Il Giardino Dell' Eden di Fabio Portici

Il Giardino Dell' Eden di Fabio Portici Ogni elemento di un perfetto wedding day è come un filo che si intreccia con gli altri per tessere
(54)

𝑃𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 , 44° 𝐴𝑛𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑔𝑒 𝑑𝑖 𝐵𝑜𝑙𝑜𝑔𝑛𝑎 🏵️
02/08/2024

𝑃𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 , 44° 𝐴𝑛𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑔𝑒 𝑑𝑖 𝐵𝑜𝑙𝑜𝑔𝑛𝑎 🏵️

🏵️W A BEDDA MATRI SANT' ANNA. A S. Anna benedetta , su giulivi noi corriamo, e fidenti a lei sciogliamo un bel cantico d...
26/07/2024

🏵️W A BEDDA MATRI SANT' ANNA.

A S. Anna benedetta , su giulivi noi corriamo, e fidenti a lei sciogliamo un bel cantico d’amor. Ella è madre e ognor ci aspetta, ella è santa ognor ci aiuta, ogni laude è a lei dovuta , ogni palpito del cuor.

RIT.
In coro festivo, cantiamo a S. Anna, con fervida osanna che penetra il ciel.

O potente in cielo e in terra, perché madre di Maria, dà letizia all’alma mia, e fulgor di santità Come un fior di vaga serra, della stirpe d’Israele, ci donò l’Emmanuele, fior di cielo in ogni età.

RIT.
In coro festivo, cantiamo a S. Anna, con fervida osanna che penetra il ciel.

Santa pura, santa bella, Madre dolce di Maria, come luce in questa via, tu ci guidi al buon Gesù. Sei per noi propizia stella, sei conforto allegri il cuore, Tu c’impetri dal Signore, suoi conforti e virtù

RIT.
In coro festivo, cantiamo a S. Anna, con fervida osanna che penetra il ciel.

Correva l'anno  2006 , io avevo appena compiuto da poco i miei 18 anni . Quell'anno è stata una grande sorpresa . Il com...
26/07/2024

Correva l'anno 2006 , io avevo appena compiuto da poco i miei 18 anni . Quell'anno è stata una grande sorpresa . Il comitato di Sant'Anna con il presidente Toti Inchiappa, mi delegò nel addobbare il SIMULACRO della nostra patrona . Tante sono state l emozione e tanta la paura per tentare di non fare br**ta figura . Da quel 2006 sono trascorsi 19 anni e per me non sono più 18 anni ma 37(( questa foto che Nino Bruno scatto 2006) e questa mattina vedere ripubblicata questa foto riaffiorano in me quell' emozioni . COME OGNI ANNO COSA CHIEDERÒ ALLA NOSTRA PATRONA , quello che chiedo da 19 anni DI PROTEGGERE IL PAESE DA TUTTI I PERICOLI , I BAMBINI, GLI AMMALATI DI DARE IL DONO DELLA MATERNITÀ A CHI NE CHIEDE . SOPRATTUTTO DI NON FARCI MANCARE L' ACQUA, BENE DI PRIMA NECESSITÀ ❤️ GRAZIE ANCHE PER QUEST 'ANNO AL COMITATO W A MATRI SANT' ANNA W .

01/07/2024

Oggi primo luglio comincerò con l'orario estivo.
Mi troverete in negozio 9;00-12;00 . Il mercoledì e domenica chiusi tutto il giorno.

22/06/2024

BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN, OGGI SAREMO CHIUSI.

🪔🏵️BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN, DA NOI OGGI E SOLO PER OGGI , SCONTO DEL 20% SULLE BIBBIE . IN PIÙ TROVERAI LO SC...
08/06/2024

🪔🏵️BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN, DA NOI OGGI E SOLO PER OGGI , SCONTO DEL 20% SULLE BIBBIE . IN PIÙ TROVERAI LO SCAPOLARE DELLA MADONNA DEL CARMELO E CHI VORRÀ PUÒ ACQUISTARE ANCHE IL LIBRETTO CON LA RECITA DELLA NOVENA . PER INFO A📞 3334660666 .

𝑂𝑔𝑔𝑖 5 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 2024 - 210 ° 𝐴𝑛𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝐶𝑎𝑟𝑎𝑏𝑖𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖  🇮🇹 E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’e...
05/06/2024

𝑂𝑔𝑔𝑖 5 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 2024 - 210 ° 𝐴𝑛𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝐶𝑎𝑟𝑎𝑏𝑖𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖 🇮🇹 E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà fino alla morte l’amore a Dio e ai fratelli italiani”. Viva l’Arma! (Dalla Preghiera del Carabiniere alla Virgo Fidelis).Un Augurio e un Grazie va' a tutte le Forze dell’Ordine che con umiltà e coraggio mettono la propria vita al servizio della comunità e dei più deboli.

