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Floridea stresa un amante della Natura !!!

" In quei giorni nei prati bagnatisi spengono la malva e la cicoria,viene f***a la nebbia su dai fossi,ma il cachi luce ...
28/10/2024

" In quei giorni nei prati bagnati
si spengono la malva e la cicoria,
viene f***a la nebbia su dai fossi,
ma il cachi luce tanto forte
che non l'eguaglia frutto lungo l'anno."
( Umberto Piersanti )

Carnoso e dolcissimo, il frutto del cachi simboleggia l'autunno.

Le piante che vengono da lontano: la Cortaderia o Erba della Pampa.E' una vistosa graminacea perenne, alta fino a 2 m di...
17/10/2024

Le piante che vengono da lontano: la Cortaderia o Erba della Pampa.
E' una vistosa graminacea perenne, alta fino a 2 m di cui permangono in ogni stagione le foglie nastriformi, con margine molto tagliente, di colore verde intenso.
I fiori a pannocchia piumosa, grandi, color crema o argento, compaiono in agosto e permangono per tutto l'autunno e l'inverno. Viene utilizzata in giardino come esemplare singolo al centro di un’aiuola o per bordure molto ampie. Può vivere all’aperto in tutta Italia, senza bisogno di protezioni invernali; sopporta il caldo intenso, la salsedine e i venti salmastri. Gradisce una posizione soleggiata o a mezz’ombra.

Gigli di marefiore raro e misterioso, tanto bello quanto velenoso, che con il suo profumo inebriante invita l’uomo a sed...
15/10/2024

Gigli di mare
fiore raro e misterioso, tanto bello quanto velenoso, che con il suo profumo inebriante invita l’uomo a sedersi accanto ad esso, proprio sulla sabbia, per ascoltarlo in silenzio.
Leggenda: Giunone, mentre allattava Ercole, figlio avuto da Giove, p***e delle gocce di latte mentre il bambino si cibava con voracità. Una parte di queste gocce schizzarono in cielo creando la Via Lattea, e una parte cadde sulla sabbia, dove nacquero i gigli marini.
( Dal web)

La storia delle tre castagneIn un riccio spinoso stavano racchiuse tre sorelle gemelle: tre castagne Cresci e cresci, sp...
15/10/2024

La storia delle tre castagne

In un riccio spinoso stavano racchiuse tre sorelle gemelle: tre castagne

Cresci e cresci, spingi e spingi un bel giorno il riccio si aprì. Le castagne, una dopo l'altra, caddero a terra. Le due sorelle cresciute a destra ed a sinistra erano belle: la schiena ricurva, la pelle lucida, una piumetta sulla cima. Invece la sorellina in mezzo era una castagnetta misera: la donna che faceva la raccolta non la volle, prese le due sorelle belle e lei la lasciò nel bosco, sola e triste. Le due sorelle belle andarono per il mondo.
Una fu cotta in padella e divenne dorata e profumata, e fu mangiata in un boccone. La prima castagna non ci fu più .
La seconda finì da un pasticcere che la sbucciò, la fece cuocere nello zucchero e la mise ad asciugare. Era dolcissima e scintillante. Fu fatta a pezzettini e gustata. La seconda castagna non ci fu più .
La terza castagna, poverina, era sola nel bosco sempre più scuro. Si lamentava con le lumache, con i ricci e con le talpe: 《le mie sorelline hanno girato il mondo, ed io resto qui,sola, nel bosco dove sono nata, col freddo dell'inverno, sotto la neve a marcire》. Ma non marcì.
A poco a poco sentì qualcosa di vivo germogliare nel suo corpicino. Una radichetta bianca e forte cominciò a spingersi all'ingiù, a farsi strada nella terra. Una pianticina verde prese a spuntare, cercando la luce del sole.
Ora la più piccina, la più modesta delle tre sorelle gemelle è uno splendido castagno, pieno di ricci, di scoiattoli e di nidi

( dal web)

Le buone piante selvatiche: l'ortica.È  una pianta erbacea perenne, che cresce spontanea fino a 700 metri  di altitudine...
15/10/2024

Le buone piante selvatiche: l'ortica.
È una pianta erbacea perenne, che cresce spontanea fino a 700 metri di altitudine in zone semiombrose. Conosciuta per le sue proprietà urticanti, è commestibile e con un po' di attenzione, adoperando guanti, si può raccogluere e usare per risotti, frittate, per ripieni ai tortelli, e minestre varie di ricette regionali...

