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Le piante del freddo: il Viburno tinoQuando si progetta un giardino, il viburnum thinus è senza dubbio un arbusto da ten...
31/08/2024

Le piante del freddo: il Viburno tino

Quando si progetta un giardino, il viburnum thinus è senza dubbio un arbusto da tenere in considerazione, sia come pianta da siepe sia come pianta singola.
Il genere del Viburno comprende circa duecento specie di arbusti, ne troviamo di ogni dimensioni, a volte sono decidui, altre sempreverdi. Come pianta arriva dall’Asia e dall’Europa e oggi è molto diffusa, proprio per la sua fama di pianta da siepe rustica, gradevole e ideale
E' una pianta sempreverde molto rustica, poiché sa adattarsi agli ambienti siccitosi e sopravvive senza problemi nei climi più rigidi.
Da dicembre a fine inverno, regala piccoli fiori a mazzetti rosa quando sono ancora boccioli, che, aprendosi si svelano in ombrelle di fiorellini bianchi profumati .

Il Viburno (Viburnum tinus), chiamato anche Lentaggine, è un arbusto sempreverde molto compatto o anche piccolo albero, utilizzato per siepi frangivento. Viburnum nome già citato da Virgilio; tinus una sorta di alloro selvatico. Spontaneo nella zona mediterranea, ha foglie di colore verde-scuro, ovali e arrotondate, fiori bianchi con boccioli rosa sono molto visitati dalle api; i frutti sono bacche blu di forma ovoidale. Molto più conosciuti da noi ed utilizzato come pianta ornamentale è il Viburnum opulus chiamato Palla di neve o anche Pallone di maggio; opulus da Loppio, perché le sue foglie ricordano quelle dell'Acero. A fogliame caduco è caratterizzato dall'abbondante fioritura, con grandi infiorescenze sferiche di colore bianco, molto profumate, che ricordano quelle dell'Ortensia; i fiori più esterni sono più grandi, appariscenti e sterili. I frutti sono grappoli di drupe rosse che rimangono fino all'inverno. Nei nostri boschi cresce spontaneamente la Lantana (Viburnum lantana) che ha foglie grandi, a margine dentato, pelose, mentre i fiori sono piccoli. “E s’aprono i fiori notturni,/ nell’ora che penso ai miei cari./ Sono apparse in mezzo ai viburni/ le farfalle crepuscolari” scrive Giovanni Pascoli ne “Il Gelsomino notturno".

SE AVETE QUESTA PIANTA, SIETE FORTUNATI: ECCO PERCHÉ VALE ORO IN CASAEcco delle istruzioni semplificate per prendersi cu...
30/08/2024

SE AVETE QUESTA PIANTA, SIETE FORTUNATI: ECCO PERCHÉ VALE ORO IN CASA
Ecco delle istruzioni semplificate per prendersi cura del Clorofito (Pianta-Aranha):

1. Illuminazione e Posizione:
- Posiziona il Clorofito in un luogo con luce indiretta brillante. Evita la luce solare diretta, poiché può bruciare le foglie.
- È ideale per ambienti interni con temperature moderate.

2. Irrigazione:
- Annaffia il Clorofito quando il terreno in superficie risulta asciutto al tatto.
- In estate, annaffia circa una volta alla settimana; in inverno, riduci a una volta ogni due settimane.

3. Terreno e Nutrienti:
- Utilizza un terreno ben drenato per piante da interno.
- Concima la pianta ogni due settimane durante primavera ed estate con un fertilizzante bilanciato diluito.

4. Cure Generali:
- Mantieni un'umidità moderata intorno alla pianta, evitando di lasciare il terreno troppo inzuppato.
- Rimuovi le foglie morte o ingiallite per mantenere la pianta in salute e stimolare la crescita nuova.

5. Benefici Aggiuntivi:
- Oltre ad essere decorativa, la Pianta-Aranha aiuta a purificare l'aria assorbendo tossine come monossido di carbonio e formaldeide.
- Le sue foglie possono essere utilizzate per infusioni di tè grazie alle loro proprietà benefiche.

Seguendo queste semplici linee guida, potrai godere a lungo della bellezza e dei benefici purificanti del Clorofito nella tua casa.

