Fabula Docet

Fabula Docet La Storia è spesso avvincente più della trama del miglior romanziere. Questo Gruppo online cerca d
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19/11/2023

Buongiorno⚔️

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𝐀U𝐓R𝐈C𝐄: ℒ𝓪𝓋𝓲𝓃𝓲𝒶 ℱ𝓸𝓃𝔃𝒾

T𝐀V𝐎L𝐎: 4

𝐋A𝐕I𝐍I𝐀 𝐅O𝐍Z𝐈: Autrice appassionata di arte e storia, divulgatrice storica.

👉𝐃O𝐕E T𝐑O𝐕A𝐑L𝐀: https://www.laviniafonzi.com/

29/10/2023

🗞️ Vi ricordo che a Ferrara, nei giorni 11 e 12
Novembre, si terrà la Fiera Usi & Costumi che, come ogni anno, rende la sovrana.
All'interno, ospiterà il Salone del romanzo Storico Scripta Manent.
🗓️ Io ci sono❗️
E insieme a me troverete l’amico Fabio Maiano.

Un ringraziamento speciale al direttore artistico Linda Bertasi che ha curato questo salotto con estrema maestria e delicatezza.

Vi aspettiamo.

25/10/2023

Buongiorno⚔️

Oggi, scopriamo insieme l’evento che si svolgerà a Ferrara nei giorni 11 e 12 novembre.

⚔️⚔️⚔️𝙁𝒊𝙚𝒓𝙖 𝙐𝒔𝙞 & 𝘾𝒐𝙨𝒕𝙪𝒎𝙞 2023⚔️⚔️⚔️

⚜️𝘿𝙊𝙑𝙀: Ferrara EXPO, via Fiera 11.

⚜️𝘾𝙃𝙄: L’evento fieristico, dedicato alla 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 come strumento al servizio del turismo sostenibile, torna a Ferrara. Una nuova, entusiasmante opportunità di conoscere e approfondire la storia, il patrimonio, le identità locali italiane ed estere. Emergenze architettoniche, siti storici ed eccellenze ambientali si presentano al pubblico insieme a itinerari ed eventi culturali, festival e Rievocazioni Storiche.
Un vero e proprio forum dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio tangibile e intangibile europeo, attraverso momenti di incontro tra istituzioni, organizzatori di eventi, operatori culturali e associazioni di Living History.

⚜️𝙇𝘼 𝙁𝙄𝙀𝙍𝘼: In un’area completamente attezzata con punti di ristoro ad hoc ispirate alle antiche tradizioni, potrete assistere a eventi, rappresentazioni, spettacoli, per vivere 𝙪𝙣 𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙤 𝙑𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 alla ricerca di usi, costumi, armi, abiti. Qui, ogni particolare è Storia, ogni respiro si tinge di passato per fare assaporare ciò che è stato e che, per due giorni, torna, magicamente in scena.

⚜️𝙄𝙇 𝙎𝘼𝙇𝙊𝙉𝙀: In questa splendida cornice, è ospitato 𝙎𝙘𝙧𝙞𝙥𝙩𝙖 𝙈𝙖𝙣𝙚𝙣𝙩, il Piccolo Salone del Saggio e del Romanzo Storico, dove autori, editori e traduttori saranno a disposizione del pubblico con le loro opere.

⚜️𝘼𝙉𝙏𝙄𝘾𝙄𝙋𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝙄: Sono previsti anche due Incontri con l’Autore super speciali.

📧𝙄𝙉𝙁𝙊: [email protected]

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🌐𝙊𝙁𝙁𝙄𝘾𝙄𝘼𝙇 𝙒𝙀𝘽𝙎𝙄𝙏𝙀: https://www.usiecostumi.org/

25/10/2023

Buongiorno⚔️

📧𝑰𝑺𝑪𝑹𝑰𝒁𝑰𝑶𝑵𝑰 𝑭𝑰𝑬𝑹𝑨: [email protected]

Dopo il nostro viaggio, nella iniziamo ad addentrarci nel mondo di 𝙎𝙘𝙧𝙞𝙥𝙩𝙖 𝙈𝙖𝙣𝙚𝙣𝙩 e nell’evento della 𝙁𝙞𝙚𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙧𝙞𝙚𝙫𝙤𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙘𝙖 𝙐𝙨𝙞 𝙚 𝘾𝙤𝙨𝙩𝙪𝙢𝙞 che quest’anno torna finalmente a Ferrara.

📜𝙈𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙨𝙖𝙥𝙚𝙩𝙚 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙢𝙚𝙧𝙖𝙫𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀, 𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖 𝙣𝙚𝙡 𝙨𝙪𝙤 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚?

