03/12/2024
È POSSIBILE COMUNICARSI SBAGLIANDO?
Del Sacerdote Luis José Chiavarino – Anno 1952.
Discepolo. — Padre, poiché mi hai spiegato così bene come confessarmi, e mi hai parlato così mirabilmente dell'eccellenza di una confessione ben fatta, ti prego di spiegarmi anche come devo comunicarmi, per evitare il pericolo di fare una br**ta Comunione.
Insegnante. — Lo farò volentieri, perché se è importante confessarsi bene, lo è ancora di più fare una buona Comunione, essendo il più augusto e il più nobile dei Sacramenti.
Discepolo. — Prima mi dica, padre: è vero che ci sono cristiani che prendono male la comunione?
Insegnante. —E così vero... Piuttosto è una cosa talmente vera, e da versare lacrime, che alcuni, per mancanza di fede o di amore e timore di Dio, oppure per indifferenza e malizia, sbagliano la comunione e così commettere veri sacrilegi.
Discepolo. — Possibile, padre? Trovo difficile da credere.
Insegnante. —Beh, credetelo, perché è una triste realtà. Sì, tra i cristiani c’è chi osa fare questo, per indifferenza, per malafede. Povere anime, anime sfortunate, che così calpestano Gesù Cristo nel suo corpo, nella sua anima e divinità!
Discepolo. —E chi sono?
Insegnante. —Tutti coloro che vengono a comunicarsi sapendo di essere in peccato mortale. Non ci sono scuse valide in questo; nessuna conciliazione, nessuna tolleranza, nulla che diminuisca la malizia dell'orrendo sacrilegio che viene commesso. Nessuno è obbligato a comunicarsi con la forza; Chi non vuole credere, chi non vuole rigettare il peccato, non si comunichi. Perché trattare così male Gesù Cristo e martirizzarlo con tanta crudeltà?
Negli Atti dei Martiri leggiamo che alcuni imperatori furono così crudeli che, per tormentare ulteriormente i cristiani e indurli a rinnegare la loro fede, li misero nudi in luoghi pieni di serpenti, scorpioni e vipere, e li costrinsero a morire vittime dei morsi di questi sporchi animali.
Si racconta di altri ancora più crudeli, che legarono i cristiani insieme ai cadaveri putrefatti faccia a faccia, braccio a braccio, petto a petto, e li costrinsero a morire a contatto con questi cadaveri corrotti, pieni di vermi.
Ebbene, lo stesso si comporta chi si comunica sacrilegamente con Gesù Cristo, perché lo costringe a dimorare nel suo cuore in compagnia del demonio; lo costringe a sentire il fetore di un'anima morta alla grazia a causa del peccato.
Discepolo. — Sono cose, padre, che fanno rabbrividire, e alle quali non avrei mai creduto.
Insegnante. — Ebbene, pensaci seriamente, e stabilisciti nel proposito di non accostarti mai indegnamente alla Santa Comunione, per nessuna ragione al mondo.
Si racconta che l'imperatore Carlo Magno, quando un giorno un generale ubriaco del suo esercito gli si avvicinò per salutarlo, disse con indignazione:
—Vattene da qui, sei disgustoso.
Il generale sentì così tanto questo rimprovero che giurò di non ubriacarsi più e mantenne la parola data.
Ebbene, Gesù Cristo potrebbe dire la stessa cosa di ciascuno di coloro che indegnamente si presentano a ricevere la Santa Comunione, perché se non lo dice con le sue labbra, lo lascia sentire nel cuore di questi sfortunati che non si convertono perché hanno contratto l'abitudine di comunicarsi male o perché si è spento in loro, nel loro cuore, il dono della fede.
“COMUNICARSI BENE”