Ville e Castella

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Ville e Castella Il festival che inizia dove finisce l'asfalto Nella sua dignitosa storia, Ville e Castella di slogan ne ha partoriti molti.

Dopo aver portato l’immaginazione al podere, siamo diventati un festival dal volto umano, per renderci poi conto che siamo l’unico festival che inizia dove finisce l’asfalto. Nel 2002 Ville e Castella è diventata per un momento Immaginaria, vista la ricchezza di idee ma la pochezza di fondi. Da quest’anno, con gli stimoli dell’assessore Davide Rossi, diventa Spiritualia volendo con ciò indicare un

a esplicita attenzione per la ricerca di senso, di risposte, di prassi, di esperienze e conoscenze che vanno occupando sempre più spazio nella vita di chi ama porsi “le domande”. Ecologia e tecnologia, creatività e razionalità, piacere e felicità, distacco e attivismo, immanenza e trascendenza, non sono state mai così contigue come in questi anni. Finalmente ci si accorge che lo spirito è sempre più una necessità pragmatica. Il programma non è presuntuoso, tutt’altro, è semplicemente umanistico, con tutti i limiti del caso.

Cronache dal Dolpo (Nepal)Ci è stata concessa la scuola per accamparci e usare le aule per cucinare, mangiare e ospitare...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
Ci è stata concessa la scuola per accamparci e usare le aule per cucinare, mangiare e ospitare i portatori e sherpa per la notte. Qui a 3200 metri con il sole ci sono anche 25 gradi ma dopo il tramonto la temperatura scende sotto zero. All’interno delle tende avevamo 5 gradi

Cronache dal Dolpo (Nepal)In questa valle remota gli stupa buddhisti e i tempietti induisti sono praticamente assenti, e...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
In questa valle remota gli stupa buddhisti e i tempietti induisti sono praticamente assenti, essendo la religiosità sostituita con il culto di spiriti tutelari che ormano tutte le casa col loro sguardo non proprio benevolo. La popolazioni qui a Liku vive in totale promiscuità con gli animali, mucche, cavalli, pecore, capre, cani, galline e anatre, che si muovono liberamente ovunque, con le conseguenze facilmente immaginabili, ma questo non pare un problema per gli abitanti e dopo un po’ ci si abitua. I gatti in Nepal praticamente non esistono

Cronache dal Dolpo (Nepal)Inizia lo spettacolo, che deve essere adattato al pubblico molto eterogeneo: qui non sanno cos...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
Inizia lo spettacolo, che deve essere adattato al pubblico molto eterogeneo: qui non sanno cos’è un coccodrillo, un ippopotamo, uno struzzo, e quindi Bruno cambia gli animali protagonisti e Kim si spertica a tradurre in nepalese.

Cronache dal Dolpo (Nepal)L’introduzione musicale raduna quasi tutto il paese nello spiazzo della scuola di Liku. L’entu...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
L’introduzione musicale raduna quasi tutto il paese nello spiazzo della scuola di Liku. L’entusiasmo e i sorrisi sono commoventi. La povertà è estrema in questo villaggio di pastori e contadini, ma ci troviamo subito bene perché non ci sentiamo corpo estraneo. Sarà anche per la presenza di Kim, Givan e tutti gli sherpa che compongono la nostra gioiosa carovana

Cronache dal Dolpo (Nepal). Alle 9 ci siamo avviati verso il prossimo villaggio. La prima cosa che colpisce è la presenz...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal).
Alle 9 ci siamo avviati verso il prossimo villaggio. La prima cosa che colpisce è la presenza di piante di canapa spontanea lungo la strada. Gli animali le brucano volentieri, gli uomini immagino. Poi il primo ponte tibetano, le cascate, le querce Himalayane e i pini altissimi.