👑𝐂𝐈𝐓𝐓𝐀’ 𝐃𝐈 𝐀𝐑𝐓𝐄 𝐄 𝐂𝐔𝐋𝐓𝐔𝐑𝐀: Ferrara nasce ufficialmente nel 753 d.C quando viene citata in un documento dal re longobardo Astolfo che ne attesta il dominio. Al termine del periodo longobardo, Ferrara viene ceduta alla chiesa di Roma per poi diventare feudo dei Canossa fino agli inizi del 1100. Segue un periodo di lotte intestine quando diventa Comune e le famiglie dei Salinguerra e degli Adelardi ne contendono il governo. Giungono poi gli Este nel 1242 che diventano padroni assoluti della città. Da qui ha inizio 𝙪𝙣 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙤𝙙𝙤 𝙙’𝙤𝙧𝙤 𝙡𝙪𝙣𝙜𝙤 𝙩𝙧𝙚 𝙨𝙚𝙘𝙤𝙡𝙞; sotto il governo degli Este, Ferrara diviene uno dei centri culturali più raffinati del Rinascimento italiano. E il merito va al marchese Leonello che si circondò di artisti, letterati e musicisti creando a corte un raffinato circolo di intellettuali.

👑𝐁𝐎𝐑𝐒𝐎 𝐃’𝐄𝐒𝐓𝐄: fratello di Leonello, è ricordato per le opere di bonifica, per la committenza artistica di 𝙪𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙗𝙚𝙞 𝙘𝙞𝙘𝙡𝙞 𝙥𝙞𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞𝙘𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙖𝙣𝙞 che ancora oggi si ammira a Palazzo Schifanoia, per le sontuose battute di caccia, i lauti banchetti e per il titolo di Duca del quale fu insignito da Papa Paolo II.

👑𝐄𝐑𝐂𝐎𝐋𝐄 𝐈: promosse il teatro e la letteratura cavalleresca e commissionò 𝙡’𝙞𝙢𝙥𝙤𝙣𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙪𝙧𝙗𝙖𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙤 noto come 𝘼𝙙𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙀𝙧𝙘𝙪𝙡𝙚𝙖.

👑𝐀𝐋𝐅𝐎𝐍𝐒𝐎 𝐈: rafforzò 𝙡𝙚 𝙢𝙪𝙧𝙖 𝙙𝙞𝙛𝙚𝙣𝙨𝙞𝙫𝙚 della città.

👑𝐄𝐑𝐂𝐎𝐋𝐄 𝐈𝐈: ordinò 𝙡𝙖 𝙧𝙞𝙨𝙩𝙧𝙪𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙨𝙩𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙪𝙣’𝙖𝙡𝙩𝙖 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖 dopo il terremoto del 1570.

👑𝐋𝐀 𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐔𝐍’𝐄𝐑𝐀 𝐆𝐋𝐎𝐑𝐈𝐎𝐒𝐀: Purtroppo la magnificenza della Corte, l’oculata politica matrimoniale e le guerre combattute in difesa dei propri territori 𝙣𝙤𝙣 𝙗𝙖𝙨𝙩𝙖𝙧𝙤𝙣𝙤 𝙖 𝙛𝙖𝙧 𝙨𝙤𝙥𝙧𝙖𝙫𝙫𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝘿𝙪𝙘𝙖𝙩𝙤. Nel 1598 il glorioso dominio giunse al termine quando Alfonso II morì senza lasciare eredi diretti, e Papa Clemente VIII riunificò il Ducato ferrarese allo Stato della Chiesa. Durante il periodo della dominazione napoleonica, vennero soppressi molti ordini religiosi e 𝙜𝙧𝙖𝙣 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙖𝙩𝙧𝙞𝙢𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙖𝙧𝙩𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙤 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞 𝙀𝙨𝙩𝙚𝙣𝙨𝙞 𝙪𝙨𝙘𝙞̀ 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀ per non farne più ritorno. I moti rivoluzionari portarono alla cacciata del governo pontificio e all’annessione allo Stato Unitario nel 1860. Alla Prima Guerra Mondiale, Ferrara partecipò con un grande numero di braccianti, ma le ingenti perdite ebbero come conseguenza 𝙪𝙣’𝙖𝙢𝙥𝙞𝙖 𝙖𝙙𝙚𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙖𝙡 𝙁𝙖𝙨𝙘𝙞𝙨𝙢𝙤. Durante il secondo conflitto mondiale, la città subì ferite gravissime sotto i bombardamenti aerei, le forze della resistenza pagarono un alto contributo di sangue.

👑𝐎𝐆𝐆𝐈: Ferrara può vantare un’alta qualità della vita, data da una realtà vivace ricca di splendide mostre d’arte, di una raffinata stagione concertistica, varie manifestazioni sportive e culturali tra cui 𝙞𝙡 𝙋𝙖𝙡𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙁𝙚𝙧𝙧𝙖𝙧𝙖⚔️, il più antico d’Italia, la prima kermesse internazionale dei musicisti di strada (Buskers Festival) e il Balloons Festival.

