11/06/2021
🧐Omosessualità nell'Europa di Napoleone 📖
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Come abbiamo visto nel post precedente, nel 1791, la Francia divenne il primo Paese europeo a depenalizzare il reato di omosessualità, abrogando inoltre i tribunali religiosi. Questa impostazione rimase anche nel Codice penale francese del 1810 introdotto da Napoleone Bonaparte, infatti, esso puniva solo le pratiche omosessuali che potevano nuocere ad una persona terza, come ad esempio gli atti osceni in luogo pubblico.
Se per certi versi il nuovo Codice penale può sembrare innovativo, in realtà va inserito nel contesto di un Paese che nel 1801 aveva stretto un Concordato con la Santa Sede, assicurando a Napoleone il sostegno del Pontefice necessario a consolidare il suo dominio sull’Europa cattolica.
In questo contesto, il Codice penale francese era pensato per normare solo i delitti di rilevanza pubblica, lasciando alla Chiesa il compito (e privilegio) di occuparsi della morale, e normare i comportamenti privati. Insomma, seppur estromessa dall’amministrazione della giustizia, la Chiesa manteneva un certo potere sulla società.
Al massimo livello di espansione dell’Impero francese, Napoleone aveva imposto il suo Codice penale a tutti i Paesi sottomessi: le attuali Spagna, Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Slovenia, Croazia, parte della Germania e della Polonia; grossomodo tutti i Paesi di religione cattolica.
Quindi, rispetto alla questione omosessualità, l’Europa risultava spaccata in due: il blocco cattolico faceva affidamento alla Chiesa per reprimere “il vizio”, mentre il blocco protestante continuava a criminalizzare l’omosessualità per legge, non potendosi affidare all’eterogenea realtà delle chiese protestanti. Questo modello era talmente ben funzionante che, ben presto, anche i Paesi cattolici del Sud America cominciarono a depenalizzare l’omosessualità.
Però, nonostante l’azione del Chiesa, a fine 800, Parigi era una delle città più friendly d’Europa, e gli omosessuali si riunivano nei quartieri bohémien di Montmartre, Pigalle e Montparnasse, dove si formarono anche i più famosi pionieri del movimento omofilo francese, André Gide e Marcel Proust.
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