Carrasegare Ulesu
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29/02/2024
Altro importante servizio...
Servizio navetta
Dalla piazza del comune al Campo sportivo dove verranno adibiti spaziosi e gratuiti parcheggi
29/02/2024
A noi essenziali per la realizzazione dell’intero programma, un Grazie enorme a tutti gli sponsor che hanno creduto nella nostra manifestazione,
da parte di tutta l’associazione 😍😍😍😍
29/02/2024
Siete pronti😍😍😍😍😍😍
28/02/2024
Questi saranno i PUNTI RISTORO Ulesi
Per Carrasegare Ulesu
Un applauso a tutti.
Un grande in bocca al lupo
Vi Ringraziamo in anticipo per la collaborazione 😍
26/02/2024
Sa maschera e cuaddu a Neoneli risulta essere attestata fin dai primi del 900 grazie a delle fotografie del carnevale e grazie alle importantissime testimonianze degli anziani del paese.
La maschera, di probabile valenza Sp****la, appartiene alla categoria de Sas mascheras limpias, e probabilmente era una maschera dei ceti più abbienti, infatti non tutti
si potevano permettere le stoffe pregiate rappresentate da pizzi e scialli. Il costume comprende un cappello di paglia rivestito in stoffa bianca adornato di trine e coccarde colorate, sulle spalle sopra la camicia del costume si dispongono dei fazzoletti colorati di seta. Sulla vita un gon-nelino di pizzo viene posto sopra i pantaloni color ecrù. Sempre sopra il gonnellino è presente una cintura di seta. Sui polsi sono presenti delle polsiere di cotone sempre finemente lavorati così come i calzettoni finemente ricamati. Sul viso non indossano nulla. La tipologia del costume è chiaramente androgino, infatti riporta sia elementi maschili sia femminili (Tipico della valenza Dionisiaca) nel paese dette maschere uscivano il periodo di carnevale, e a cavallo svolgevano una sorta di giostra eque-stre, che vedeva i cavalieri intenti nella loro abilità nell’infiocchettare e
“infilzare” delle cibarie messe a mezz’aria nel tragitto.
26/02/2024
Conto alla rovescia
-5
CARRASEGARE ULESU
24/02/2024
23/02/2024
Manca poco
22/02/2024
La Mattina di Sabato 2 Marzo
Vi invitiamo a partecipare a questo interessante convegno sul Carnevale Sardo nelle maschere zoomorfe
Relatori: Rita Maria Porcu
Valerio Cuscusa
Cocco
E il nostro Sindaco
Cossu
Vi aspettiamo numerosi
21/02/2024
I Mamutzones Antigos de Samugheo si inseriscono nel ricchissimo ed originale repertorio carnevalesco delle zone interne dell’isola, dove il culto della tradizione ancora vivo.
Le maschere di Samugheo sono quelle che conservano maggiormente le caratteristiche da cui traggono origine. Anche se il loro significato primitivo si è in parte perduto, esse rappresentavano un tempo la passione e la morte di Dioniso, dio della vegetazione, le cui feste si celebravano in quasi tutte le antiche società agrarie.
Dioniso, il dio che ogni anno moriva e rinasceva, come la vegetazione, viene rappresentato dalla maschera zoomorfa de “S’Urtzu”, che indossa una intera pelle di capro nero, con la testa attaccata. Il capro era infatti la forma più frequente nella quale il dio si manifestava.
La rappresentazione della sua passione, che in tempi lontani era una cerimonia sacra, in periodo cristiano venne banalizzata e declassata a semplice maschera carnevalesca. In questa forma è giunta fino al nostro secolo. “S’Urtzu”, tenuto per la vita da “Su Omadore”, il suo guardiano, ogni tanto cade a terra fingendo la passione che precede la sua morte.
Le maschere dei “Mamutzones” rappresentano invece i seguaci di Dioniso. Si vestono di pelli e nascondono il volto con un copricapo di sughero munito di autentiche corna caprine o bovine, cercando di raggiungere l’estasi dionisiaca e lasciandosi possedere dal dio per rendersi simile a lui.
Ogni tanto circondano “S’Urtzu” e gli danzano intorno. Un tempo tutti i “Mamutzones” portavano con sè un bastone avvolto di pervinca o di edera, a somiglianza del Tirso.
Essendo tale strumento alquanto ingombrante, oggi viene portato solo da qualche maschera. I sonagli hanno significato apotropaico, vogliono cioè col loro suono tenere lontani dalla cerimonia gli spiriti del male.
19/02/2024
Assoluti protagonisti del Carnevale gavoese, sos tumbarinos (i suonatori di tamburo) prendono il nome da “Su Tumbarinu de Gavoi” (Il Tamburo di Gavoi), tamburo a percussione suonato dagli stessi all’unisono.