Il Corniolo.🍒🌿Il corniolo è un arbusto tipico della nostra tradizione rurale. E’ un albero antico che produce un piccolo...
30/08/2024

Il Corniolo.🍒🌿

Il corniolo è un arbusto tipico della nostra tradizione rurale. E’ un albero antico che produce un piccolo frutto che varrebbe la pena di rivalutare e riprendere a coltivare. Cresce allo stato spontaneo nella nostra macchia mediterranea, ma essendo molto rustico, può adattarsi con facilità alla coltivazione nel frutteto familiare.
Il nome scientifico dell’albero di corniole è Cornus mas e la pianta fa parte della famiglia botanica delle Cornaceae.
Appartiene alla categoria dei piccoli frutti antichi, come le
giuggiole, azzeruolo, corbezzolo.
Una vecchia leggenda vuole che il legno delle piante di corniolo sia stato utilizzato per costruire il cavallo di T***a. Virgilio, nell’Eneide, ci dà notizia dell’uso del legno per la costruzione di aste e lance.
L’etimologia del nome a cui afferisce il genere ha origini varie. Indoeuropee, dalla parola sanscrita kar=”essere duro”. O dal latino cornus=”corno”. Ad ogni modo, la radice sembra voler evidenziare la durezza e la robustezza del legno, cosa confermata dall’uso del il suffisso latino mas= maschile, forte, robusto.(...)
I frutti sono invece drupe di forma ovoidale chiamate corniole. Sono carnosi, di colore rosso scuro e contengono un duro nocciolo, caratteristiche che li rendono visivamente simili alle ciliegie. La maturazione ha inizio nel mese di agosto e dura per tutto ottobre.
E’ noto che il frutto del corniolo abbia proprietà febbrifughe, astringenti e antidiarroiche. In fitoterapia, inoltre, la pianta è usata a scopi medicinali, per sfruttare la sua azione tonico-astringente, contro enteriti lievi, nella cura delle malattie della pelle, dei dolori articolari e dei disturbi del metabolismo. Inoltre, essendo una preziosa fonte di antiossidanti fenolici, ha importanti effetti neuroprotettivi (ad esempio, contro l’Alzheimer)....Le corniole erano conosciute e apprezzate fin dall’antichità, dai popoli mediterranei che ne facevano un ampio uso.
Storicamente venivano utilizzati canditi nel miele o conservati in salamoia, come noi facciamo attualmente con le olive.
può essere utilizzato in torte, crostate, gelati e altri dolci, aggiungendo una nota particolare e nutriente.
Piatti salati: In alcune culture, il corniolo viene utilizzato in piatti salati, come stufati e salse, dove il suo sapore unico può aggiungere profondità e complessità.
Essiccato: Come molti altri frutti, il corniolo può essere essiccato e consumato come spuntino salutare o aggiunto a cereali e yogurt.
Bevande fermentate: Il corniolo può essere usato per produrre bevande fermentate come vino e liquori, offrendo un’alternativa interessante ai tradizionali alcolici.
Integratori: Gli estratti di corniolo sono disponibili sotto forma di integratori alimentari, utilizzati per sfruttare i benefici del frutto in modo pratico e concentrato.
Il corniolo è un frutto versatile e nutriente che merita più attenzione per i suoi numerosi benefici per la salute. Che lo si consumi fresco, trasformato in succhi o marmellate, o utilizzato in piatti salati, il corniolo può arricchire la dieta e contribuire al benessere generale.

Eccoli...I primi ciclamini selvatici stanno spuntando! Sono piante semplici, rustiche, umili. Con la loro fioritura ogni...
28/08/2024

Eccoli...
I primi ciclamini selvatici stanno spuntando!
Sono piante semplici, rustiche, umili. Con la loro fioritura ogni anno preannunciano la fine dell'estate. Sono ancora pochi, radi, sbucano eretti, nudi, ancora senza foglie, ma ne fioriranno sempre di più a mano a mano che ci avviciniamo all'autunno.😍💚💚💚

I fiori dell'estate: la Zinnia.Tra i fiori annuali che un tempo ornavano i giardini di campagna non mancavano mai le zin...
26/08/2024

I fiori dell'estate: la Zinnia.

Tra i fiori annuali che un tempo ornavano i giardini di campagna non mancavano mai le zinnie dai cento colori...
Fiore rustico, da sole, di facile coltivazione, le nostre nonne le seminavano ogni primavera, fiorivano in abbondanza e duravano tantissimo anche recise.