Poncirus trifoliata, oltre che un bellissimo agrume, fiori profumatissimi, porta innesto per agrumi, unico agrume che in...
09/10/2024

Poncirus trifoliata, oltre che un bellissimo agrume, fiori profumatissimi, porta innesto per agrumi, unico agrume che in inverno si defoglia.
Resiste a temperature molto rigide,
L'ho trovato per la prima volta in collina Piemontese sotto una massiccia nevicata, a forma di siepe!
Negli anni ho potuto constatare che le siepi di poncirus sono invalicabili, impenetrabili, molto utili per dissuadere qualsiasi tipo di intrusione! 😉😉😉💚

LE PIANTE SPONTANEERAPONZOLO(Campanula rapunculus L.)NOMI COMUNIRaponzo - Rampunzi - Ramponzeli - Rampòn - Rampòsol Ramp...
08/10/2024

LE PIANTE SPONTANEE
RAPONZOLO
(Campanula rapunculus L.)
NOMI COMUNI
Raponzo - Rampunzi - Ramponzeli - Rampòn - Rampòsol Ramponzolo - Raponzul - Rapuonzolo
FAMIGLIA
CAMPANULACEE

II raponzolo, facilmente riconoscibile per i suoi fiori a campanelline, blu o violacei, talvolta rivolti verso il basso, ma più spesso aperti verso l'alto, ha in dubbiamente più qualità estetiche che virtù terapeutiche.
La forma della corolla ha suggerito il nome del genere Campanula, che deriva dal latino e significa piccola campana.
In alcune regioni le piante di Campanula rapunculus sono state coltivate per uso commestibile; infatti, si possono mangiare i giovani teneri germogli e, soprattutto, la gustosa radice, in insalata.
Ed è proprio dall'uso culinario della radice che è derivato il nome specifico di rapunculus dal latino rapa.
Anche il bestiame, all'occasione, se ne ciba volentieri.
In altri tempi si usavano, per curare l'angina, i gargarismi fatti con preparati ricavati dal raponzolo o dai congeneri Campanula trachelium L. e Campanula cervicaria L.
Oggi, questa pianta è caduta in disuso e ciò si spiega in quanto, in sua vece, vengono utilizzate l'agrimonia e l'asperula, dotate delle medesime proprietà ma molto più attive.
Soltanto per uso esterno.
Habitat: nei terreni calcarei, nei vigneti, nei prati asciutti, ai margini dei viottoli, nei roveti, spontanea un po' ovunque; fino a 1.000 m. Identificazione: da 40 cm a 1,80 m. Biennale, fusto peloso, sottile, angoloso; foglie strette allungate, sessili, leggermente ondulate, picciolate; fiori blu o violacei (maggio-agosto), peduncolati, in grappoli radi e allungati, molto ramosi, con poche foglie, di lunghezza inferiore a 2 cm, calice con divisioni a lesina, corolla più lunga che larga, e lobi poco allargati, 5 stami liberi con filetto gonfio alla base, 3 stimmi; capsula diritta; radice a fuso, carnosa.
Parti utilizzate: radice, foglie fresche (maggio-agosto). • Costituenti: inulina, vitamina C.
Proprietà: antisettico, astringente, rinfrescante, vulnerario

Linaria vulgaris. Il nome "vulgaris"viene attribuito spesso per la diffusione molto comune in natura e la Linaria é vera...
07/10/2024