25/10/2023

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⚜️𝐂H𝐈: 𝓐𝓃𝓽ℴ𝓷ℯ𝓵𝓁𝓪 𝓑𝒶𝓻𝒷𝓲ℯ𝓻𝒾

✒️𝐋'𝐀U𝐓R𝐈C𝐄: Antonella Barbieri nasce e vive a Pavia. Appassionata di arte fotografica, figurativa e lettura di ogni genere, ha una particolare predilezione per il periodo vittoriano. Ha collaborato con alcuni illustratori, realizzando fiabe per bambini e brevi storielle natalizie a scopo benefico. Nel 2020, pubblica 𝐿𝑎 𝐶𝑎𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖 e, nel 2021, 𝐸𝑚𝑖𝑙𝑦, primo romanzo vittoriana di una dilogia.

📚O𝐏E𝐑E: 𝐿𝑎 𝐶𝑎𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖 (2020, SP)
𝐸𝑚𝑖𝑙𝑦 (2021, SP)

25/10/2023

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⚜️𝐂H𝐈: ℒ𝓲𝓃𝓭𝒶 ℬ𝓮𝓇𝓽𝒶𝓼𝒾

✒️𝐋'𝐀U𝐓R𝐈C𝐄: Linda Bertasi nasce nel 1978. Appassionata di storia e letteratura inglese, collabora con Magazine, Lit-Blog, Case Editrici e Web-site. È una delle fondatrici del Gruppo Facebook 𝐼𝑜 𝐿𝑒𝑔𝑔𝑜 𝑖𝑙 𝑅𝑜𝑚𝑎𝑛𝑧𝑜 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜, Editor de 𝐿𝑎 𝐵𝑢𝑠𝑠𝑜𝑙𝑎 - 𝑆𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝐸𝑑𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 e di 𝑊𝑜𝑟𝑑𝑠 𝐸𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, Founder del Lit-Blog 𝐿𝑖𝑛𝑑𝑎 𝐵𝑒𝑟𝑡𝑎𝑠𝑖 𝐵𝑙𝑜𝑔 e direttrice editoriale della collana romance 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑇𝑟𝑖𝑏𝑢. Esordisce nel 2010 e, da allora, ha pubblicato diversi romanzi storici e contemporanei con i quali si è distinta in alcuni premi letterari. Proprietaria di una piccola realtà commerciale, vive nella provincia di Ferrara con la figlia.

📚O𝐏E𝐑E: 𝐼𝑙 𝑃𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑢𝑑 (2015, III EDIZIONE, SP)
𝐼𝑙 𝑆𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑒𝑐𝑐𝑎𝑡𝑜 (2018, II EDIZIONE, SP)
𝐼𝑙 𝑅𝑖𝑓𝑢𝑔𝑖𝑜 (2020, II EDIZIONE, More Stories)
𝐼𝑛𝑔𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑑'𝑂𝑛𝑜𝑟𝑒 (2021, SP)
𝐼𝑙 𝑅𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖 (2023, SP)

25/10/2023

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⚜️𝐂H𝐈: ℳ𝓪𝓇𝓬ℴ 𝓓ℯ ℒ𝓾𝒸𝓪

✒️L'A𝐔T𝐎R𝐄: Marco De Luca nasce a Lecce nel 1983, è un appassionato di Storia che ha fatto della Repubblica di Venezia il suo affascinante mondo. Oltre alla sua passione per la lettura e la scrittura, non può fare a meno di viaggiare. Si definisce umoristicamente un "viaggiatore seriale", non potendo evitare di assaporare ed esplorare nuovi luoghi e culture appena possibile. Marco De Luca è molto più di un autore indipendente; è un custode di storie secolari che rivive attraverso la sua passione contagiosa per la Storia. Nel gennaio del 2018, si è fatto conoscere con 𝑀𝑜𝑠𝑎𝑖𝑐𝑜 - 𝑈𝑛𝑎 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑉𝑒𝑛𝑒𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎. Questo romanzo è solo l'inizio di una trilogia appassionante, poiché sono seguiti 𝑀𝑜𝑠𝑎𝑖𝑐𝑜 - 𝐿𝑒 𝐷𝑢𝑒 𝐶𝑟𝑜𝑐𝑖 𝑒 𝑀𝑜𝑠𝑎𝑖𝑐𝑜 - 𝐿’𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜 𝐴𝑡𝑡𝑜. Quest'anno, fa il suo ritorno letterario con un'opera dal titolo provocatorio 𝑂𝐷𝐼𝑂 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑛𝑒𝑜.