FI*****IO CHE PASSIONEIl fi*****io (Foeniculum vulgare Mill.) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Api...
18/08/2024

FI*****IO CHE PASSIONE
Il fi*****io (Foeniculum vulgare Mill.) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere).
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al XVI secolo.
NON SMETTERO' MAI DI RIPETERLO: le piante bisogna saperle riconoscere, di fatto anche la Cicuta maggiore (Conium maculatum L., 1753) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere) e, con il fi*****io selvatico, si assomiglia parecchio per chi non è addetto ai lavori. Tutta la pianta è molto velenosa e può portare alla morte.
Certamente in questo periodo la cicuta è quasi secca, ha terminato il suo periodo vegetativo, tuttavia in altitudini diverse è ancora possibile trovarla.
Il profumo del fi*****io selvatico e il caratteristico sapore dolce porta a individuare la pianta con facilità, ma bisogna farsi accompagnare da esperti per la raccolta.
Inizio a raccogliere il fiore del fi*****io selvatico per poi metterlo a essiccare su un panno in un luogo asciutto e ventilato.
Utile, insieme ai semi (da raccogliere a settembre), per chi soffre di problemi legati allo stomaco e intestino:
la tisana di fi*****io aiuta a risolvere problemi quali bruciore, flatulenza, gonfiore, crampi e diarrea. Si tratta di un antispasmodico naturale che può quindi rilassare il tratto digestivo e alleviare i crampi trattando così i principali sintomi della sindrome del colon irritabile.
I semi e i fiori una volta secchi si conservano in un barattolo.
Un cucchiaio di fi*****io per tazza.
Lo aggiungo anche alle zuppe di legumi, oltre a dare un sapore particolare attenuano gli effetti collaterali tipici.
Per non parlare della grappa o liquore al fi*****io selvatico e liquirizia! Trovate sul web tante ricette.
Provare per credere!

Le piante antiche: il  prugnolo selvatico, Il Prunus spinosa, è un’antica pianta arbustiva diffusa in tutta Europa. E' t...
13/08/2024

Le piante antiche: il prugnolo selvatico,
Il Prunus spinosa, è un’antica pianta arbustiva diffusa in tutta Europa.
E' tra le prime piante a fiorire già a febbraio, e con i suoi fiori bianchi illumina le siepi di campagna. E'una pianta adatta anche alla coltivazione domestica, visto che le sue forti spine possono essere sfruttate come siepe, in quanto efficace barriera protettiva. Inoltre, i suoi numerosi frutti, le prugnole, possono essere usate per fare marmellate, confetture, salse, gelatine e sciroppi.

Le buone erbe officinali: la Camomilla.La Camomilla ( Matricaria chamomilla) é una delle erbe comuni di campagna più con...
07/08/2024

Le buone erbe officinali: la Camomilla.
La Camomilla ( Matricaria chamomilla) é una delle erbe comuni di campagna più conosciute e apprezzate per le sue proprietà aromatiche.
Fiorisce da inizio primavera per tutta l’estate. I fiori rilasciano il caratteristico profumo aromatico. Presente in tutta l’Europa e in alcune zone dell’Asia. In Italia cresce in pianura ed in collina, non oltre i 1500 metri di altitudine. Si può trovare nei campi, nei giardini ma anche lungo le strade e le carraie di campagna.
Oggi si trova un po' meno di un tempo, quando cresceva in abbondanza e se ne raccoglievano cesti per poi farla essiccare.
Per riconoscere la camomilla comune da altre specie simili, bisogna fare attenzione ai petali dei capolini al termine della fioritura: devono essere rivolti verso il basso;

Pancratium maritimum, l'elegante giglio delle dune, sfida il sole dell'estate allietando le sabbie arroventate dal sole ...
05/08/2024

Pancratium maritimum, l'elegante giglio delle dune, sfida il sole dell'estate allietando le sabbie arroventate dal sole regalando candore e intenso profumo, ma appena colto appassisce e la sua bellezza svanisce! La Natura si può amare, ammirare, studiare ma non possedere...

LA PEONIA IL MEDICO DEGLI DEI(Pæonia (Peonia L., 1753) "Una miniera di petali si spalanca nella luce del cielo: è fiorit...
04/08/2024