Linaria vulgaris. Il nome "vulgaris"viene attribuito spesso per la diffusione molto comune in natura e la Linaria é veramente molto comune. É una piantina bellissima ed i suoi fusti eretti e ramificati portano spettacolari, delicati racemi di fiori speronati. Le foglioline sono alterne, lanceolate e uninervie e assomigliano a quelle del Lino da cui il nome del genere. Il frutto è una capsula deiescente che contiene numerosi semini, schiacciati a forma di dischetto e con un'ala membranosa.
É pianta medicinale con proprietà emollienti, leggermente narcotizzanti, diuretiche e lassative. È cicatrizzante ed emostatica ed il succo fresco schiarisce le lentiggini e tonifica la pelle.
I fiori sono commestibili ma vanno raccolti ad inizio fioritura e sono un po' amari. Nel linguaggio dei fiori simboleggia la p***everanza fino all'ostinazione forse per la sua forza vitale che la rende quasi ubiquitaria. Stranamente non è presente in Sicilia in cui é invece comene la L. reflexa.
Il fiore presenta una conformazione per cui la tromba degli imenotteri più piccoli risulta essere troppo corta per raggiungere il nettare contenuto nallo sperone, le api praticano quindi un forellino nella parte inferiore dello stesso dal quale possono trarre il liquido gocciolante. Solo i bombi piu pesanti riescono, posandosi, a far aprire la bocca del fiore a sufficienza per intrufolare il proprio apparato boccale.
Linneo una volta notò su piantine di Linaria alcuni fiori che invece che zigomorfismo, presentavano simmetria raggiata, chiamò questa mutazione "peloria" e da allora ogni volta che su una pianta che normalmente forma fiori con simmetria bilaterale si formano fiori attinomorfi (raggiati) si aggiunge al nome l'attributo "pelorico". Naturalmente sono state formulate molte ipotesi al riguardo, alcune anche molto fantasiose come l'influenza della gravità, ibridazioni, livello di nutrizione etc ma non si é mai giunti ad una risposta definitiva. Sembra sia il risultato della fusione di 2 fiori a partire dai primi momenti della differenziazione con produzione di un fiore di ordine superiore ma con il numero di pezzi fiorali di uno solo ;comunque sia, resta un bel esempio di mutazione ed é trasmissibile per seme.
Se si raccolgono, i fiori tendono a raggrinzire e appassire presto quindi é inutile e dannoso strapparli. Per l'essiccazione vanno raccolti, asciugati e disposti non sovrapposti in luogo ombroso e asciutto, e si conservano in sacchettini di carta. Sono tintorei e producono una colorazione gialla, anche se poco durevole, sul cotone.

Le piante facili: Gaura o fior di orchidea.E' una pianta erbacea perenne, originaria dell'America settentrionale, perfet...
03/10/2024

Le piante facili: Gaura o fior di orchidea.
E' una pianta erbacea perenne, originaria dell'America settentrionale, perfetta per i debuttanti nel mondo del giardinaggio.
Splendida ed elegante, è l’ideale per abbellire il proprio giardino donandogli un aspetto ricercato e colorato.
E' pianta molto resistente alla siccità e alle gelate nonché a malattie e parassiti. Fiorisce fino ai primi freddi, è bella e poco esigente, è la pianta perfetta per ogni giardino.
Ne esiste anche a fiori rosa ( come quella in foto)
Ma , secondo il mio modesto parere,non ha la stessa resistenza, eleganza e leggiadria di quella a fiori bianchi!

LE PIANTE SPONTANEENONTISCORDARDIME'(Myosotis scorpioides (L.) Hill ssp. palustris (L.)Herm.)NOMI COMUNIMiosotide - Rico...
03/10/2024

LE PIANTE SPONTANEE

NONTISCORDARDIME'
(Myosotis scorpioides (L.) Hill ssp. palustris (L.)Herm.)
NOMI COMUNI
Miosotide - Ricordo d'amore - Talco celeste - Öggi de la Madonna - Ferghis
FAMIGLIA
BORRAGINACEE