📚O𝐏E𝐑E: 𝑀𝑜𝑠𝑎𝑖𝑐𝑜 - 𝐿𝑎 𝑇𝑟𝑖𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 (2022, SP)
𝑂𝐷𝐼𝑂 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑛𝑒𝑜 (2023, SP)

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✒️L'A𝐔T𝐎R𝐄: Fabio Gramellini, classe 1966, è laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna. Professore di diritto e Dirigente Scolastico è appassionato di storia militare. Si è dedicato a un lavoro di ricerca di materiali scritti e fotografici che ha portato alla produzione di 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐺𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑜-𝑇𝑢𝑟𝑐𝑎 1911-1912 (giunto alla quarta edizione) e di questo potente affresco di storia romana sotto forma di romanzo.

📚O𝐏E𝐑E: 𝐿𝑎 𝑇𝑒𝑟𝑧𝑎 𝐴𝑞𝑢𝑖𝑙𝑎 (2020, CartaCanta Editore)
𝐿’𝑂𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐿𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖 (2023, CartaCanta Editore)

25/10/2023

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✒️𝐋'𝐀U𝐓R𝐈C𝐄: Alessandra Leonardi è nata nel 1969 a Roma, città dove tuttora risiede e lavora in un museo. Appassionata da sempre di letture, cinema e serie tv, ha esordito 2015. Autrice di diversi romanzi e racconti, si è distinta con il romanzo storico 𝐶𝑖𝑛𝑖𝑠𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑝𝑎𝑟𝑡𝑎, vincitore del premio Book of Peace, nella sezione Sport.

📚O𝐏E𝐑E: 𝐶𝑖𝑛𝑖𝑠𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑝𝑎𝑟𝑡𝑎 (Montag, 2022)

25/10/2023

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⚜️𝐂H𝐈: 𝓕𝒶𝓫𝒾𝓸 𝓜𝒶𝓲𝒶𝓷ℴ

✒️L'A𝐔T𝐎R𝐄: Fabio Maiano nasce a Treviso nel 1965. Dopo studi scientifici, entra in una grande compagnia assicurativa, che lascia nel 2019 per intraprendere una carriera nel ramo turismo e ristorazione. Da sempre appassionato di lettura, scrittura cinema e storia, inizia nel 2014 a rendere romanzi ciò che era appunti e varie invenzioni. Oltre a questi interessi, ha la passione per i labrador, di cui possiede due bellissimi esemplari neri.

📚O𝐏E𝐑E: 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 #1 - 𝐼𝑛 𝑛𝑜𝑚𝑒 𝑑𝑒 𝑙𝑜 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 (2023, SP)
𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 #2 - 𝐿𝑒 𝑙𝑢𝑛𝑔ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒 𝑙𝑜 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜(2023, SP)
𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 #3 - 𝐼𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑖𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑒 𝑙𝑜 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 (2023, SP)

25/10/2023

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⚜️𝐂H𝐈: ℳ. 𝓟. ℬ𝓵𝒶𝓬𝓀

✒️𝐋'𝐀U𝐓R𝐈C𝐄: M.P. Black, al secolo Paola De Pizzol, si è affacciata nel mondo dell’editoria nel 2007, con la saga fantasy 𝐿𝑖𝑠𝑎 𝑉𝑒𝑟𝑑𝑖, di cui il primo libro della saga, 𝐼𝑙 𝐶𝑖𝑜𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜 𝐸𝑙𝑓𝑖𝑐𝑜, ha vinto un importante premio come miglior fantasy italiano. Ha pubblicato diversi romanzi con piccole e medie case editrici. Collabora attivamente con la Collana Milos, per PubMe Editore. 𝑅𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝐻𝑖𝑔ℎ𝑙𝑎𝑛𝑑𝑒𝑟 è il suo ultimo romanzo storico.

📚O𝐏E𝐑E: 𝑅𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝐻𝑖𝑔ℎ𝑙𝑎𝑛𝑑𝑒𝑟 (2023, SP)

10/07/2023

Quando pensiamo a Venezia e ai suoi commerci immaginiamo i mercanti a bordo di imponenti galee.
È vero, la galea veneziana è stata una delle navi mercantili più utilizzate nel commercio mediterraneo, ma non era l’unica.
Nel dipinto di Carpaccio, il Leone di San Marco, possiamo notare a destra, sotto l’ala del Leone, delle navi tonde da mercato, ovvero la nave che utilizza Maffeo Raffaelli in ODIO Mediterraneo.

La nave tonda era una grossa imbarcazione ad alto bordo, con forme tozze e ideale per il trasporto di grandi quantità di carico.
A differenza della galea, questa nave era limitata nella navigazione dal vento: se non c’era vento la nave non si muoveva.
Perché Venezia per tantissimo tempo ha preferito allora la galea nonostante fosse più scomoda e priva di ripari per l’equipaggio a differenza delle navi tonde?
È presto detto: la galea era più veloce, poteva navigare anche contro vento o in mancanza di vento e soprattutto era maggiormente manovrabile in combattimento.