Nella realizzazione dei tamburi, che possono avere varie forme e presentare decorazioni ricche di particolari, si dà libero sfogo a praticità e creatività. Vengono infatti riutilizzati gli oggetti della vita quotidiana, dai setacci per la farina alle forme in legno per il pecorino, passando per i vecchi secchi di sughero usati per la mungitura (“Sos Malùnes”) ed i grandi contenitori per conservare il grano (“Sos Majos”).
I Tumbarinos vengono accompagnati anche dai suoni di “Su Pipiolu” (il piffero), “Su Triangulu” (il triangolo)” e “Su Tumborro”
14/02/2024
E voi ci sarete?
Carrasegare Ulesu 2024...
12/02/2024
Sos Tintinnatos sono le maschere del carnevale di Siniscola. Lo storico Vittorio Angius, nell’Ottocento, li descrisse così: “La maschera caratteristica di Siniscola che fa la sua prima uscita il martedì grasso è Su tintinnatu, si tratta di uomini avvolti in pelli con il volto imbrattato di nerofumo e rosso addobbati con vestiti maschili e femminili ma rigorosamente neri che giravano per le vie al suono di sonagli e campanacci”.
Secondo i racconti, sos tintinnatos prendevano a sa socca (con il lazo) i benestanti del paese chiedendo in cambio della liberazione che questi offrissero loro da bere vino e da mangiare.
Carrasecare Ulesu - 2 Marzo
📍Ula Tirso
09/02/2024
Ajò in pullman
08/02/2024
Buongiorno per chiunque voglia raggiungerci da Sassari e Provincia
il 2 Marzo a Ula Tirso per la rassegna Carrasegare Ulesu
Può usufruire dei servizi bus offerti da Autoservizi International Tours
Gruppi di minimo 20 persone
E tariffa che cambia in base alle tratte
Condividete grazie🤩🤩🤩
08/02/2024
Mamoiada, nella sua tradizione, vanta un rito estremamente antico che si tramanda di generazione in generazione: quello dei Mamuthones e degli Issohadores. Nati in tempi antichissimi, come attori attivi nei riti pagani, le loro origini si perdono nella notte dei tempi; con il loro fascino e mistero sono sopravvissuti al logorìo del tempo
La maschera facciale del mamuthone (visera) è nera e di legno, bianca quella dell’issohadore. Viene assicurata al viso mediante cinghiette in cuoio e contornata da un fazzoletto di foggia femminile. Il corpo del mamuthone viene coperto da pelli di pecora nera (mastruca), mentre sulla schiena è sistemata una serie di campanacci (carriga). L’Issohadore, invece, indossa un copricapo detto berritta, maschera bianca, un corpetto rosso (curittu), camicia e pantaloni bianchi, una bandoliera di campanellini in bronzo (sonajolos), lo scialletto, le ghette in orbace (cartzas) scarponi in pelle e infine la fune (soha).
I Mamuthones sfilano disposti rigorosamente su due file parallele, mentre gli Issohadores, mobilissimi, quasi a protezione, si sistemano in posizione di avanguardia, retroguardia e sui fianchi esterni delle due file. Il capo issohadore resta in posizione centrale di modo che i mamuthones possano vedere bene i suoi movimenti.
Il gruppo procede lento e imponente esercitando sui presenti una forte suggestione, quasi un fascino ipnotico.
Carrasegare Ulesu - 2 Marzo - Ula Tirso
07/02/2024
https://www.comune.ulatirso.or.it/ente/avvisi/621
A.A.A
QUESTO È IL BANDO COMUNALE ATTIVO SUL SITO DEL COMUNE PER RICHIEDERE SPAZI PER ESPORRE IL GIORNO DELLA MANIFESTAZIONE CARRASEGARE ULESU IN PROGRAMMA IL 2 MARZO...
CHIUNQUE PUÒ ENTRARE E FAR DOMANDA
CONDIVIDETE TUTTI GRAZIEEEE😍😍😍
Avvisi | Avviso per la concessione temporanea di aree pubbliche per il commercio in occasione della XIV rassegna maschere tradizionali del 2 marzo 2024
06/02/2024
Maschere protagoniste di un Carnevale che non ha eguali in Liguria, legato a tradizioni che si perdono nei secoli passati.
È il Carnevale dei Belli e dei Brutti a Suvero di Rocchetta Vara, cuore della Val di Vara.
La tradizione vuole che i ragazzi si mascherano con gli stessi costumi usati a suo tempo dai padri e dai nonni.
I Belli indossano abiti dai colori vivaci e floreali, ricchi di trine, fiocchi e campanelli e in testa hanno cappelli rivestiti di stessa stoffa, ornati da lunghi nastri variopinti, pizzi, perline e campanellini.
I Brutti portano pelli di capra o pecora, sulla testa hanno lunghe e grosse corna e il loro viso è tinto di nero o ricoperto da bautte, le maschere dai tratti cupi ed arcigni. Portano legati in vita campanacci da mucca, che scuotono continuamente camminano.
👉🏻 Carrasegare Ulesu - 2 Marzo - Ula Tirso
05/02/2024
Massima condivisione
05/02/2024
Massima condivisione..
Rivolta ai nostri compaesani..
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