LA PEONIA IL MEDICO DEGLI DEI
(Pæonia (Peonia L., 1753)
"Una miniera di petali si spalanca nella luce del cielo: è fiorita la peonia".
(Fabrizio Caramagna)
La peonia è sinonimo di stima, rispetto, nobiltà, eleganza ed un augurio per una lunga vita. In Oriente è simbolo di fortuna e di un matrimonio felice. In Europa è detta anche rosa senza spine ed è simbolo delle storie d’amore romantiche. Si regala la peonia il dodicesimo anno di matrimonio, anche in segno di eternità. Nella mitologia greca Peon, medico degli dei e allievo di Esculapio, curò Plutone da una ferita usando proprio radici di peonia. Il dio, per ringraziarlo, donò a Peon l’immortalità trasformandolo in un fiore: la peonia.
E' l'unico genere della famiglia delle Peoniacee (Paeoniaceae) e comprende specie erbacee perenni anche con radici tuberose alte fino a 1 m, e arbusti a foglie caduche alti fino a 2 m, con coloratissime e profumate fioriture.La peonia, rosa senza spine, odalisca nuda e voluttuosa, celebrata in tutta la letteratura europea, dai grandi fiori rosa, rossi e bianchi, il fiore dai carnosi frutti, è un genere comprensivo di diverse specie erbacee perenni e arbusti rustici di cui se ne contano circa 33 varietà, fiore legato alla leggenda di Peone, figlio di Asclepio, dio della medicina, salvato da Ade, dio greco dell’oltretomba, dalle ire del suo stesso padre che lo voleva morto. Si sa che tra gli dei non sempre scorre buon sangue e i legami di parentela, più o meno stretti, non rappresentavano un ostacolo alla realizzazione di vendette personali. Vi starete chiedendo cosa fosse successo tra padre e figlio, quale fu la colpa così grave del figlio Peone da suscitare tale ire? La colpa di Peone fu quella di guarire Ade, colpito da Eracle sceso negli inferi per catturare Cerbero. Peone, curò così bene Ade che “l’amorevole babbo” ebbe un rigurgito di invidia così forte che Ade dovette tramutarlo in una bellissima pianta detta per l’appunto peonia. È confortante sapere che in alcune occasioni anche dagli inferi può arrivare la salvezza.
BOTANICA
Pianta erbacea, perenne, alta fino a 60 cm, presenta radici tuberose e fusto flessuoso semplice, con foglie grandi, consistenti e tripartite più volte di colore verde di sopra, più pallide e glauche nella pagina sottostante. Il fiore della peonia è terminale, molto grande, circa 10 cm di diametro, con petali di color rosa porporino, aperti su un ciuffo centrale di stami di colore giallo dorato e facilmente caduchi se raccolti. I frutti raggruppati sono costituiti da un involucro vellutato verde, di forma allungata detti follicoli, contengono numerosi semi di colore inizialmente rosso, poi successivamente diventano neri. È una pianta molto ricercata, anche se dopo l’operazione di trapianto occorre aspettare circa 3-4 anni per ottenere la nuova fioritura. È una piantina a rischio di estinzione allo stato selvatico, poiché la sola raccolta dei fiori impedisce la formazione dei semi e quindi la produzione di nuove piante. È spesso coltivata in giardino, ove però si preferiscono le specie più esotiche come quelle a fiore doppio. La peonia è una pianta che predilige i pendii montani rocciosi, dove si presenta raccolta a piccoli gruppi.
Cresce dal piano sino a 1800m di altitudine e fiorisce tra Maggio e Giugno.
COLTIVAZIONE
La peonia da sempre viene coltivata come pianta ornamentale, data la sua bellezza. Sono piante facili da coltivare, gradiscono esposizione a pieno sole o mezz’ombra, suolo ben concimato con sostanze organiche, neutro o leggermente acido, possibilmente privo di calcare, fresco nei mesi estivi, si giovano di una pacciamatura con letame bovino ben maturo. Si moltiplicano a fine autunno per divisione dei vecchi cespi. La fioritura nuova è da attendersi dopo il terzo anno dal trapianto.
LINGUAGGIO DEI FIORI
Nel linguaggio d’amore dei fiori la peonia in contrasto con la sua opulenza e magnificenza dionisiaca, è simbolo di Vergogna e Timidezza.
CREDENZE POPOLARI
Alla peonia venivano attribuite proprietà magiche ed era componente essenziale del magazzino di ogni strega o stregone di turno. Sulle navi aveva il potere di fermare le tempeste in corso. Efficace contro ogni demone e sortilegio, scacciava gli incubi notturni e posta sul guanciale oppure portata al collo come collana, favoriva sogni piacevoli. Si narra che le sue proprietà la rendono efficace contro i serpenti e gli animali feroci, e se somministrata ai neonati prima di iniziare la poppata, sarebbe cresciuto buono e di animo gentile. Un’altra delle credenze popolari, dice che se le ragazze avessero fatto uso della peonia per dodici giorni consecutivi, le loro guance sarebbero diventate dello stesso colore del fiore. Ciò sarebbe successo anche mescolando i fiori all’acqua del bagno. La portavano sempre con sé anche quelle ragazze di “facili costumi” perché pare avesse delle doti anticoncezionali molto potenti. Da ultimo una delle credenze, riteneva che le corone di peonia poste al collo dei bambini avessero avuto una dentizione in dolore. Ma per l’appunto parliamo di “credenze popolari”.
CENNI STORICI
La peonia è una pianta antichissima, sembra che la loro esistenza sulla terra risalga a circa 100.000 di anni fa. Questa affermazione è confermata dai semi della pianta, tipici delle piante primitive, ovvero per la presenza di un piccolo embrione, circondato da endosperma avvolto da una spessa cuticola. Questo consente all’embrione di rimanere vitale per parecchi anni finché le condizioni esterne non sono propizie alla germinazione. Etimologicamente parlando il nome della peonia deriva dal medico greco Paeon, che la usò per guarire le ferite di Ade. Una variante del mito voleva che per Latona, la futura madre di Apollo e Artemide, si prevedesse un parto difficile. Peone, medico degli dei, le fece bere il succo di una pianta sconosciuta che cresceva in abbondanza presso le pendici del monte Olimpo. Latona generò felicemente i due gemelli sentendo svanire i dolori il resto della storia era analogo a la precedente storia raccontata all’inizio, solo che Peone fu tramutato in un fiore che esisteva già. Storicamente, dato il legame con un medico, le si attribuirono diverse proprietà curative. Lo Pseudo Apuleio sosteneva che la peonia fosse un rimedio efficace contro la pazzia, bastava appendersela al collo. Altri medici nell’antichità la usavano per curare l’epilessia dei bambini. Radici e petali, della peonia, venivano consigliati per curare asma e gotta, ma Teofrasto esortava a cogliere semi e radici soltanto di notte per evitare di essere sorpresi dal picchio che la riteneva a lui consacrata. Il malcapitato poteva essere accecato dall’uccello che si sarebbe sentito depredato delle sue proprietà. Plinio il Vecchio era più incline a ritenere la peonia legata a Peone e per questo le spetto il nome del medico degli Dei.
CURIOSITA' DALL'ORIENTE
Molto diversa dalla peonia Occidentale è l’opulenta peonia Orientale, per il quale i cinesi ricamarono una leggenda. La leggenda narra dell’imperatrice Wu Tutian che era talmente dispotica, da pretendere di imporre la sua volontà anche sugli alberi e sui fiori, così un giorno ebbe la magnifica idea di imporre ai fiori di sbocciare tutti simultaneamente così, tanto per renderle omaggio. Di tutti solo la Peonia si rifiutò di fiorire. Inutile raccontarvi che la bisbetica imperatrice ordinò che tutti gli esemplari del Catai fossero sradicati e trapiantati sui monti ricoperti di neve. La peonia accetto il suo castigo e quando giunse il momento fece sbocciare il fiore più bello che si fosse mai visto. L’imperatrice dovette rassegnarsi a revocare l’esilio, e a restituire alla peonia il titolo regale che le spettava.
Da sempre nell’antica Cina come anche in Giappone, possedere peonie è privilegio della famiglia imperiale e dei mandarini, ancora oggi è considerato il fiore più pregiato simbolo di Nobiltà e raffinatezza.
PROPRIETA'
La peonia officinalis è coltivata da secoli, anche se fondamentalmente è una pianta molto tossica. Ricca di paenolo, paeniformina, olio essenziale, flavonoidi e tannini, era ritenuta antiepilettica. Oggi però la si ritiene solamente un antispasmodico-sedativo, utile nei disturbi nervosi e calmante della tosse canina, un tempo veniva impiegata per la produzione di sciroppi contro l’asma. I fiori vengono usati in composti ad uso esterno per fistole, ragadi anali ed emorroidi. Pur se pianta protetta, è velenosa: se parti di essa vengono ingerite i sintomi che produce sono vomito, nausea e dolori addominali, congestione degli organi pelvici e debolezza. Nelle donne in stato di gravidanza può causare l’ab**to.