Secondo una leggenda persiana, un angelo fu scacciato dal paradiso perché si innamorò di una mortale, e, per penitenza, dovette seminare sulla terra ai quattro angoli del mondo, questa deliziosa pianta.
Assolto l'incarico, ritornò con la compagna, inghirlandata di nontiscordardimé, e ritrovò vicino a essa, diventata immortale, la pace eterna del paradiso perduto. Forse in questa leggenda si trova la ragione dei nomi comuni a moltissime lingue e che ripetono il concetto di amore fedele e imperituro. Durante tutta l'estate, le piccole corolle celesti, dall'occhio giallo, punteggiano con la loro aggraziata bellezza le praterie e i pascoli umidi di montagna.
Molti poeti hanno cantato la bellezza e il simbolo d'amore dei Myosotis. Questa pianta, però, è di grande utilità: essiccata è un ottimo succedaneo del meliloto contro le infiammazioni degli occhi.
Negli anni 60 il professore Léon Binet, docente della facoltà di medicina di Parigi, raccomandava le proprietà antiasteniche di questa pianta, efficace nelle manifestazioni di atonia, in virtù dei sali di potassio contenuti.

Habitat: diffuso in tutta Europa, zone umide e ombrose; fino a 2.000 m.
Identificazione: da 15 a 40 cm. Perenne, fusto angoloso, molto ramificato; foglie deboli, oblunghe, lanceolate, munite di peli ruvidi, a punta ottusa, inguainanti il fusto; fiori celesti (maggio-agosto), riuniti in spighe terminali a spirale, corolle a lembo piano, a 5 lobi, larghe da 5 a 8 mm, calice coperto di peli corti, diviso fino a un terzo, stilo lungo; frutto a 4 carpelli liberi, trigoni, lisci; ceppo obliquo, strisciante, biancastro, stolonifero.
Odore erbaceo.
Parti utilizzate: foglie, sommità fiorite (maggio-agosto); essiccare in mazzi appesi.
Costituenti: potassio
Proprietà: antinfiammatorio, sedativo, tonico.

E finalmente anche gli astri autunnali, i "settembrini", sono fioriti...alti, bassi, doppi, semplici, sono nuvole colora...
27/09/2024

E finalmente anche gli astri autunnali, i "settembrini", sono fioriti...alti, bassi, doppi, semplici, sono nuvole colorate che vanno dal bianco al viola e ci regalano bellezza e colore in cambio di pochissime attenzioni!

I fiori di primo autunno: gli anemoni giapponesi.Sono originari del Giappone, della Cina centrale e sud-occidentale e de...
27/09/2024

I fiori di primo autunno: gli anemoni giapponesi.

Sono originari del Giappone, della Cina centrale e sud-occidentale e della regione himalayana.
Sono piante erbacee perenni dalla fioritura autunnale, perfetti quindi per rallegrare il nostro giardino in questo periodo, tra settembre e ottobre.
Portano numerosi fiori con centro giallo o bianco e 5-6 petali larghi, di tutte le tonalità dal bianco al rosa intenso al violetto.
In autunno inoltrato, con l'arrivo del freddo, la pianta perde la parte aerea, che rispunterà la primavera successiva.

L'autunno si annuncia con la fioritura del topinambur (Helianthus tuberosus), o più poeticamente chiamato elianto, piant...
24/09/2024

L'autunno si annuncia con la fioritura del topinambur (Helianthus tuberosus), o più poeticamente chiamato elianto, pianta perenne rizomatosa molto robusta e dalla grande capacità di diffusione.
Oggi non è raro trovarne gruppi isolati o estese colonie in luoghi impensati, dagli argini delle strade ai greti del fiume.
I primi a riconoscerne il pregio furono gli indiani d’America che lo raccoglievano allo stato spontaneo e lo coltivavano per i suoi tuberi...La fioritura inizia a fine estate per protrarsi per buona parte dell’autunno. I fiori sono grandi margherite di un allegro colore giallo dorato.

I fiori blu.Un bel  blu: come  i piccoli fiorellini del Ceratostigma:  del blu più raro e più puro che si trova in natur...
23/09/2024

I fiori blu.

