29/09/2019
Qualche riflessione sul festival della settimana scorsa
Il Trebestival è finito.
Ma non sono finiti gli incontri, le relazioni, le amicizie che questa tre giorni ha creato e consolidato.
È infinita la lista dei ringraziamenti che dobbiamo fare, e attraversa tutto lo Stivale. Già solo questo dà l'idea di come, anche in questo caso, l'abbiamo fatta grossa.
Un po' avventatamente, un po' faticosamente, un po' arrangiandosi all'ultimo minuto.
Ma non importa. È andata, e nel complesso è andata bene.
Gli attestati di stima che tante persone ci hanno fatto nell'arco dei tre giorni ci ripagano sicuramente della fatica spesa e delle cose che potevamo fare meglio. Cose che ci impegneremo a fare meglio la prossima volta.
Tanti i ringraziamenti da fare, abbiamo detto.
Partiamo con le altre realtà di sport popolare che sono venute a confrontarsi con noi e a far conoscere la ricchezza delle loro esperienze e dei loro percorsi politici e sportivi: ringraziamo la Noracismcup Lecce, la Acsd Lokomotiviadipietreto, lo Spartak Apuane, Spartak Lecce, il Centro Storico Lebowski e Sankara FC. Così come la Palestra Popolare La Fontina, la Bolognina Boxe e la Palestra Popolare Gogo Rigacci (IAM Iniziativa Antagonista Metropolitana).
Ringraziamo le realtà politiche e sociali che hanno esposto i loro banchetti al festival, confermando un'amicizia e una vicinanza che vorremmo mantenere sempre viva nel tempo: la Casa del Popolo Lucca, il Cip S. Concordio, il BORDA Fest - Produzioni Sotterranee, il Il Tafferuglio - Cronache dal mondo di sotto, Non Una di Meno LUCCA 2.0, Viareggio Meticcia, Spaccio Dischi, i Gruppi di Acquisto Solidale.
Ringraziamo i musicisti che si sono alternati sul palco: Dj Garrido, gli African Perfect Harmony, DJ SASA', Boy Rebecca e Sasha Shinezz ProevJ, MC Galis, AVEX, Young Rascalz, i Fortissimi Uomini Lampo, i Teppa, i Sempre Peggio, i Tondino BOis, Peggy Sù and The Sexual Chocolate. Grazie a Nicolò Rondinelli per averci fatto conoscere tutta la ricchezza di una realtà come l' FC St. Pauli di Amburgo, e un grazie anche a Dario Focardi e a Rocco Rosignoli per il loro spettacolo teatrale sul calcio e la resistenza partigiana.
Mille volte grazie a chi ha speso ore e ore di lavoro prima, durante e dopo il festival, cucinando, scaricando, pulendo, stando al bancone o alla cassa, organizzando i dibattiti, montando il palco, gestendo la comunicazione sui social, e mille altri impegni invisibili che rendono possibile un festival come questo. Un abbraccio fortissimo a uno dei nostri supercuochi che ha subito un incidente ai fornelli; gli auguriamo tutti e tutte una rapida guarigione.
Grazie infine a tutti quelli che sono venuti a trovarci durante il festival. Vi abbracciamo uno per uno e una per una, e speriamo che continuerete a starci vicini.
Finiti i ringraziamenti, c'è un'immagine con cui ci piacerebbe ricordare il festival, che forse sintetizza ed esprime la parte migliore, più bella e motivante di tutto il nostro progetto: la presentazione della nuova squadra maschile e di quella femminile di domenica sera. Una dopo l'altra e uno dopo l'altro, sono passati tutti i giocatori, le giocatrici e lo staff tecnico delle due squadre, ricevendo applausi e l'abbraccio di tutta una comunità.
Ecco, la Trebesto è e vorrebbe essere soprattutto questo: una comunità aperta e in espansione, dove non esiste la competizione distruttiva, l'individualismo, l'ansia da prestazione, dove non c'è da dimostrare niente a nessuno. Semplicemente essere se stessi, divertirsi. Stare bene, stare. insieme. Sono valori sportivi, e sono anche valori politici.
Viviamo in una società che ci dice ogni giorno che dobbiamo dare il massimo, essere sempre efficienti, produttivi, tirati a lucido. Sul lavoro e nelle relazioni interpersonali. Una società dove solitudine, ansia, depressione, senso di inadeguatezza, sono il rumore di fondo di tante vite. Una società in cui è sempre più difficile lo stare insieme, così come lo stare bene. E le due cose vanno di pari passo. Ma si possono anche invertire di pari passo.
Non siamo certo così presuntuosi da pensare che con la nostra semplice esistenza ribalteremo il mondo, o anche solo la nostra città. "Non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni", cantava qualcuno. E non si fanno nemmeno con un pallone.
Eppure, siamo comunque convinti che quell'abbraccio collettivo, quel sentimento di fratellanza e di comunità che hanno provato i giocatori, le giocatrici, lo staff tecnico delle due squadre domenica scorsa, sia qualcosa che ciascuno di loro conserverà come un bel ricordo, che darà loro una piccola iniezione di forza e di fiducia per affrontare le mille piccole e grandi battaglie quotidiane che ti presenta la vita. E forse, a guardarsi intorno, questo non è per nulla poco.
Ci rivediamo l'anno prossimo quindi? Certo che no! Speriamo anzi di vedervi tutti e tutte molto prima per sostenere i nostri ragazzi e le nostre ragazze in questo campionato. Dopo il bell'esordio di ieri in Coppa Toscana contro il S. Anna, vi aspettiamo sabato prossimo al campo di Sorbano per provare a passare il turno.
Avanti Trebesto! Avanti calcio popolare!