la dignità, almeno quella, cercheremo di non perderla mai!