Un bel blu: come i piccoli fiorellini del Ceratostigma: del blu più raro e più puro che si trova in natura, sfacciato e squillante.
Le dimensioni contenute dei mazzolini di corolle rendono questa pianta raffinata e interessante, senza parlare delle sue preziose caratteristiche : la taglia contenuta, la rusticità, la resistenza al freddo e al gelo e infine la sua longevità. Si tratta infatti di una pianta perenne, che vive per molti anni.
Adatto sia per vasi che in piena terra, fiorisce da metà estate fino alla fine del'Autunno.

ceratostigma wilmottianum è un piccolo arbusto poco conosciuto e ancora troppo poco usato. Nei vecchi giardini si trova spesso la varietà tappezzante (e decisamente invasiva) ceratostigma plumbaginoides, questa invece si vede pochissimo ancora, e io non capisco perché!!!! Sta bene sia in vaso che in terra, al pieno sole e in mezz'ombra, forma un arbusto di circa 100 cm. in terra e 60-80 cm. in vaso a seconda dello spazio che gli viene assegnato. Non necessita di cure particolari, può essere potato o lasciato a sé stesso, non si ammala praticamente di niente, e dall'estate all'autunno inoltrato si ricopre di fiori di un blu intensissimo, che ricorda i lapislazzuli. Prima di perdere le foglie, se in pieno sole, diventa anche di un bel colore aranciato. E' rusticissimo, quello della foto lo tengo da qualche anno in un vaso di 30 cm. e come si può notare la fioritura non ne risente asolutamente! In vaso vuole un po' più di acqua, specie se in pieno sole, e concimazioni leggere per favorire la fioritura... in terra ci si può dimenticare di lui! Per me è irrinunciabile, lo ho sia in terra che in vaso e mai potrei farne a meno!

I fiori che annunciano l'autunno: la Stembergia. Puntuali come orologi ogni anno a metà settembre le Stembergia ci avvis...
23/09/2024

I fiori che annunciano l'autunno: la Stembergia.

Puntuali come orologi ogni anno a metà settembre le Stembergia ci avvisano che l'Autunno sta per iiniziare,
E’ una pianta molto apprezzata da esperti e amanti del giardinaggio, tanto da guadagnarsi addirittura la fama di migliore bulbosa con fioritura durante il periodo autunnale.
La Stambergia Lutea è presente anche sul territorio italiano, ed è facile trovarla allo stato spontaneo.
La parte più caratteristica è senza dubbio il fiore di colore giallo intenso: solitamente se ne producono due per bulbo: la fioritura di questa particolare bulbosa inizia da metà settembre e si protrae solitamente fino al mese di novembre.

Taxus baccata. Il tasso è velenosissimo. Lo sapevano già gli antichi;Strabone racconta di frecce avvelenate letali in us...
17/09/2024

Taxus baccata.
Il tasso è velenosissimo. Lo sapevano già gli antichi;
Strabone racconta di frecce avvelenate letali in uso presso i popoli della Gallia.
Plinio lo diceva il più funesto tra gli alberi, albero mortifero. Plutarco diceva che anche coricarsi all'ombra di un tasso potesse condurre alla morte .
Il padre di Amleto fu ucciso da suo fratello con del veleno di tasso nell'orecchio.
Ancora "ieri" le nonne raccontavano per spaventare, di incauti bimbi morti perché ingolositi dai carnosi arilli.
Il simbolismo funereo del tasso è tanto profondo e antico che si dice che queste piante costeggiassero il sentiero di Ecate che portava nell'Ade e che le streghe orripilassero i propri p***eguitati con le mostruse ombre generate da torce di quel legno tanto oscuro.
Nel mondo celtico il tasso è uno dei cinque alberi della conoscenza, Idho lo chiamavano, posto a nord della Croce Celtica, guardiano dell'inverno e della morte.
Viene ancora oggi piantato nei cimiteri e si racconta che ogni defunto sia raggiunto da una radica di questo albero che si insinua nella bocca.
Eppure, per una dicotomia già vista nel regno delle piante, il tasso é anche però potenza cosmica. É albero divinatorio e simbolo di vita eterna per via della sua longevità; in Italia ci sono esemplari di oltre mille anni e nel mondo se ne trovano alcuni che sembra possano sfiorare i 3000! I Cimri del Galles sostenevano che fosse l'essere più longevo al mondo potendo raggiungere addirittura i 19'653 anni. La sua lavorabilità, resistenza e indeformabilità ne hanno fatto un materiale privilegiato nell'uso artigianale. Gli Egizi addirittura lo importavano da terre lontane per sarcofagi e maschere funebri.
Più a nord i Druidi lo scelsero per farne il loro bastone ed i guerrieri ne fecero armi.
Il nome deriva dal Greco "Taxos" che significa "arco" ed in effetti l'uso di quest'essenza per la creazione di armi è documentata fin dall'antichità; l'arco ritrovato fra le cose della mummia dell'uomo di Similaun era di tasso ad esempio, ma la sua vera fama si diffuse durante il medioevo grazie al potentissimo arco lungo (longbow) inglese.
Questi archi sfruttavano le differenze merceologiche di alburno e durame di uno stesso ramo di tasso.
Il durame é la parte interna del tronco; é duro e resistente, veniva tenuto dal lato dell'arciere e serviva a fornire resistenza alla compressione.
L'alburno, piu' chiaro e resistente alla trazione rimaneva rivolto verso il bersaglio e forniva elasticità all'arco. Per essere arruolati nell'esercito inglese di Edoardo I, il Plantageneto bisognava essere in grado di tendere un arco che sviluppasse 100 libbre di trazione (45.36 kg!).

