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buon 2025 a tutti gli amici ed alle amiche, ai loro cari.
29/12/2024

buon 2025 a tutti gli amici ed alle amiche, ai loro cari.

Leggere con attenzione
10/10/2024

Leggere con attenzione

LETTERA APERTA AI SOSTENITORI
Perché abbiamo chiuso Cercatori di Semi e i prossimi passi

Dall'annuncio dell'imminente chiusura dell'associazione abbiamo ricevuto migliaia,letteralemente, messaggi di solidarietà, di incitamento a non chiudere, persone da ogni dove ci hanno mostrato affetto e sostegno.

Sinceramente non credevo, speravo ma non credevo, ci fosse una così radicata
intenzione di salvaguadare l'agrobiodiversità, di conservare quell'eredità contadina che all'ombra di un mondo frenetico e artificiofo sta scomparendo.

Sono rimasto stupito, meravigliato, credo dunque sia più che doveroso spiegare le ragioni che hanno portato a questa sofferta decisione e cosa ne sarà del lavoro fatto in questi 10 anni.

Sono Pietro Segatta, presidente e fondatore dell'associazione no profit Cercatori di Semi,
e devo iniziare questa lettera con un mea culpa, non prima di aver raccontato un po' della nostra storia.

Cercatori di Semi è nata dalla passione per la terra, quel richiamo che moltissimi di noi hanno nel sangue da generazioni, quella sensazione che vi stare bene quando vedete un frutto autentico, che fa accendere la luce negli occhi di ognuno quando mostra il proprio orto, quel senso di ritorno a qualcosa di più autentico quando siete in un bel campo.

Questo abbiamo cercato, il ritorno a un'agricoltura a misura d'uomo, nonostante le difficoltà del mancato ricambio generazionale, di governanti sempre più collusi con un latifondismo serpeggiante... Non più palesato dalla proprietà terriera, ma nascosto negli stessi semi che con amore mettiamo in terra: nascosto in quelle piantine F1 prodotte da una manciata di società internazionali che decidono cosa dobbiamo mangiare quali prodotti somministrare; multinazionali che celano dietro una propaganda allarmista interessi economici che nulla hanno a che vedere con l'interesse per un futuro equo dell'umanità, unica vera direzione a cui che il progresso scientifico dovrebbe portare.

Non tacciatemi di cospirazionismo, sono un uomo di scienza e il metodo scientifico è sempre stata la conditio sine qua non delle nostre azioni, piuttosto leggete sull'impatto che le sementi F1 od Ogm hanno avuto sulle popolazioni che le coltivano, non sulle nostre tavole da primo mondo.

Così abbiamo iniziato una ricerca che prima di quanto pensassimo ha dato i suoi esisti: coltivatori di tutta Italia ci hanno inviato varietà antiche conservate anche per un secolo nei loro orti famigliari;
altri appassionati si sono prodigati nel cercare dalle regioni, dagli enti - persino dai musei botanici - sementi di cultivar che stavano scomparendo, sostituite da quelle commerciali.

Siamo riusciti a creare una banca del germoplasma straordinaria, che va dal pomodoro Pantano di Ardea, ora denominazione comunale nel territorio che ospita e fonte di una filiera econimica locale, passando per il Tabacco Reale dei Savoia, salvato in extremis prima della demolizione della serra torinese dove erano conservati gli ultimi esemplari, arrivando al Mais Pignoletto del Musset, alla Zucchina di Pantelleria, alla Zucca Santa Bellunese e così via.

Mentre accumulavamo e riproducevamo sementi distribuivamo gratuitamente: a moltissime persone che ne avevano necessità, ad associazioni, a enti, giardini botanici, alle scuole, agli ospedali pediatrici, agli istituti correzionali. In silenzio, e senza nulla chiedere a nessuno, senza raccolte fondi e senza aiuti statali, in modo da portare avanti il nostro progetto in libertà, senza mai cedere a compromessi.
Ci siamo finanziati prima con il nostro lavoro, con auto-finanziamento dei soci e con la vendita delle sementi. Abbiamo creato un'azienda agricola in modo da essere in regola con qualunque assurdo o meno adempimento e certificazione richiesta (la legge sementiera italiana era ferma dall'inizio degli anni novanta del secolo scorso, per capirci).

I semi dei primi anni hanno presto dati i loro splendidi frutti, e la mia passione si è trasformata in ossessione. Più mi inoltavo nei meandri della burocrazia italiana nel settore agricolo, più conoscevo il marcio di altre grandi associazioni mantenute politicamente, più mi rendevo conto di quanto siano ostacolati i metodi di coltivazione sostenibili e più mi chiudevo nella tenuta dei Cercatori.

Mi sono sentito in dovere di difendere quello che avevamo creato da tutto: ho lasciato solo pochissimi canali aperti per collaborazioni, con persone di assoluta integrità.