Questo però non bastò.
Sebbene la galea fu il simbolo incontrastato di Venezia e della sua marineria, alla lunga la Storia dette ragione alla nave tonda.
Un trasporto in galea era infatti eccessivamente costoso, prezzo che poteva permettersi solo chi spediva merci preziose.
Con il declino nel XVI secolo del monopolio di cui il Mediterraneo aveva goduto fino a quel momento, il costo dell'uso commerciale delle galee non poteva più essere sostenuto, “rilegando” queste formidabili navi, capaci di navigare sia a remi sia a vela, a far parte della flotta da guerra.
Furono infatti le galee a “vincere” a Lepanto.
Una curiosità: nell’Arsenale venivano costruite solo galee, mentre le navi tonde erano tutte costruite dai cantieri privati.

📸In foto particolare di Leone di San Marco - Vittore Carpaccio.

🔸🔸🔸🔸🔸🔸🔸🔸🔸

Siete appassionati di storia e di avventura?
Amate Venezia e le sue storie?
Questo è il romanzo che fa per voi!
Disponibile in ebook e in cartaceo.

➡️ https://www.amazon.it/dp/B0C8BN7KX6 📱 ebook
➡️ https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0C91XCR9M 📚 cartaceo

21/12/2022
E il 7 ottobre 1571... :)
01/10/2022

E il 7 ottobre 1571... :)

La nave scuola sarà in laguna da domenica 2 ottobre. Previsto un calendario per le visite gratuite

19/07/2022

I Secreti de la signora Isabella Cortese, ne’ quali si contengono cose minerali, medicinali, arteficiose e Alchimiche, & molte de l’arte profumatoria, appartenenti a ogni Gran Signora.

👉 Isabella Cortese, una intellettuale, famosa alchimista del 1500, pubblicò un serissimo trattato di preziosi consigli per le donne veneziane. L'opera, pubblicata a Venezia nel 1561, ebbe da subito un grande successo e se ne contarono varie riedizioni. Il trattato è per lo più occupato da una collezione di rimedi per una varietà di impieghi cosmetici ma anche terapeutici, mescolati a ricette varie di alchimia.
👉 Come raccontavo in un precedente post, le donne di Venezia avevano un atteggiamento disinvolto nelle relazioni sociali, che nulla aveva a che fare con l’essere facili, e per meglio apparire venivano aiutate dagli spezieri. Con l’aiuto dell'erboristeria, riuscivano ad ottenere ricette per creme nutritive e prodotti detergenti: “Piglia albume de ova de gallina, lardo di porco raspato, oleo comune, aceto o varo agresti et mescola omne cosa insieme a modo de confetione, et con questo ugne la faccia e il collo, le mano diventeranno bianche et lucente come argento.”

16/07/2022

《[...] "Non penso sia vero, nevòdo – disse lo zio – perché i lazzaretti funzionano, e la quarantena pure. E non si fa eccezioni: tutto quel che proviene via mare si ferma là.
Nessun contagio può arrivare, non siamo più come due secoli fa; è il 1575! vuoi che Venezia che ha tutti i dottoroni dello Studio Patavino venga impestata come codesti paesi arretrati qua?”

A Venezia invece la peste stava mietendo vittime in abbondanza: la si aspettava dal mare e giunse dai monti: arrivò da Trento, portata da alcuni pellegrini che erano morti dopo aver impestato un buon numero di passanti in città e molti abitanti delle cittadine in cui avevano alloggiato.

A Rialto esplose il 21 luglio del ’75 e fu subito una moria.
Le campane suonavano a morto in continuazione, i medici non riuscivano nemmeno a visitare tutti i malati, e chi trasportava e seppelliva, i pizzegamorti¹ con le loro campanelle alle caviglie divennero abituali e temuti frequentatori delle calli e dei campi. Si arrivò ad avere penuria di calce viva, e chi poteva partiva, sperando di salvarsi e in realtà spesso contribuendo alla diffusione della peste stessa. Si ordinavano processioni, messe di suffragio, e più se ne svolgevano e più il morbo infuriava.》
Da: "In nome de lo Messer Santo Marco".
https://www.amazon.it/Fabio-Maiano/e/B09B4HBBHB/ref=dp_byline_cont_ebooks_1

¹ i "pizzegamorti" erano gli addetti al trasporto dei cadaveri, quelli che ne "I promessi sposi" sono chiamati monatti.
****
La pestilenza di metà Cinquecento non fu meno importante e terribile di quelle di metà Trecento e di metà Seicento: a Venezia provocò la morte di circa un terzo della popolazione, malgrado le misure di quarantena nei due lazzaretti.

La medicina non aveva ancora elaborato una spiegazione dei meccanismi di trasmissione dei fenomeni endemici, tuttavia i medici a Venezia avevano osservato fin dalla pestilenza del 1348 una stretta correlazione tra l’insorgenza delle epidemie e gli arrivi delle navi provenienti dalle rotte di Levante.

