30/11/2024
Super promo prenotando con Sicilia Gaia
€15,00 2 concerti e calice di vino.
Penultima data del XIV Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche, domenica 1 dicembre.
L'abituale residenza della rassegna, Palazzo Biscari, ospiterà altri due, intimisti ma non meno attrattivi, concerti:
il primo (alle ore 19) intitolato «Boccherini, i primi passi del quartetto»
il secondo (ore 20.30) recante il titolo «Mozart, Stadler e il Quintetto in la maggiore K 581».
Info 3927079089
Prenotazioni su https://forms.gle/h1CCEmsfntKzpnjq6
Il quartetto d’archi dell’Accademia dei Febei, composto da esperti nell’esecuzione con copie di strumenti storici, interpreterà il Quartetto op. 41 n. 1 (1788) del grande Luigi Boccherini, uno dei primi a comporre in questo nuovo genere musicale. Il compositore lucchese, infatti, comincia a scrivere i primi quartetti nel 1761, anticipando forse lo stesso Haydn, lasciando così un contributo fondamentale per questa formazione divenuta in poco tempo luogo privilegiato dai compositori che ancora oggi si cimentano nello scoprirne lo straordinario potenziale.
Oltre ai quartetti, Boccherini compose molti quintetti, di soli archi o con la partecipazione di altri strumenti. Il Quintetto in programma, il n. 6 in sol maggiore G 450, prevede la parte della chitarra insieme ai due violini, alla viola e al violoncello. Qui la eseguirà il chitarrista Domenico Spada. L’impiego della chitarra trova giustificazione nell’interesse nutrito da Boccherini per il folclore del paese di cui fu ospite per lungo tempo, la Spagna.
L’opera di Boccherini, eccellente violoncellista, soprattutto nel caso dei quintetti con due violoncelli e di quelli con la chitarra, si fregia di originalità assoluta. Il suo stile si sviluppa in direzioni autonome rispetto a quelle percorse dal classicismo viennese di Haydn e Mozart. Il genere del Quintetto, in particolare, diviene il luogo privilegiato entro cui convogliare la sua abbondantissima vena melodica.
Dopo la consueta pausa wine break, l’Ensemble Efesto propone il Quartetto K 157 di Mozart e una versione del famoso quintetto mozartiano K 581 con la ricostruzione della parte affidata al clarinetto di bassetto così come venne pensata in origine dall’autore. Il compositore di Salisburgo, all’età di 33 anni, compose quella che è una delle più belle pagine della storia della musica, il mirabile quintetto per clarinetto e archi. La produzione di quasi tutti i lavori cameristici per clarinetto di Mozart fu pensata per l’amico clarinettista e ‘fratello’ massone Anton Stadler, virtuoso attivo a Vienna che realizzò in collaborazione con Theodor Lotz (fabbricante viennese di strumenti a fiato) uno strumento, il clarinetto di bassetto, che sarà fonte di ispirazione per il già citato quintetto K 581 e per una delle sue ultime straordinarie composizioni, il Concerto per clarinetto e orchestra K 622.
Il solista sarà il M° Angelo Litrico, che suonerà proprio una copia di Lotz del 1780 circa.