Ho rifiutato ogni richiesta e aiuto (molte, visto la forza mediatica dell'associazione) dalle varie compagini politiche.

Il giorno nei campi e la notte sul pc a finalizzare la ricerca, sentendo le parole di chi terminava l'ultima stagione di coltivazione dei meravigliosi fagioli di Sarconi, constatando come il mancato ricambio generazionale sta praticamente estinguendo l'agricoltura delle eccellenze e rattristandomi per la latitanza delle istituzioni nel divulgare l'importanza dell'agrobiodiversità.

Importante anche per dimostrare ai giovani come un'agricoltura sostenibile può essere remunerativa, che si può coltivare e guadagnare anche senza trattori da mezzo milione.

Mi sono sentito profondamente nel giusto, ma sbagliavo.

Quello che ho fatto è solo isolare l'associazione, togliendo la possibilità di incontrare persone come noi, di incontrare qualche politico spinto dall'etica, di riunire persone nel nostro comune scopo per ottenere qualcosa di veramente grande e non una piccola fiamma come è stata Cercatori di Semi.

Anche se negli anni quelle poche volte che ci siamo aperti al pubblico erano chiari i sentori dell'enorme seguito - a una apertura della tenuta si presentarono quasi un migliaio di persone... fu emozionante - e di quello che una vera associazione avrebbe potuto ottenere.

Sono stato cieco, offuscato dalla frustrazione e non me ne sono reso conto.

Avrei dovuto aprire l'associazione a tutte le voci possibili, e ora che me ne sono reso conto non ho più le forze di portare avanti il tutto.

Mi dispiace.

L'associazione ha naturalmente sospeso le attività sul sito, mentre chiuderà legalmente alla fine di quest'anno, utilizzeremo questi due mesi per capire come destinare le sementi.

La banca delle sementi conta circa 2000 ecotipi di ortive antiche da tutto il mondo, di cui circa 50 italiane ritrovate da sottoporre ai controlli genetici degli enti preposti per essere inserite nei registri. Le sementi sono tutte conservate in un ambiente a temperatura e umidità controllata, in più ci sono 200 specie conservate sottovuoto nei congelatori per testare la lunghissima conservazione.

Gestire un tale patrimonio non è semplice, l'associazione deve essere d'essere supportata da un'azienda agricola per ottenimento del Ruop, della certificazione biologica e degli adempimenti alla legge sementiera.

Resta la speranza, seppur fioca, di far rivivere l'associazione, in un un'altra forma, una forma di cui possono far parte molte più persone.
E che potrebbe essere il fondamento di un'utopia concreta come la terra che coltiviamo.

Per chi volesse salutarci di persona saremo sul palco ai Giardini della Landriana, venerdì 11 ottobre alle ore 16.00; e dal 14 al 18 ottobre al Word Food Forum presso il Palazzo FAO a Roma.

Con gratitudine.

Pietro Segatta

Non perdete l'occasione
24/04/2024

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Buona e serena Pasqua da noi 🐣
29/03/2024

Buona e serena Pasqua da noi 🐣

27/03/2024

🌱 Uno sguardo sul futuro turistico dell’Agro Falisco e dei Monti Cimini

📅 Ne parleremo insieme sabato 13 aprile a Calcata!

✅ Appuntamento dalle ore 10:00 alle 13:30 al Palazzo Baronale degli Anguillara – Sede del Parco Regionale della Valle del Treja.

Comune Calcata Informa Parco Regionale Valle del Treja

🍀 InAgroFalisco è il portale turistico della DMO Bio-distretto Della Via Amerina, nell’Alto Lazio.

20/03/2024

Ma voi, cosa ne pensate del limite a 30 km/h in città?
la mettete la quarta?

Buon 8 marzo a tutte le donne qui, purtroppo la mimosa del nostro giardino è già finita 💖
04/03/2024

Buon 8 marzo a tutte le donne qui, purtroppo la mimosa del nostro giardino è già finita 💖

Amico dolce e vero, da quaranta anni
27/02/2024

Amico dolce e vero, da quaranta anni

E’ morto a 66 anni a Roma, lascia la moglie e due figlie

26/02/2024

Buongiorno.
Quando una sposa, generica, si rivolge ad un fiorista o ha le idee chiarissime, ad esempio foto da pinterest, dalle amiche, da un disegno realizzato da sola, oppure ha idee zero e si lascia consigliare.

In entrambi i casi se si è professionisti seri si devono valutare assieme alla sposa diversi dettagli che collocano il bouquet in modo perfetto...vestito...colori...acconciatura...stile della cerimonia...location...

Non si può improvvisare niente...è un giorno unico...irripetibile.

Tutto ciò se ci si tiene....poi , sia chiaro, ci si sposa lo stesso senza bouquet o con un mazzolino comprato all'Esselunga...

Detto ciò il prezzo che viene chiesto per il bouquet sposa non dipende dalla parolina SPOSA ma da quello che uno pretende.