In bilico tra danno economico e beneficio sanitario si era scelto anche nel 1577 in modo pragmatico la via del contenimento, ma la peste arrivò effettivamente da Nord.

Ufficialmente fu portata da alcuni pellegrini, Matteo Farcinatore e Lucia Cadorina, che erano entrati in città il 25 giugno ed erano morti dopo aver alloggiato a casa di tale Vincenzo Franceschi di Campo San Marziale a Cannaregio. (Fonte: Cornelio Morello scrivano dei Provveditori alla Sanità e altre fonti coeve).

P***e efficacia, in questo modo, la prevenzione e l'isolamento.

In modo molto "moderno" le due procedure erano divise: sull’isola di Santa Maria di Nazareth, volgarizzato in Nazaretum prima e Lazzaretto poi, si isolavano i malati conclamati.
Nel Lazzaretto Nuovo, cosrtuito nel 1468 sull’isola della Vigna Murata vicino al canale di Sant’Erasmo, trascorrevano la quarantena i sopravvissuti al morbo e i sospetti di aver contratto la malattia prima del loro rientro alla vita normale in città.
Isolamento valido per gli uomini ma anche per le merci,sottoposte a un'operazione chiamata "sboro".
La lana grezza doveva essere lavata, manipolata e poi esposte all’aria per 40 giorni, altre merci avevano trattamenti diversificati.
Per esempio il Proclama a stampa dei Provveditori di Sanità del 9 novembre 1576 recita:
"... tutte le operazioni di sboro delle robe infette dentro i “cassoni” in legni riempiti di acqua salsa, per la durata di 5 giorni...”
(rif. Biblioteca Nazionale Marciana, ms. Donà dalle Rose n181, f. 2

La quarantena divenne una esperienza possibile, nel caso di morbi epidemici, calcolata nella normale tempistica di viaggio.
Malgrado tutto ciò la Peste di fine '500 lasciò appunto sul terreno un terzo della popolazione di Venezia.

Cessata che fu la pestilenza, il Senato deliberò che come ex voto fosse eretta una chiesa (il Redentore) e venne istituita una festa da celebrare la terza domenica di luglio.

Tuttora è una delle feste più sentite dai Veneziani, assieme al 25 Aprile (San Marco) e la festa della Madonna della Salute il 21 novembre (in ricordo della peste del 1630).

In foto (da Wikipedia): la Chiesa del Redentore, del Palladio, con il ponte votivo che viene allestito ogni anno in occasione della festa.)

17/06/2022

Riproduzione di armi storiche Spade, Daghe, Storte e Falcioni ma anche Armi in Asta e Armi da Fuoco inerti riproduzioni firmate da Roberto Saporiti. Realizzo progetti su commissione partendo da documentazione fornita dal committente e affiaccandolo nella definizione del progetto grazie alla mia espe...

15/05/2022
https://www.facebook.com/108341931840859/posts/124647983543587/?sfnsn=scwspmo
13/05/2022

https://www.facebook.com/108341931840859/posts/124647983543587/?sfnsn=scwspmo

🔸Il Festival Ri.nascimenti si pone come format che, partendo dal passato e dal momento di maggior splendore della comunità ferrarese tra 1400 e 1500, sia in grado di rivelarsi radicato nel presente e proiettato verso il futuro, come auspicio per un nuovo Rinascimento del territorio!

🔸Così come nel Rinascimento si utilizzò il classicismo greco-latino per una ri-nascita della società del tempo, in questo caso utilizzeremo il Rinascimento degli Estensi per una ri-nascita socio/culturale del territorio ferrarese

Vi aspettiamo a Ferrara 🎉

📌 Ferrara 13 | 14 | 15 maggio 2022

Foto di Gioacchino Sparrone

Alan Fabbri Sindaco di Ferrara Comune di Ferrara Wavents Matteo Fornasini Assessore del Comune di Ferrara Estrela Fiere Ferrara Fiere Congressi Ente Palio della città di Ferrara

16/04/2022

[...] tutti sapevano quanto le due famiglie ci tenessero a quel matrimonio e quanto lo stesso era malvisto dalla Signoria. Alvise era ricco e potente, Vitale meno potente e più ricco ma erano pur sempre un Tiepolo e un Falier, casate rispettate ma scomode. Erano passati tanti anni oramai ma era ancora vivo a Venezia il ricordo sia della congiura di Bajamonte Tiepolo del 1310 che della condanna ed esecuzione del doge traditore Marin Falier che, per ironia della sorte, era stato incaricato di eliminare il Bajamonte fuggito all’ estero. Le famiglie si erano guardate in cagnesco per anni. Tanto vivo il ricordo che il 16 aprile e il 15 giugno, date dei due avvenimenti, venivano festeggiati con solenni processioni. Ed ora una Tiepolo era promessa in sposa a un Falier, per di più i due erano stati notati a tutti i balli del Carnevale perché [...]
In nome de lo Messer Santo Marco
https://www.amazon.it/nome-Messer-Santo-Marco-ebook/dp/B07B8M53XG/ref=zg_bs_1345015031_32/260-6817661-0428414?pd_rd_i=B07B8M53XG&psc=1

16 aprile 1355, giorno di s. Isidoro.

