24/03/2020
Il nuovo coronavirus, SARS-CoV-2, rimane attivo negli aerosol per ore e sulle superfici per giorni, secondo un recente studio.
I dati indicano che la stabilità del nuovo virus è simile a quella della SARS-CoV-1, che ha causato l'epidemia di SARS.
La trasmissione di SARS-CoV-2, che causa la patologia COVID-19, ha rapidamente superato il ritmo dell'epidemia da SARS del 2003. Diversamente da quest'ultimo, il nuovo coronavirus sembra diffondersi maggiormente attraverso la trasmissione da uomo a uomo in una varietà di contesti.
Tuttavia, non è ancora noto fino a che punto gli individui asintomatici o presintomatici diffondano il nuovo virus attraverso la routine quotidiana.
Per studiare quanto tempo SARS-CoV-2 rimane infettivo nell'ambiente, Neeltje van Doremalen, PhD, del Laboratory of Virology, Division of Intramural Research, National Institute of Allergy and Malattie infettive, a Hamilton, nel Montana, e colleghi hanno condotto esperimenti di simulazione in cui hanno confrontato la vitalità di SARS-CoV-2 con quella di SARS-CoV-1 negli aerosol e sulle superfici.
Tra i pazienti infetti da SARS-CoV-2, le cariche virali nel tratto respiratorio superiore sono elevate, di conseguenza, è probabile che la secrezione respiratoria contenga il virus sotto forma di aerosol ( 5 μm).
I ricercatori hanno usato i nebulizzatori per generare aerosol. I campioni di SARS-CoV-1 e SARS-CoV-2 venivano raccolti a 0, 30, 60, 120 e 180 minuti su un filtro, testando quindi l'infettività dei virus su cellule in coltura.
Hanno scoperto che SARS-CoV-2 era sostanzialmente stabile durante l'intero test di 180 minuti, con solo un leggero calo a 3 ore. Questo corso di tempo è simile a quello di SARS-CoV-1, entrambi i virus hanno un'emivita mediana negli aerosol di 2,7 ore (intervallo, 1,65 ore per SARS-CoV-1, rispetto a 7,24 ore per SARS-CoV-2).
E' stato successivamente testato il virus su una varietà di superfici per un massimo di 7 giorni, utilizzando valori di umidità e temperature progettate per imitare "una varietà di situazioni domestiche e ospedaliere". I volumi di esposizioni virali utilizzati dal team erano coerenti con le quantità riscontrate nelle vie respiratorie superiori e inferiori umane.
Ogni test di superficie è stato replicato tre volte.
Il nuovo coronavirus era più stabile su plastica e acciaio inossidabile, con alcuni virus rimasti vitali fino a 72 ore. Tuttavia, a quel punto la carica virale era diminuita di circa tre ordini di grandezza, indicando un decadimento esponenziale. Questo carattere è notevolmente simile a quello di SARS-CoV-1, secondo gli autori dello studio.
Fonte: Medscape
Nicola Marino