Cronache dal Dolpo (Nepal).Lo spettacolo di stamattina è stato seguito attentamente dai bambini della scuola di Liku, og...
07/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal).
Lo spettacolo di stamattina è stato seguito attentamente dai bambini della scuola di Liku, oggi chiusa perché è vacanza qui. Oltre alle elementari e medie, la maestra ci ha detto che ci sono anche 600 studenti delle superiori in questo villaggio a 2400 metri! Vengono da tutta la valle e fanno un viaggio che noi non possiamo nemmeno immaginare

Cronache dal Dolpo (Nepal).Raggiunto Liku a 2400 metri, abbiamo definitivamente abbandonato i fuoristrada e ci siamo inc...
05/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal).
Raggiunto Liku a 2400 metri, abbiamo definitivamente abbandonato i fuoristrada e ci siamo incontrati con le altre guide, i portatori e i conduttori di asini, che già avevano approntato il campo nel piazzale della scuola e preparato la cena. Domattina Bruno terrà la prima replica dello spettacolo per i numerosi bambini che già questa sera ci avevano circondato tutti curiosi. Poi inizieremo a salire col trekking vero e proprio, nel cuore di una regione completamente ignorata dal turismo, e sarà tutta una scoperta

Cronache dal Dolpo (Nepal)Approfittando della sosta forzata in attesa dei Permessi per entrare in Dolpo, Bruno ha deciso...
05/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
Approfittando della sosta forzata in attesa dei Permessi per entrare in Dolpo, Bruno ha deciso di collaudare lo spettacolo che poi porteremo nelle scuole d’alta quota. Radunati i bambini del luogo, all’inizio un po’ diffidenti, è andata in scena la storia de “L’elefantino”. La prova è servita anche al giovane Kim, che fa parte della nostra carovana, il quale ha tradotto simultaneamente le battute dall’inglese al nepalese.

Cronache dal Dolpo (Nepal)Abbiamo impiegato due giorni per passare dai 150 metri della pianura indiana di Nepalgunj fino...
05/11/2024

Cronache dal Dolpo (Nepal)
Abbiamo impiegato due giorni per passare dai 150 metri della pianura indiana di Nepalgunj fino ai 2400 di Liku, il primo paese del Lower Dolpo in cui sostiamo. Le strade di montagna fatte con i fuoristrada sono veramente estreme: precipizi, guadi, frane, forature. Data la lunghezza, abbiamo passato la notte a metà strada, in una sistemazione di fortuna in un villaggio non previsto. L’indomani la Polizia di frontiera del Dolpo, che è regione autonoma, ci ha bloccati per 4 ore: da queste parti non passano mai stranieri via terra.

Cronache da Katmandu.Nella disperata ricerca di aria pulita e profumata finalmente ho trovato l’isola desiderata, protet...
03/11/2024

Cronache da Katmandu.
Nella disperata ricerca di aria pulita e profumata finalmente ho trovato l’isola desiderata, protetta da un’alta muraglia che lascia fuori il traffico assediante. Siamo sempre nel centro della città mefitica, ma qui al Garden of Dreams ci sono fiori colorati, piante vere, fontane trasparenti, pesci e ninfee, scoiattoli e panchine sotto pergole odorose. È incredibile come si possa desiderare il verde dell’erba quando hai solo cemento polveroso attorno.

Cronache da Katmandu.Serpenti, cinghiali, leoni, scimmie, elefanti, cani, teschi, scheletri, mostri sanguinari, draghi m...
03/11/2024

Cronache da Katmandu.
Serpenti, cinghiali, leoni, scimmie, elefanti, cani, teschi, scheletri, mostri sanguinari, draghi minacciosi, demoni spaventevoli, musi inquietanti. Tutto sommato , al di là dello stile, in cosa l’immaginario indù è diverso da quello romanico/gotico delle nostre cattedrali? E forse l’immagine più terribile mai concepita dalle iconografie religiose rimane quella di un uomo innocente agonizzante, seminudo, martoriato nella carne, grondante sangue, crocefisso ad un legno, con la madre ai piedi straziata di dolore. Eppure riesce a muoverci a compassionevole tenerezza.