1310 e 1355: due anni difficili per la Serenissima.
Non solo un gruppo di nobili aveva tentato una congiura, sventata anche grazie ad un caso fortuito e conclusasi con bandi, esecuzioni, sequestri di beni e abbattimento di case; pochi anni dopo perfino il Doge in carica viene accusato, condannato e giustiziato.

Marin Falier, unico caso in 1100 anni, unico doge di cui fu cassato il ritratto sostituendolo con un drappo nero.
Esecuzione spiccia, anomala, i congiurati si fanno beccare in modo ingenuo come i templari.

Il movente ufficiale della congiura è quasi puerile: uno "sfottò" nei riguardi della mogldet

Eppure Marin Falier non era né uno sprovveduto Anafe patrizio qualsiasi: i Falier erano una delle 12 casade più antiche di Venezia, erano detti anche Anafesti (e il primo doge fu Paoluccio Anafesto); Marin in particolare era ricchissimo e aveva un'esperienza politica esemplare: ambasciatore alla corte pontificia ad Avignone, capo del Consiglio dei 10, podestà a Padova e in Dalmazia, Capitano da Mar, aveva condotto la caccia a Bajamonte Tiepolo... Da podestà a Treviso si dice si fosse permesso perfino di schiaffeggiare in pubblico il vescovo ritardatario, ritenendo quel ritardo una grave offesa alla Serenissima.
Non aveva tramato per diventare doge, non ambiva, lui ottantenne, a quella carica.

Conosceva bene le dinamiche palesi e occulte dell'apparato della giustizia veneziana ma si fa beccare come un allocco; lui non si difende, i Dieci lo decapitano in quattro e quattr'otto.

Segue una rappresaglia contro i suoi fedelissimi tanto feroce quanto quella seguita al processo contro i Templari di pochi anni prima.

Negli archivi del caso Marin Falier restano poche righe, caso raro per la meticolosa burocrazia veneziana.
Malgrado l'importanza e l'unicità il faldone viene inserito nei "Misti" e successivamente insabbiato con un “Non scribatur”( non si scriva). Nient’altro.

Si ordina perfino il ritiro dei ducati coniati durante il suo dogado, monete che a tutt' oggi sono rare e valgono una fortuna.

16/02/2022

Vuoi sostenere il progetto della trilogia veneziana “Mosaico”?
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Un particolare interessantissimo legato alla figura di Bartolomeo d'Alviano e delle donne del Rinascimento.     https://...
15/02/2022

Un particolare interessantissimo legato alla figura di Bartolomeo d'Alviano e delle donne del Rinascimento.


https://www.academia.edu/resource/work/71617724

Le donne del condottiero: Bartolomea, Pantasilea, Isabella e la storia di una eredità, in "Impaziente della quiete". Bartolomeo d'Alviano, un condottiero nell'Italia del Rinascimento, a cura di E. Irace, il Mulino, Bologna 2018, pp.

24/01/2022

- 24 gennaio 1517, le forze veneziane, guidate da Andrea Gritti, riconquistano la città di Verona.

Chi era Andrea Gritti?
Fu il 77º doge di Venezia, un uomo che nonostante soffrisse di gotta era stregato dal cibo.
Si racconta che il NH Gritti difficilmente riusciva a resistere alla tentazione del buon cibo, e questo vizio era dimostrato dalla frequenza dei banchetti che organizzava.
Il cibo oltre che ad essere la sua grande passione, fu anche la sua grande rovina.
Secondo le cronache dell'epoca furono proprio gli eccessi a tavola la causa della sua morte.
Morì a causa di un’indigestione, tre giorni dopo Natale.
Dopo un abbondante minestrone di fagioli, si mise a mangiare una grande quantità di anguille allo spiedo, un accostamento decisamente audace e soprattutto mortale.

👨🏼‍🎨 In foto: Andrea Gritti, assistito da San Marco, davanti alla Vergine ed altri santi - Jacopo Tintoretto, Palazzo Ducale

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19/01/2022
15/01/2022
03/01/2022

⚔⚔ L'ASSEDIO DI FAMAGOSTA: I GIORNI DEGLI EROI

Augurandovi un buon 2022, ecco un emozionante saggio storico gratuito che racconta, in modo particolareggiato, l'Assedio di Famagosta del 1571.

