L’indiscutibile talento di un ragazzo nato e cresciuto all’ombra del Vesuvio, Francesco Palmieri nato il 28 Luglio 1975 a Napoli da mamma Renata e papà Antonio e che fin dai primi anni, ancor prima di cominciare la scuola, si legò al mondo della musica. I suoi primi giochi? Un microfono, un tamburello, una piccola batteria e i vinili del padre che Francesco ascoltava di continuo. Ad alimentare la passione per la musica in particolare fu l’amicizia che la sua famiglia strinse con un Commendatore, a casa del quale Francesco passava gran parte del tempo. Aneddoto curioso di quella che fu la prima volta da disc-jockey, risale alla tarda infanzia, periodo nel quale stava salendo, forse inconsciamente, sul treno giusto che sarebbe cominciato a sfrecciare di lì a poco: “Avevo dieci anni all’incirca e mi piaceva vantarmi con gli amici dicendo di essere un dj, così un giorno mi implorarono di suonare ad una festicciola tra compagni e nonostante io fossi molto timido ed impacciato non riuscii a tirarmi fuori. Avevo sei dischi che, a mio modo, mandai continuamente in cassa per tutta la serata.”
Proprio in quello stesso periodo partecipava con successo a parecchi concorsi canori, vincendone alcuni trasmessi anche in televisione. A forgiare il suo talento cristallino gioca anche il fattore dell’impegno e della costanza, venendo meno a quelle fanciullesche abitudini come giocare a calcio con i suoi coetanei: i luoghi di svago erano frequentati da tossici e malviventi e, per giusta apprensione dei genitori, il piccolo Francesco rimaneva spesso a mixare i suoi dischi in casa affinando le basilari tecniche imparate sino a quel momento, registrando finte dirette e immergendosi in un mondo quasi paradossale per un ragazzino. E la sua passione trova sfogo a quindici anni quando l’amico Ernesto lo invita a visitare quella che allora era una piccola emittente locale, Radio Spazio 2, proponendogli di occuparsi di un palinsesto vacante che Francesco riempì come amava fare, trasmettendo musica seppur diversa dai generi usati quotidianamente. L’esordio fu proprio quello e giorno dopo giorno, diretta dopo diretta, è venuta formandosi quella che, innegabilmente, oggi è una cultura per Francesco Palmieri: l’esperienza dura all’incirca un anno, culminando in un periodo poco facile sotto tanti punti di vista, in primis quello economico dettato dallo sterile guadagno che portavano le serate in discoteca dove Francesco suonava. La svolta arriva nel 1994 con l’avvento in Radio Cuore, dopo aver partecipato ad un provino e anche se “la musica non cambia” si apre un mondo tutto nuovo, fatto di tempi ben precisi da rispettare, attrezzature moderne e programmi più vari; da Cuore Juke-Box ha inizio il percorso vero e proprio anche come dj, acquistando due giradischi e un nuovo mixer che gli permisero di far arrivare la sua musica lungo tutta la città partenopea e non solo. Numerosi sono i locali dove si è esibito ma il capitolo Radio Cuore ci permette di raccontare anche il Francesco animatore nei villaggi turistici. Fondamentale per questo motivo è ricordare la forte amicizia che lo lega a Sergio Pagliocca, capo villaggio di molte strutture turistiche che, in seguito ad una improvvisa dilagazione del proprio personale in vista dell’avventura estiva, lo convinse a mollare per qualche settimana la vita di tutti i giorni e a seguirlo nei villaggi. Siamo nel ’95, Francesco accetta e l’esperienza da animatore, riesce ad abbattere quello scudo di timidezza che sin da bambino lo contraddistingueva, forgiando la “faccia tosta” che oggi dimostra d’avere. Il suo nome comincia a risuonare ovunque, aprendo strade e porte in ogni dove, tanto da portarlo ad una lunga collaborazione con gli eterni Angels of Love, un team di tutto rispetto con il quale hanno collaborato i migliori dj del panorama mondiale. I locali più in voga, i primi guadagni, l’appoggio anche del padre che provava tanta ammirazione: contemporaneamente partecipa anche a numerosi casting come modello ed attore, muovendosi per Cinecittà facendosi notare da un allora giovanissimo Claudio Amendola. La chiamata per un film dei fratelli Vanzina arrivò da un impresario romano di nome Angelo Bertofanti, ma i troppi impegni ne determinarono la declinazione dell’offerta: però, sempre assieme allo stesso impresario, Francesco lavorò come fonico in una tourneé al fianco dei maggiori artisti italiani, quali Raf, Luca Carboni, Lucio Dalla ed Eros Ramazzotti, girando l’intera pen*sola fino al Principato di Monaco. Continuando per la carriera da dj si destreggia anche con il genere “progressive” dei Napoli Attakka, cavalcando le consolle più prestigiose della pen*sola ed affiancando Dj’s di caratura mondiale. Qualche mese dopo Francesco bussa alla porta di Radio Club 91 ma la sua richiesta fu rigettata e Radio Cuore aveva forse perso visibilità dopo la separazione in casa. La necessità di continuare a credere nei propri sogni era chiara ed evidente ed estremamente edificante fu l’incontro con il