Dal latte  materno di Era caduto sulla terra ,nacque la Calla il cui significato vuol dire bello (kalos in greco).Divenn...
29/07/2024

Dal latte materno di Era caduto sulla terra ,nacque la Calla il cui significato vuol dire bello (kalos in greco).
Divenne subito simbolo di raffinatezza ed eleganza ,ma Afrodite gelosa di Era che aveva creato un fiore così bello ,gli innestò in mezzo uno spadice,credendo di imbruttirlo.
Ma la dea aveva dato al fiore ancora più prestigio ,poiché oltre che simbolo di bellezza ed eleganza ,divenne simbolo anche di sensualità e fertilità

I fiori dell'estste: la Nigella damascena.La Nigella damascena, conosciuta comunemente anche come damigella,  fanciullac...
29/07/2024

I fiori dell'estste: la Nigella damascena.
La Nigella damascena, conosciuta comunemente anche come damigella, fanciullaccia, damigella scapigliata, è una pianta erbacea annuale originaria dell'Europa centrale e meridionale. Forma larghi gruppi di piante costituite da rosette di foglie frastagliate, di colore grigio-verde, da cui si sviluppano sottili fusti, al cui apice in primavera e in estate sbocciano decorativi e leggiadri fiori a cinque sepali, blu, rosa, bianchi o lilla.
Si può trovare spontanea negli incolti asciutti, vigneti, campi e prati aridi, e al bordo di sentieri.
Per avere una lunga fioritura per tutta l'estate è consigliabile seminare le nigelle due tre volte a distanza di alcune settimane da aprile in poi, direttamente a dimora, poiché la loro bella fioritura dura 1-2 mesi soltanto.