Marcantonio Bragadin e Astorre Baglioni guidano un manipolo di soldati veneziani, mercenari e locali nella difesa della fortezza di Famagosta. Al di là delle mura, oltre 100.000 soldati e guastatori ottomani.

Una storia di guerra, onore, coraggio e di decisioni molto difficili. Aiutateci a iniziare l'anno alla grande convidendola con gli amici!
💥 Fuoco alle polveri ▶ http://bit.ly/Famagosta1571_1

13/12/2021

Quante Osterie esistono a Venezia? 🍷

Venezia ha sempre avuto un rapporto particolare con il vino: un tempo l'acqua scarseggiava, doveva essere raccolta nei pozzi, e quindi il vino era spesso più economico e più salutare.

Erano molti i punti dove veniva consumato e venduto, tanto da creare una vera e propria divisione in categorie a seconda della qualità e della provenienza della bevanda.

La Malvasia ad esempio era una bottega dove si vendevano i vini importati via mare e specialmente quello proveniente da Malvasia, una città del sud della Grecia.
I gestori delle Malvasie non potevano vendere vini veneziani, far da mangiare e mettere le carte da gioco a disposizione dei clienti.

Il vino si poteva trovare anche nella Furatora, una piccolissima bottega in cui si vendeva pesce fritto. Sono tante le ipotesi sull’origine del nome: da foro, per le ridotte dimensioni; oppure da furabola, equivalente di tenebre, per la scarsa illuminazione e le mura annerite dal fumo. Nella furabola il vino era venduto solo sottobanco, lì era vietato.

Il Magazen invece era un “banco dei pegni”, la bottega dove si vendeva vino al minuto in cambio di oggetti da impegnare.

Dall’Ottocento il tipo di locale che si impose nella vendita del vino fu invece il bàcaro.

Secondo la leggenda, fu battezzato così da un gondoliere che, assaggiando il vino disse “Bon! Bon! Questo xe proprio un vin... de bàcaro!”, forse a significare un vino adatto a una ‘bacara’ che in veneziano vuol dire “allegra e rumorosa brigata”.
Da allora le osterie furono chiamate ‘bàcari’.

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13/12/2021

"Et per quanto se alcune persone poco temendo Dio si faran pagare di alcuna sicurtà senza che le robbe mercantie non erano state caricate, o gli navilli o fuste entrate o uscite o gli cambii datti, per quanto ordinorono che di qua innanzi incorrino in pena le persone che tali atti faranno come scrive saviamente nel Consolato de' marinari, Ordinatione sopra la sicurta maritima."
Così si legge nel "Libro del consolato nuouamente stampato con la gionta delle ordinationi sopra legni armati, e Sicurtà (etc.)" stampato a Venezia nel 1549.

L' assicurazione navale si sviluppa a Venezia e nelle altre città mercantili di terra e di mare per salvaguardare i preziosi carichi, (e non solo).
Riguardo alle polizze oggi chiamate "trasporti" già nel 1225 a Venezia è documentato una sentenza di obbligo a pagamento di un danno.
Assicurare i carichi non era una pratica ben vista dai governanti che ne vedevano l' aleatorietà più che la tutela tanto che i contratti "per viam cambi seu assecuramenti" erano equiparati al gioco d'azzardo e gestiti presso la casa da gioco al molo di S. Marco.

Da un lato si trovò una scappatoia (l'assicuratore formalmente compra il carico a 100 e in caso di buona riuscita lo rivende al trasportatore a 110) dall'altro fu a Genova che nel 1369 si riconobbe liceità alle polizze.

Sempre e comunque era necessaria la buona disposizione delle merci, soprattutto le ispezioni alla partenza delle navi erano prassi.

Certo, i rischi erano alti non solo per gli "atti di Dio"(gli eventi imprevisti) ma anche per l'insolvibilità degli assicuratori, che si rivendevano quote di rischio (è il sistema dei LLoyd's di Londra) e spesso arrivare alla figura che doveva pagare non era facile.

Proprio a Venezia, nel 1681, il Senato autorizza la costituzione della "Compagnia di assicuratori in Venezia" con il vincolo nello statuto di avere un fondo di garanzia formato da un capitale societario e dai premi incassati, finalmente distinti dai patrimoni personali dei soci.
La parola "premio" ancora non si usava: la introdussero gli inglesi come crasi di "prae"(prima) ed "emere"(pagare).

A Venezia fu inventata anche una curiosa polizza: la salvaguardia contro la "riduzione in schiavitù", che in caso di eventuale cattura da parte di pirati/nemici prevedeva il rimborso di una cifra stabilita per essere riscattati (o far godere i parenti a casa).

Rimarchevole il fatto che furono Genova, Trieste, Londra, Venezia (città tipicamente marinare, e il mare dà il senso dell' aleatorietà) che più ebbero nel corso degli anni la leadership nello sviluppo del settore, e che mantengono tuttora.

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