Se arrivi la mattina 2 ore prima della cerimonia e mi dici "mi fai un bouquet sul bianco che mi sposo" ...o sul rosa...o sul giallo....non dipende dal colore insomma.., prendo e lo faccio e paghi quello che chiunque pagherebbe...Non mi importa se ti sposi o lo regali alla maestra di danza....

Però prendi quello che ho disponibile, te lo rifinisco come rifinisco i mazzi regalo che escono dal mio negozio , più che belli a priori sia chiaro, non inferretto i fiori per costruire una cascata o una forma perfetta o per non far piegare le teste dopo 6 ore al caldo, o al vento.

Il mio lavoro in quel caso non è diverso dal lavoro sui mazzi e bouquet quotidiani.

Se invece 3, 6, 12 mesi prima si comincia a scegliere i fiori, a farti vedere che tipi ti metterò, comprandoli e tenendomeli per la vendita ( che essendo di solito fiori particolari non hanno un mercato quotidiano di vendita....quindi di solito si va a rimessa) si comincia a scegliere le varie sfumature di colore ( perché di bianco ce ne sono una 20ina di tonalità, perché il color champagne non si sa mai se vira sul rosa o sull'arancio, perché la rosa del colore del fiocchino che hai sulle scarpe ancora devono ibridarla...) si scelgono i verdi più adatti.

Prima di arrivare al giorno tanto atteso di solito ti rivedo 3 o 4 volte per modificare dettagli o colori o fiori perché, magari la sarta (mai visto un fiorista fare appunti su di un vestito da sposa...) ti ha detto che quel fiore puzza...o macchia...o.porta male....

Tant'è si arriva a quando devo ordinare i fiori per il tuo bouquet.

Prendiamo ad esempio che sia un bouquet semplice...tondo con rose bianche e rose ramificate rosa e margherite.

Di rose bianche ce ne vanno una 15ina....di ramificate una decina di rami e di margherite una 20ina.

Le rose a noi le vendono a mazzi di 10...quindi per scegliere quelle migliori ne prendo almeno 30...di ramificate una 20ina di rami e le margherite un pacco....sono 50 steli.
Tutti fiori in più che poi potrai riutilizzare per la vendita, d' accordo , ma non sempre hanno prezzi in linea con quello che compri senza ordinare....e poi se son fiori fuori stagione o particolari diventa difficile piazzarli.
Poi c'e' la lavorazione.
Per dare la forma a cascata o bombata nei bouquet tondi molti fiori devono essere inferrettati per poterli gestire a nostro piacimento.
Nei bouquet massificati, per indendersi quelli tondi con i fiori molto fitti l'un con l'altro, si evita la ferratura...si può usare solo per qualche fiore esterno da piegare molto.
Tempo 1 ora...1 ora e mezzo di media.
Le rifiniture poi vanno dal semplice nastrino in doppio raso a pizzi o tulle vari....a seconda delle richieste.
Anche quando la sposa ci porta la stoffa del suo vestito per fare la chiusura va comunque rilavorata un minimo.
Quindi alla fine dei conti penso che abbiate capito la differenza di prezzo quando al sostantivo BOUQUET si aggiunge la parolina magica SPOSA.
Se si vuol spendere poco, e giustamente molti lo chiedono, nessun problema.
Ma non sono bouquet da sposa....sono bouquet normali.
Belli, utili all'uso ma con altre caratteristiche.
Che poi non interessino basta farlo presente, siamo commercianti non rapinatori.
Qualsiasi lavoro di un professionista va pagato per quello che il professionista offre.
Ci sono bravi fioristi più costosi, bravi fioristi più economici, è la legge del mercato.
Così come ci sono costosi menù e menù economici.
Si può scegliere solo conoscendo .
Ma, ricordatevi, non è non dicendo che serve ad una sposa che un bouquet vi costa meno , avrete solamente una cosa diversa.
Così come se andate al ristorante in 80 e non dite che e' un pranzo di nozze non è che vi danno il menù turistico a 18 euro uguale al menù da 120 euro che avreste prenotato un anno prima.
Mangerete ugualmente E vivrete egualmente felici il vostro matrimonio ma almeno siate onesti con voi stessi.
E ricordate che per ogni professionista voi siete importanti sia che spendiate 10 che 100 perché non è il guadagno su di voi ma l'indotto, il passaparola che portate."(Stefano Canovai)

Preso da un fiorista come me ,ma forse anche meglio di me...o anche peggio...
Non ha importanza.
È un professionista come me

La nostra mimosa
11/02/2024

La nostra mimosa

11/02/2024

9 febbraio 1849 - 9 febbraio 2024
La Repubblica Romana centosettantacinque anni dopo parla ancora a tutte e tutti noi, ad imperitura memoria dei ribelli, donne e uomini, che scelsero di insorgere per cambiare la storia.

#1849

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