Le piante che amano stare con i piedi a mollo...LaTypha. Presente in tutte le zone del mondo, la Typha latifolia è una d...
26/07/2024

Le piante che amano stare con i piedi a mollo...LaTypha.
Presente in tutte le zone del mondo, la Typha latifolia è una delle piante palustri più comuni, ed anche in Italia la si può vedere in tanti fossati, paludi e laghetti naturali.
Viene chiamata ’mazzasorda’, 'pagafrati', ma anche semplicemente ‘tifa’. Negli ultimi decenni, grazie alla sua rapida crescita e propagazione, ha trovato largo impiego negli impianti per la fitodepurazione di canali, acque di scolo, biolaghi e biopiscine.
L'infiorescenza è costituita dal grosso spadice femminile color marrone e da quello maschile biancastro (più sottile a forma conica) posto al di sopra di esso. Nella stagione autunnale, l’infruttescenza matura e dissemina migliaia di minuscoli semi i quali daranno origine a moltissime nuove piante.
In passato le infiorescenze piumose erano usate per imbottire materassi e cuscini, mentre le foglie si intrecciavano per ceste e sedie.

Il fiume delle lacrime degli inferi si chiamava Cocito. Una sua figlia si innamorò di Ade. Quando Persefone si trasferì ...
25/07/2024

Il fiume delle lacrime degli inferi si chiamava Cocito. Una sua figlia si innamorò di Ade. Quando Persefone si trasferì nell'Ade, promessa in sposa al suo signore, la giovane ninfa venne abbandonata e presa da furore cominciò ad urlare il suo disprezzo. Demetra, madre di Persefone ne fu contrariata e l'avrebbe smembrata con le sue mani se Ade non fosse intervenuto trasformandola in una pianta profumanta cui diede il nome di Minthe hedyosmos (dal buon odore).
Per i greci la menta era una pianta per i morti. La si usava nelle case dei malati e nei luoghi di malattia perché alleviava gli odori nauseabondi. Credevano che fosse anafrodisiaca, che sciogliesse lo sperma in liquido sterile e che impedisse il concepimento. Questa sua fama venne diametralmente ribaltata e nel rinascimento venne eletta a panacea di tutti i mali del sesso e non solo.
Identificare la specie di una Menta non é semplicissimo; le mente si ibridano facilmentre tra loro perché sono poliploidi, quindi ce ne sono centinaia, ma i genotipi fondamentali sono 5.
Mentha spicata, M. arvensis, M. aquatica, M. longifolia e M. suaveolens.
La famosa M. piperita é un ibrido tra spicata e acquatica.
Tutte hanno proprietà antisettiche, antispasmodiche, carminative, diuretiche, stimolanti e stomachiche, mentre l'uso alimentare lo conosciamo tutti.
Va tuttavia assunta con prudenza in gravidanza ed é da evitare a chi soffre di reflusso gastrico, favismo o insonnia.
Aiuta la digestione, combatte l'alito cattivo ed é stimolante del sistema nervoso. In medicina esisteva una pratica che consisteva nell'introduzione di essenza di menta nel cavo pleurico. Se il paziente esalava con il respiro l'aroma si desumeva una perforazione del polmone.
È bene ricordare qui che l'olio essenziale di alcune mente (ad esempio M.pulegium) sono molto tossiche per ingestione. É noto il caso di una giovane che nel tentativo di autoindursi un ab**to si procurò invece la morte. Furono sufficienti 30 grammi di olio essenziale di M.pulegium. (] Sullivan, John B., Jr., Barry H. Rumack, Harold Thomas, Jr., Robert G. Peterson, and Peter Bryson. (1978). "Pennyroyal Poisoning and Hepatotoxicity." Journal of the American Medical Association).
Oggi negli stati uniti l'uso dell'olio essenziale di puleggio è regolamentato ed é obbligatorio sconsigliarlo in gravidanza.