maestro Roberto Murolo verso la fine degli anni ’90, quando Francesco era stato assunto come rappresentante di libri. Girovagando per la zona Vomero, si trovò a bussare ad un portone che fu aperto proprio da Murolo: “che me vuò vennere?” In poco tempo i due legano incredibilmente, nonostante tra i due ci fosse una carriera ed una differenza generazionale non insignificante. Francesco, col sogno di diventare dj ma allora rappresentante di testi e Murolo, che da una vita si era affermato come uno dei più illustri artisti dell’epoca. Francesco cominciò a passare molto tempo a casa del maestro Murolo, condividendo con lui sogni e passioni, vicende e ricordi, affascinato dai legami che Murolo aveva avuto con emblemi della napoletanità quali Troisi, De Filippo, Pino Daniele. “Mi regalò una chitarra, un ricordo che custodisco gelosamente anche se come strumento vale davvero poco ma, per me, sapere che su quella chitarra hanno messo le mani Pino Daniele, Totò, Troisi e De Filippo le conferisce un valore inestimabile.” Poco tempo dopo, su suggerimento di Murolo, all’inizio del 2000 Francesco assieme alla giovane fidanzata Rita lascia la sua Napoli per cercare fortuna a Parma. Nuovo del posto, comincia a darsi da fare per mettersi in luce agli occhi della gente, lavorando per un’azienda di cosmetici occupandosi anche dell’organizzazione degli eventi, studiando produzione musicale e occupandosi di giovani artisti emergenti. Frequenta il Letterario di Parma, locale dove ha lasciato tanti buonissimi ricordi come Neapolis in Fabula, un dj-set che sviscera la storia della musica partenopea riscuotendo successo e incredibile accoglienza in tutto il Nord Italia. Unendo generi come reggae e rock, quella che sembrava a tutti gli effetti una faticosa gavetta si tramuta forse nell’epoca di maggior successo. L’ideazione del LetterarioMusiContest diventa il trampolino di lancio per la collaborazione con Radio Parma e sempre durante quel periodo organizzò il primissimo Facebook Party, evento poi diffusosi nelle maggiori città italiane. Scovando tra le giovani promesse della musica a convincerlo è una giovane Chiara Miodini con la quale intraprende un vero e proprio tour di date dal nome DJ Live Set (musica di Palmieri e voce di Miodini). Ormai divenuto una delle personalità più famose di Parma e non solo, Francesco non rinnega comunque un sentimento di appartenenza a quella che è la sua terra nativa e la sua gente: un pericolosissimo incidente stradale dal quale si procura non pochi malanni lo convince a tornare a Napoli, dove si rimette in carreggiata ma non sempre come dj. Un posto in Radio Amore lo aspetta sempre ma stavolta Francesco se lo conquista in modo diverso, registrando un programma fittizio col nome di Neapolis in Fabula che gli farà aggiudicare un prestigioso premio radiofonico e giacché l’idea risultò vincente, Neapolis in Fabula si conquistò sul serio un posto di diritto nel palinsesto di Radio Amore dove ad affiancarlo c’è Stefania De Francesco. I due insieme sono chiamati a produrre la sigla del programma e scelgono Napul’è e quello stesso brano verrà inciso poco dopo da Francesco e Stefania con la voce poetica di Giacomo Rizzo. Nella stessa compilation viene inserita Cià Guagliò, un singolo inedito dove duetta con Andrea Sannino e Pietra Montecorvino. Gianfranco Caliendo, produttore musicale, inserisce Francesco in una compilation di due dischi con Napule’ è e Cia Guagliò (singolo dedicato a Pino Daniele). Nel contempo Francesco continua ad ottenere una sfilza di premi come il Leone d’Argento, il premio alla carriera Tina Piccolo, il già annunciato oscar alla radiofonia e il premio alla carriera Alfonso Gatto nel 2014. Ma decisiva per l’ultima svolta di Francesco è proprio Stefania De Francesco: i due si incastrano perfettamente con i propri progetti lavorativi e da quella collaborazione il 1 Ottobre 2015 nasce Onda Web Radio. L’indole di Francesco è fin da subito quella di non porsi obbiettivi importanti ma grazie all’appoggio del sindaco De Magistris e di Alessandra Clemente, ottiene risultati grandiosi non solo sotto l’aspetto lavorativo. Prova schiacciante del talento di Francesco è l’evento di beneficenza “Insieme per Aurora” al Palapartenope, struttura che prima dell’inizio della serata ha registrato già il tutto esaurito. Gioielli del palcoscenico internazionale si sono esibiti sotto la direzione artistica di Palmieri e Loredana Daniele e oggi a Pianura, in Via Comunale Grottole, tra le sentenze difficili che emana ogni giorno questa terra, una discreta struttura ha cominciato a compiere i suoi primi passi: la Casa della Cultura diventa un luogo che rifugge la perdizione camorristica e malavitosa accogliendo giovani e bambini del quartiere, che quotidianamente hanno visto oltrepassare i cancelli personaggi illustri della storia napoletana, dal cinema alla musica, dallo sport al teatro e a distanza di due anni riesce a contare circa duemila iscrizioni.
(Biografia a cura di Francesco De Simone)