22/04/2025
Francesco
Oggi, forse, la percezione è evidente, Papa Francesco è morto.
Ieri, nella sua drammatica realtà, questa frase ha prodotto un'esclamazione, un urlo, un pianto, uno stupore, una negazione. No non poteva essere vero ...
Il Papa sempre puntuale nel richiamo, all'amore, alla pace e alla condivisione, presente nella denuncia della guerra, delle miserie e delle morti strazianti, efficace nei messaggi pervasi dalle sue esperienze di vita per essere punto di riferimento per cristiani e laici e opportunità di confronto e unione nelle differenti fedi, puntuale, presente ed efficace nel trasmettere sempre il messaggio cristiano rivolto soprattutto ai poveri, agli emarginati e agli "scartati" e a tutti coloro in grado di sentire e comprendere.
Felice e spiritoso, in mezzo alla gente, partecipativo e benedicente verso i bisognosi, arguto ed intelligente, mai sprovveduto, lettore della "storia", che di volta in volta stiamo vivendo, aveva percepito e previsto la terza guerra mondiale ... i cui fuochi sono ora troppi, diffusi e incontrollati su tutto il globo, senza mediazioni, senza tregue e senza paci.
Una frase mi ha colpito, insieme a tante altre, Non abbiate paura della tenerezza ... in una società eccessivamente ritmata, tecnologicamente avanzata, digitalizzata, automatizzata, robotizzata, globalizzata, “socializzata” e, infine, stressata e svuotata dei valori umani, mi ha stupito questo richiamo alla tenerezza, quasi un richiamo per fermarsi e chiedersi cos'è mai la tenerezza ? Dove, quando e con chi la possiamo esprimere ?
Da ieri riposa in pace, dopo aver compiuto tutto quello che era in suo potere compiere e sostenere, dopo aver sopportato, come il Cristo, tutto il dolore, tutta la tristezza e l'ansia di tutta l'ingiustizia del mondo!
Nel concludere la sua vita durante il festeggiamento della Pasqua e compiuto strenuamente il grande "passaggio" dalla vita alla morte, attraverso la resurrezione, proprio quel frangente, ne ha testimoniato per sempre la grandezza, l'operosità e la Santità.
Ha detto, Chi sono io per giudicare ...?
E io chiedo , Chi siamo noi per dichiarare che tutto ciò che Lui ha detto, trasmesso e fatto ora non c'è più ? Chi siamo noi per dire che tutta la sua opera se ne è andata insieme al suo corpo fisico ?
Francesco ha lasciato tracce in tutto il mondo del suo passaggio e delle sue parole, ha lasciato tracce così evidenti che persino i potenti hanno dovuto commentare la sua dipartita, ha lasciato tracce nei cuori, tracce per ricordare all’umanità, l’Umanità …
Se questo è vero, se abbiamo raccolto le sue parole e la sua energia, credo che allora le sue parole saranno “ascoltate”, proprio attraverso coloro che lo hanno conosciuto e accolto nella mente e nel cuore … ciascuno per la propria parte ...
Francesco rimane vivo.