Il tasso appartiene alla Divisione Pinophyta, termine moderno che si può considerare sinonimo del desueto "Conifera"; è sempreverde, come l'abete e gli organi riproduttivi sono portati da individui diversi; i maschi producono coni spermatici e le femmine coni gemmiformi fertili che diventano a maturazione semi legnosi circondati da una polpa carnosa e dolciastra che deriva dalla trasformazione delle squamette gemmali che prende il nome di arillo.
Il tasso é un arbusto compatto che in natura può crescere anche fino a 15 m di altezza. I suoi fusti cominciano a ramificare vicino al suolo subito coperti da foglie aghiformi. Individui maschili e femminili si fecondano a distanza grazie agli impollinatori e se l'impollinazione é affidata agli insetti (entomogamia) la propagazione è invece affidata agli uccelli (propagazione ornitogama) che ingoiano l'arillo e defecano il seme intatto lontano dal genitore.
La pianta é fortemente tossica, specialmente le foglie vecchie ed i semi ma gli arilli sono invece eduli. Bisogna fare estrema attenzione però se si vuole consumarli in sicurezza perché anche piccole lesioni al seme possono inquinare di tassina (alcaloide narcotico e paralizzante) la rossa polpa dell'involucro e provocare intossicazioni anche mortali.
Un tempo la tradizione ne sfruttava certe qualità; si credeva che il legno di tasso guarisse le fratture, allontanasse le verruche e lo si usava come abortivo e suicidante ma la moderna medicina ne ha tratto usi migliori arrivando alla formulazione di preparati ad uso chemioterapico capaci di limitare la formazione di neoplasie delle ovaie (R. M. Suozzi . Le Piante Medicinali. Roma 1994) ed opportunamente trattato può fornire un rimedio alla scarsa mobilità vescicale.

La specie sta diventando poco comune in natura anche a causa della lentezza di crescita e dell'intenso utilizzo del suo legno per l'intaglio ma viene ampiamente coltivata per farne siepi, ad esempio per giardini all'italiana perché sopporta eccellentemente la potatura in ogni periodo dell'anno e il suo portamento può essere foggiato in qualunque forma il senso estetico dell'uomo decida (arte topiaria).
Alcuni esemplari millenari si trovano in Sardegna (comune di Bono SS) dove l'area su cui vivono è stata dichiarata "monumento naturale" già dal 1994 con il decreto n. 24 del 29 gennaio dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sarda ai sensi della L.R. n. 31/89.
Anche nelle Marche i frati dell'Eremo di forte Avellana riportano di un tasso di 1000 anni.
Questi esemplari sono nati prima che Santa Ildegarda nascesse, prima di Riccardo cuor di leone; al tempo in cui Guido da Arezzo dava i nomi alle note e a Bologna nasceva la prima università del mondo.

