Melange contemporary life

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Melange contemporary life everything is contemporary Ideazione, progettazione, organizzazione e gestione di eventi e mostre.

ViDeoMel
Realizzazione di documentazione video per eventi, mostre, musei, gallerie. Ideazione e produzione di format per la fruizione televisiva e web di contenuti d’arte. inFormad’Arte
Strutturazione di percorsi formativi e/o informativi secondo due filoni:
a. Organizzazione di conferenze, workshop, seminari e lezioni per la divulgazione, comprensione e lettura critica dell’arte contemporanea
b.

Ideazione e gestione di eventi culturali che combinino in modo sinergico contenuti scientifici con contenuti artistici

SpazioMelange
Ospitalità e gestione di eventi in nome e per conto di gallerie, musei, enti. Scegliamo lo spazio adeguato, organizziamo e gestiamo tempi, allestimenti e comunicazione sulla base delle esigenze del committente. SonArt: progetti sonori per gli spazi dell’arte
L'esperienza della fruizione di un evento d’arte si può arricchire con strategie sonore specifiche costruite intorno al contenuto. La dimensione dell’oralità e dell’acustica merita una particolare attenzione nella progettazione degli allestimenti. Oralità legata allo scambio verbale tra guide, visitatori, critici ed altre figure presenti e “vociferanti” (fino ad arrivare anche a prendere in considerazione audioguide ed altri device sonori). Quel brusio di fondo che caratterizza l’ambiente e che può essere analizzato e valorizzato. Considerare l’aspetto acustico significa tenere conto di:
• peculiarità architettoniche,
• sonorità ambientale esistente,
• sonorità eventualmente introdotta dal contenuto stesso,
• sonorità generata dal modello di fruizione dell’evento,
• potenzialità delle nuove tecnologie,
• “istanze” del visitatore e dell’autore,
• ruolo del silenzio.

L'arte in contemporanea
01/09/2024

L'arte in contemporanea

Augh uri!
30/12/2023

Augh uri!

È state
06/08/2023

È state

L'ombra nella luce dell'ombrala luce nell'ombra della luce
13/03/2023

L'ombra nella luce dell'ombra
la luce nell'ombra della luce

01/02/2023

MORTE (E STRAMORTE) DELL'ARTE (e della letteratura, e della musica).
Prendo un passo da "Alessandro del Puppo, L'arte contemporanea. Il secondo Novecento", Einaudi 2013: "Il padronaggio istituzionale si è trasformato in un oligopolio capitalistico che si propone come "sistema dell'arte" presidiato dagli interessi del neoliberismo, o per meglio dire del capitalismo internazionale finanziario".
Si tratta in concreto di puntare a un "mercato" (appunto) il più allargato possibile e quindi, per forza di cose, più schiettamente ignorante e privo di strumenti critici,quest'ultimi visti in chiave "iperdemocratica" (o postdemocratica) come snobismi surclassati.
Si tratta di svendersi come dei Mastrota con al posto dei materassi il prodotto "artistico" giusto nei canali giusti con gli appoggi giusti e soprattutto innocui e, possibilmente, "divertenti" e che "piacciono a tutti" (si direbbe "non divisivi").
Nell'arte ecco il trionfo, a livello internazionale, del cane palloncino di Jeff Koons (quotazione attuale 56 milioni di dollari) e nella letturatura evito di fare esempi (per la poesia italiana li ho già fatti). Nella musica pop, al posto dei cantautori o delle ricerche ancora vive fino agli anni Novanta regna il riciclo o, in falsa alternativa, la finta "diversità" della trap (il neomelodico m@fioso trasformato in elettronica da app musicale con stonature rappeggianti) che tratta solo temi da Ucciardone e trova nella più piatta delinquenza un senso di riscatto che nulla c'entra con il riscatto laddove a essere cantati sono solo e sempre la mercificazione del corpo femminile, le auto di lusso e quelle sostanze che se le scrivo mi bannano per tre mesi. Oggi l'artista il poeta lo scrittore e il cantante o gruppo musicale che vogliono emergere devono prendere come modello, in Italia, Luigi di Maio, in una parodia lugubre de “gli ultimi saranno i primi””: svendersi al potere nel modo più banale possibile. Frequentare i salotti più banali possibile e promuovere le cose più banali possibili. Oppure la scelta del rigore e della solitudine assoluta, qualcosa di simile all'iperborea trascendenza dei cristiani dei primi secoli, nelle catacombe.
Ma è, come usa dire oggi, "lavoro su se stessi".
Privato.
Aldo Nove

Il SILENZIO è N**OSento il SILENZIOSÌ, LO SENTO.il silenzio dei sindacati che non hanno mai posto una domanda sullo scem...
08/04/2022

Il SILENZIO è N**O

Sento il SILENZIO
SÌ, LO SENTO.

il silenzio dei sindacati che non hanno mai posto una domanda sullo scempio del diritto al lavoro.

Il silenzio degli intelettuali, irretiti dalle litanie propagandistiche.

Il silenzio dei parlamentari, esautorati e costretti a urlare parole a vanvera per coprire il silenzio.

Il silenzio dei giornalisti, ridotti al copia e incolla.

Il silenzio dei magistrati ratificatori ormai dei decreti.

Il silenzio del gregge che non è immune.

Il silenzio delle grandi aziende che fiutano nuovi orizzonti.

Il silenzio dei commercianti con la loro stella di latta e presto anche la moneta.

Il silenzio della Corte che ha perso il qualificativo che la distingueva.

Il silenzio del Presidente, garante dei garantiti.

Il mio silenzio.

E gli acufeni mi corrodono i timpani.

Fischia il vento, infuria la bufera.

Dimenticavo il silenzio dell'artista, ma di questo ne parlava Wagner quasi due secoli fa in “L'arte e la rivoluzione”

“...Wagner si trasforma in un lucido analista della situazione artistica moderna sottolineando la perdita di identità degli artisti e di incisività dell'arte dovuta al sopravvento che le necessità di mantenimento e di arricchimento hanno preso all'interno della società. In questa situazione in cui l'artista (ma più in generale ogni uomo) si trova a dover combattere quotidianamente con il problema dei soldi, si perde il gusto del bello e l'amore per l'esperienza artistica e tutto ciò che è manifestazione dei sentimenti dell'animo umano si trova a essere al servizio della religione o dell'industria.”

E ora sento il silenzio
del rumore dei cingoli a motore,
delle testate e deil'eco
delle penne vuote.
E poi il silenzio del riverbero
nel pubblico al soldo delle emozioni
teleguidate.

Fate silenzio che gli artisti dormono!

10/02/2022

La condizione paradossale dell’autore, è paragonabile all'inseguimento di un’opera assente. «il prologo (o, piuttosto… la cera persa) di un’opera mai scritta, che resta necessariamente tale perché, rispetto ad essa, le opere successive (a loro volta preludi o calchi di altre opere assenti) non rappresentano che schegge o maschere mortuarie». (Giorgio Agamben)

Gino de Dominicis
27/07/2021

Gino de Dominicis

09/03/2021

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