Un topos medievale che accomuna molte piante ci racconta di come la menta si fosse conquistata la stima della Madonna, in questo caso, rinfrescando e dissetando lei e la sua famiglia in fuga da Erode. Questo mito ha fatto si che la pianta diventasse un portafortuna tanto che chi la incontrava doveva sfregarsi una fogliolina tra le mani. Un detto recitava:
Chi calpesta la mentuccia e non l'odora, non incontra Gesù Cristo quando muore.
La sua tenacia e resistenza ne hanno fatto un'icona araldica ed in molti blasoni e ritratta con motti che esaltano la forza rigenerativa (recisa floret), o la resistenza anche quando le cose attorno languiscono (dum cetera languent) o la capacità di prosperare nelle avversità (adverso tempore).

In foto mente a confronto

🙂

Originario del continente asiatico, in particolare del Giappone, il Lampone Giapponese è caratterizzato da una fioritura...
24/07/2024

Originario del continente asiatico, in particolare del Giappone, il Lampone Giapponese è caratterizzato da una fioritura riunita in ispidi racemi e composta da fiori a 5 petali dalla colorazione rosso o rosata che compaiono all’inizio della stagione stagione estiva. Verso la fine dell’estate la pianta porta a maturazione i caratteristici frutti rossastri circondati da un tomentoso calice protettivo che trasuda una mucillagine appiccicosa. Questi ultimi presentano un elevato contenuto di sali minerali e vitamina C. Autofertile.

Cornus mas. Il corniolo. Ecco, il corniolo é uno di quegli alberi veramente potenti. È assieme al nocciolo il primo a me...
17/07/2024

Cornus mas. Il corniolo.
Ecco, il corniolo é uno di quegli alberi veramente potenti. È assieme al nocciolo il primo a mettere i fiori, già a febbraio.
I frutti a piena maturazione sono commestibili e ci si fa la marmellata o le gelatine (contengono cerulosio e glucosio che addensano) o la grappa, aromatizzata oppure ottenendo un distillato direttamente dal vino di corniolo. Anticamente si candivano le bacche nel miele oppure si conservavano in salamoia (olive corniole) che fornivano nutrimento anche fuori stagione.
I semi macinati erano usati come surrogato del caffè (caffè viennese).
Tutte le parti della pianta sono tintoree e colorano di giallo lane e tessuti e ci si intrecciavano cesti resistentissimi.
Quest'alberello ha fatto la storia, letteralmente;
Il suo legno é il più resistente tra quello degli alberi europei ed era molto usato in passato. Ci si facevano ingranaggi, raggi di ruote, tutte le parti meccaniche soggette a usura e armi (la picca dei guerrieri macedoni, la sarissa, era in corniolo).
L'arco di Ulisse, la lancia di San Giorgio;
anche Il cavallo di T***a era di legno di corniolo ed il famoso nodo gordiano che legava il carro di Gordio al palo che ne aveva sancito la regalità era un intreccio di corteccia di corniolo che Alessandro Magno recise con la spada non riuscendo a scioglierlo.. Romolo ci traccio' i confini di roma e sul Palatino la lancia che aveva usato da picchetto radico' e ai tempi di Tiberio (700 anni dopo) si poteva ancora vedere l'enorme corniolo che ne derivava.

Nella cultura serbo-ortodossa é sacro e protegge la salute.
Una leggenda cristiana vuole che il corniolo, che all'epoca era albero maestoso, grande e forte come la quercia, fosse disperato di dover cedere il proprio legno per la costruzione della croce e che Gesù, martire di ogni dolore, mosso a compassione lo benedisse imponendogli una crescita modesta così che non si potesse mai più usarlo per scopi tanto dolorosi.
Oggi i cornioli non sono molto comuni, crescono ancora in pochi luoghi riparati e l'antica arte e benevolenza dell'uomo sono andati progressivamente diminuendo ma alla fine dell'estate, quando i frutti raggiungono la loro sanguigna maturazione mi piace sentire il fresco acidulo sapore di questo frutto quasi dimenticato, e proprio per questo nessuno più raccoglie.
Secondo me è buonissimo, bisogna avere l'accortezza di raccogliere i frutti ben maturi...
Con il legno, ancora oggi mi diverto a farne bastoni da passeggio intagliati!
😉🙂💚

Raccolta dei fiori di Verbasco per realizzare uno sciroppo per la tosse. Era detto candeliere del re perché si accendeva...
12/07/2024

Raccolta dei fiori di Verbasco per realizzare uno sciroppo per la tosse.
Era detto candeliere del re perché si accendeva come una torcia.
Le sue foglie erano usate come carta igienica dal pastore o contadino perché molto morbide.
Quando si passò a demonizzare le erbe nel passaggio tra Medioevo e Rinascimento venne rinominato in alcuni luoghi "coperta del diavolo".
Con le foglie seccate si può realizzare anche una piacevole miscela per p**a con l'aggiunta di artemisia o menta.