Più vicino a me, c'è il famoso tasso di Cavandone (VB)
È alto una quindicina di metri con una circonferenza di circa 3, 50 metri, il tasso di Cavandone si erge da oltre 400 anni vicino alla Chiesa Parrocchiale della Natività di Cavandone.

La particolarità di questo albero è il TRONCO INTRECCIATO E CONTORTO su se stesso che conferisce un aspetto ancora più “Patriarcale e Storico”.

Chissà quante messe, battesimi, matrimoni, festività e anche funerali ha visto e sentito questo Tasso.

Sicuramente la leggenda potrebbe anche raccontare che in quel tronco così perfettamente intrecciato, nel suo più profondo cuore, echeggino ancora le voci dei contadini, dei preti e dei nobili di passaggio sulla via Romana nel 1600!

Il dente di leone è l'unico fiore che rappresenta i tre corpi celesti del sole, della luna e delle stelle: il fiore gial...
11/09/2024

Il dente di leone è l'unico fiore che rappresenta i tre corpi celesti del sole, della luna e delle stelle: il fiore giallo somiglia al sole, il soffione alla luna e i semi che si disperdono assomigliano alle stelle.
Il dente di leone si apre al mattino per salutare il giorno e si chiude la sera per andare a dormire.
Ogni parte del dente di leone è utile: radici, foglie, fiori. Può essere utilizzato come cibo, medicina e per ottenere coloranti.

Fino al 1800, le persone strappavano l'erba dai prati per fare spazio ai denti di leone e ad altre "erbacce" utili come stellaria, malva e camomilla.
Il nome dente di leone deriva dal termine francese “dent de lion”, che significa dente di leone, in riferimento ai margini dentellati delle foglie.

Il dente di leone ha una delle stagioni di fioritura più lunghe tra tutte le piante.
I semi del dente di leone vengono spesso trasportati via dal vento e viaggiano come piccoli paracaduti, spesso fino a cinque miglia dal punto di origine!
Uccelli, insetti e farfalle si nutrono del nettare o dei semi del dente di leone.
Il miele prodotto dalle api che impollinano i denti di leone è davvero delizioso.
I fiori del dente di leone non hanno bisogno di essere impollinati per formare i semi.

La radice del dente di leone può essere usata come sostituto del caffè.
Il dente di leone è usato nella medicina popolare per trattare infezioni e disturbi del fegato. Il tè di dente di leone ha effetti diuretici.

I denti di leone sono, probabilmente, le piante di maggior successo al mondo. Sono maestri di sopravvivenza in tutto il pianeta.

Le giuggiole sono i frutti del giuggiolo (Ziziphus jujuba), un albero originario dell'Asia, in particolare della Cina, m...
08/09/2024

Le giuggiole sono i frutti del giuggiolo (Ziziphus jujuba), un albero originario dell'Asia, in particolare della Cina, ma che cresce bene anche in alcune aree del Mediterraneo, come in Italia (soprattutto nelle regioni settentrionali come Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna).

Le giuggiole sono piccole drupe, simili a olive o a piccole prugne, con una polpa dolce e leggermente acidula. Quando sono mature, la loro buccia diventa marrone scuro e la polpa può essere consumata fresca o essiccata, simile ai datteri.

Benefici per la salute:
1. Ricche di vitamina C
Le giuggiole sono una fonte importante di vitamina C, utile per rafforzare il sistema immunitario.
2. Proprietà antiossidanti
Grazie al loro contenuto di flavonoidi e fenoli, le giuggiole aiutano a combattere lo stress ossidativo e i radicali liberi.
3. Digestione
Sono conosciute per avere un effetto positivo sulla digestione e possono aiutare in caso di stitichezza.
4. Rilassanti
In alcune culture, l'infuso di giuggiole viene utilizzato per le sue proprietà calmanti e rilassanti, utili per il sistema nervoso.
5. Supporto al sonno
Possono favorire un sonno migliore grazie al loro contenuto di saponine, che hanno un lieve effetto sedativo.

Inoltre, le giuggiole sono ricche di fibre e povere di calorie, il che le rende uno spuntino nutriente e leggero.

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