Dopo aver portato l’immaginazione al podere, siamo diventati un festival dal volto umano, per renderci poi conto che siamo l’unico festival che inizia dove finisce l’asfalto. Nel 2002 Ville e Castella è diventata per un momento Immaginaria, vista la ricchezza di idee ma la pochezza di fondi. Da quest’anno, con gli stimoli dell’assessore Davide Rossi, diventa Spiritualia volendo con ciò indicare un
a esplicita attenzione per la ricerca di senso, di risposte, di prassi, di esperienze e conoscenze che vanno occupando sempre più spazio nella vita di chi ama porsi “le domande”. Ecologia e tecnologia, creatività e razionalità, piacere e felicità, distacco e attivismo, immanenza e trascendenza, non sono state mai così contigue come in questi anni. Finalmente ci si accorge che lo spirito è sempre più una necessità pragmatica. Il programma non è presuntuoso, tutt’altro, è semplicemente umanistico, con tutti i limiti del caso.