«La cosa peggiore che i
pii medievali fecero alle erbacce fu di prenderle a male parole. Almeno
venti specie hanno nomi dialettali che le identificano come piante del
diavolo. La camomilla fetida era la margherita del diavolo. Il ranuncolo
dei campi l’artiglio, il diavolo assoluto, la ruota della carrozza del diavolo
e la striglia del diavolo. La belladonna era il rabarbaro del diavolo e le
bacche del diavolo. Il tasso barbasso, coperta del diavolo; l’edera terrestre
il candeliere del diavolo; la cuscuta il filo del diavolo o rete del diavolo
(anche erbaccia dell’inferno o legaccio dell’inferno); il ginestrino, dita del
diavolo (ma anche dita della madonna); il centocchio garofanina, grano
del diavolo e bottoni della gonna del diavolo; la cicuta aglina, bacchetta del diavolo, e la calenzuolo, una annuale scozzese ricevette il nome di “melo del diavolo».

Citazione da Richard Mabey "Elogio delle erbacce"

La Colocasia esculenta è una specie di pianta acquatica che ama un clima caldo e molto concime. È comunemente chiamata ‘...
10/07/2024

La Colocasia esculenta è una specie di pianta acquatica che ama un clima caldo e molto concime. È comunemente chiamata ‘Orecchia di elefante’ o ‘Taro’ a causa delle foglie lobate e delle sue dimensioni. Producono foglie più grandi se protette dal sole del pomeriggio. Vanno trapiantate ogni anno. I tuberi più vecchi tendono a produrre piante più piccole ed a marcire.

Pianta adatta anche per terreni umidi.

COSA SAPERE

Informazioni principali su Colocasia esculenta

Profondità impianto

da 0 a -10 cm se utilizzata come pianta palustre

Periodo di fioritura

da Luglio a Agosto

Esposizione

Mezz'Ombra / Sole

Originarie dell’Asia tropicale si sono diffuse in tutte le zone tropicali del mondo. Fiori, steli e foglie quando sono giovani sono mangiate come verdura. Le foglie sono anche usate per avvolgere gli alimenti e cuocerli al vapore. I tuberi affettati sono fritti come chips o usati per minestroni. Alle nostre latitudini la Colocasia deve essere conservata al caldo, oppure si lascia asciugare bene il vaso contenente i tuberi e si conserva in un luogo buio dove rimarranno in letargo fino alla primavera. I fiori giallo verde sbocciano in estate.

In un laghetto naturale, la loro sistemazione è semplice, potendo piantarle direttamente in prossimità della riva.

In un laghetto artificiale, se non sono stati previsti al momento della costruzione del laghetto livelli di diversa profondità, occorre spessorare con mattoni i cestelli in modo da alzarli fin sotto il pelo dell’acqua a seconda della necessità di ogni specie, riportata nelle caratteristiche. Nella scelta del numero vale la regola di evitare una mescolanza eccessiva di specie diverse. È meglio un numero ristretto di varietà con numerosi esemplari per ogni gruppo.

Queste piante, però, possono essere anche utilizzate al di fuori del laghetto come piante per terreni umidi, sfruttando la presenza di un terreno fresco ma areato e un’atmosfera umida grazie alla presenza dell’acqua indispensabile alla loro sopravvivenza. Sopportano brevi periodi di siccità, ma degenerano se sono private dell’acqua per lungo tempo. La loro importanza nell’arredamento di un giardino è fondamentale per due motivi: spesso sono più colorate delle piante puramente acquatiche e inoltre permettono, con la loro vegetazione generosa, di ingrandire lo spazio attorno al laghetto, dando l’impressione che sembri più grande di quanto non sia in realtà.

CARTA D'IDENTITÀ

Caratteristiche
Colocasia esculenta
Famiglia: Araceae

Genere: Colocasia

Cultivar: esculenta

Origine: Asia tropicale

Altezza pianta: 100-150 cm

Colore del fiore: Giallo

Moltiplicazione: Per divisione bulbi

NOTE

L'importanza del concime
All'inizio dello sviluppo delle piante in primavera o quando si inserisce una nuova pianta nel laghetto/mini-pond è fondamentale concimare. Non sempre le piante trovano nella terra d'impianto o nell'acqua del laghetto tutti i sali minerali utili per la crescita. Per la legge del minimo di Liebig la crescita delle piante è controllata dalla disponibilità del sale minerale più scarso. Quindi garantire la presenza di tutti i sali necessari alla pianta favorisce uno sviluppo rigoglioso di tutte le piante del laghetto.

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