Cronache da Katmandu.Per fuggire lo smog implacabile della città siamo andati alla ricerca di aria pulita e profumata ne...
02/11/2024

Cronache da Katmandu.
Per fuggire lo smog implacabile della città siamo andati alla ricerca di aria pulita e profumata nel Giardino Botanico Nazionale, sulle colline appena fuori dalla periferia. Avevamo grandi aspettative: il respiro e il naso hanno trovato sollievo per un po’, ma come giardino botanico è piuttosto malmesso. Il tassista non era neppure a conoscenza della sua esistenza. Per aria fresca e tersa dovremo pazientare fino all’inizio del trekking nel cuore dell’Himalaya, tra due giorni

Cronache da Katmandu.Il tempio di Boudhanat è meritatamente patrimonio Unesco. Assediato dal caos puzzolente della città...
02/11/2024

Cronache da Katmandu.
Il tempio di Boudhanat è meritatamente patrimonio Unesco. Assediato dal caos puzzolente della città, seppur enorme si nasconde inaspettatamente in un cortile, dove tutte le persone girano in senso orario, tra la gioiosa cacofonia di numerosi gruppi di disabili dotati di amplificazione che cantano le lodi al Buddha ricevendo laute mance. C’è chi fotografa, chi mercanteggia, chi disegna mandala colorati, chi medita a modo suo sdraiato sulla cupola, chi prega assorto nei sacri testi

Cronache da Katmandu.Pashupatinath è l’equivalente del nostro cimitero ma qui non c’è tetraggine. Un coloratissimo tempi...
02/11/2024

Cronache da Katmandu.
Pashupatinath è l’equivalente del nostro cimitero ma qui non c’è tetraggine. Un coloratissimo tempio indù è posto al suo centro, ma a noi occidentali questa volta non è permesso entrate. Davanti ci sono figuranti travestiti da divinità pronti a posare per una foto. Nella parte retrostante questuano i sadù, gli indovini e i venditori ambulanti. Sulle sponde del fiume si celebrano i riti funerari. La salma coperta di preziose stoffe giallo/arancio subisce prima le abluzioni rituali con latte e acqua sacra del torbido fiume, poi viene spostata, accompagnata dai parenti, nella zona delle pire. In pochi minuti il fuoco restituisce al ciclo delle reincarnazioni il corpo. Qualche congiunto piange, alcuni si fanno rasare completamente la testa. Al termine tutto quello che resta viene gettato nel fiume e si prepara un’altra pira. L’impressione è quella di una grande naturalità e ineluttabilità, senza angoscia.

Cronache da Katmandu.  Tra tutto questo caos contraddittorio, tra povertà, fatiscenza e immondizia, nel dedalo di vicoli...
01/11/2024

Cronache da Katmandu.
Tra tutto questo caos contraddittorio, tra povertà, fatiscenza e immondizia, nel dedalo di vicoli senza piazze, fontane o giardini, ogni tanto emerge il segno di una antica e radicata devozionalità, non ancora spenta dalla laicità commerciale. Templi, stupa, edicole, statue, candele, ghirlande di fiori e incenso sono un po’ ovunque, per il Buddha ma ancor più per il variegato pantheon induista. Ma ho l’impressione che la secolarizzazione aleggi minacciosa su queste sacre pagote.

Cronache da Katmandu. Il traffico è allucinante: auto, taxi, risciò e soprattutto motorini, che si infilano ovunque, com...
01/11/2024

Cronache da Katmandu. Il traffico è allucinante: auto, taxi, risciò e soprattutto motorini, che si infilano ovunque, compreso tutto il centro storico, che non ha isole pedonali. Nessun semaforo, nessun cartello stradale, nessun senso unico: anarchia totale e un concerto continuo di clacson. L’accessorio onnipresente sulle moto è il paragambe d’acciaio, che evita di ferire i pedoni con marmitte e altre sporgenze e tutela i centauri dai colpi contro le auto. Tuttavia la cosa che colpisce di più in questo caos è l’assenza di tensione, aggressività e pericolosità: nessuna imprecazione, nessun urlo o gestaccio, nessun incidente. Lo spirito nepalese si manifesta in tutta la sua serena pacificità laddove sarebbe una guerra continua. Alla fine ci si abitua, e quello che dà veramente fastidio è “solo” l’inquinamento, le polveri e la puzza che ti prende alla gola e ti fa desiderare di fuggire. Peccato!

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