❤️"La cosa migliore della mia vita è essere nella tua"❤️
26/05/2024

❤️"La cosa migliore della mia vita è essere nella tua"❤️

❤️❤️❤️Ama e fa’ ciò che vuoi;se taci, taci per amore;se correggi, correggi per amore;se perdoni, perdona per amore;abbi ...
25/05/2024

❤️❤️❤️Ama e fa’ ciò che vuoi;
se taci, taci per amore;
se correggi, correggi per amore;
se perdoni, perdona per amore;
abbi sempre in fondo al cuore
la radice dell’amore;
da questa radice non possono che sorgere
cose buone.
TANTISSIMI AUGURI CARO FRATELLINO E CARA COGNI. Daiana Riccardo Portici ❤️❤️❤️

💐💐Qual è la data della Festa della Mamma?💐💐Quando cade la Festa della mamma? Qual è la data di questa festa?La Festa del...
08/05/2024

💐💐Qual è la data della Festa della Mamma?💐💐

Quando cade la Festa della mamma? Qual è la data di questa festa?
La Festa della Mamma è fissata alla seconda domenica di Maggio di ogni anno.
Quest’anno (2023) la data della Festa della Mamma è il 12 MAGGIO 2023 !
Originariamente la data della Festa della Mamma era fissa in un giorno specifico.
E questo giorno era l’8 maggio.
Per facilitare i festeggiamenti e far ricadere la Festa in un giorno festivo (la domenica), si è poi deciso di rendere la data “mobile” e fissarla la seconda domenica di ogni mese di maggio. Un abbraccio il vostro fioraio Fabio 🌷🌷🌷

💧🌹🫧L’ASCENSIONE E LA TRADIZIONE DEL BACILE E DEI PETALI DI ROSE .Questa festività è legata ad antiche tradizioni italian...
07/05/2024

💧🌹🫧L’ASCENSIONE E LA TRADIZIONE DEL BACILE E DEI PETALI DI ROSE .

Questa festività è legata ad antiche tradizioni italiane, connesse soprattutto al valore che verrebbe conferito alla benedizione divina alle acque.
È una bellissima tradizione che rivela una profonda sensibilità religiosa, utile conoscere per il suo valore antropologico, che ci hanno trasmesso i nostri nonni e che abbiamo perduto. In passato, l’Ascensione ricadeva il giovedì ma, da anni, la chiesa ha spostato questa celebrazione a domenica. Per tale motivo, alcune persone continuano a preparare il bacile il mercoledì sera per il giovedì mattina.
La tradizione popolare vuole, infatti, che la sera della vigilia dell’Ascensione, nella notte tra sabato e domenica, venga lasciato fuori al balcone o sul davanzale della finestra, per tutta la notte, un bacile d’acqua cosparso da petali di rosa e foglie di menta. E’ credenza, infatti, che Gesù, a mezzanotte, salendo in Cielo alla Gloria del Padre, accompagnato dai suoi angeli, benedica quelle acque. L’usanza vuole che al mattino tutti i componenti della famiglia sciacquino il viso in segno di purificazione, previo segno della croce ed una preghiera.

🕯️🪔ASCENSIONE DI GESÙ, ECCO LE COSE DA SAPERE .

Si celebra quaranta giorni dopo la Pasqua e conclude la permanenza visibile di Dio fra gli uomini. È preludio della Pentecoste e segna l’inizio della storia della Chiesa. L’episodio è descritto dai Vangeli di Marco e Luca e negli Atti degli Apostoli. Fino al 1977 in Italia era anche festa civile.

Con la solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo si conclude la vita terrena di Gesù che con il suo corpo, alla presenza degli apostoli, si unisce fisicamente al Padre, per non comparire più sulla Terra fino alla sua Seconda venuta (Parusìa) per il Giudizio finale. Questa festività è molto antica e viene attestata già a partire dal IV secolo. Per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, l’Ascensione si colloca di norma 40 giorni dopo la Pasqua, cioè il giovedì della sesta settimana del Tempo pasquale, ovvero quello successivo alla VI domenica di Pasqua. Nel Credo degli Apostoli viene menzionata con queste parole: «Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine».

Nella Chiesa ortodossa l'Ascensione è una delle 12 grandi feste. La data della celebrazione è stabilita a partire dalla data della Pasqua nel calendario ortodosso. Essa è conosciuta sia con termine greco Analepsis (salire su) sia con Episozomene (salvezza). Quest'ultimo termine sottolinea che Gesù salendo al cielo ha completato il lavoro della redenzione. Più chiari ancora gli Atti, che nominano esplicitamente il monte degli ulivi, poiché dopo l'ascensione i discepoli «ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.»(Atti 1:12) La tradizione ha consacrato questo luogo come il Monte dell'Ascensione .

📖QUAL È IL SENSO BIBLICO DELLA PAROLA ASCENSIONE?

Secondo una concezione spontanea e universale, riconosciuta dalla Bibbia, Dio abita in un luogo superiore e l’uomo per incontrarlo deve elevarsi, salire. L’idea dell’avvicinamento con Dio, è data spontaneamente dal monte e nell’Esodo (19,3), a Mosè viene trasmessa la proibizione di salire verso il Sinai, che sottintendeva soprattutto quest’avvicinamento al Signore; “Delimita il monte tutt’intorno e dì al popolo; non salite sul monte e non toccate le falde. Chiunque toccherà le falde sarà messo a morte”. Il comando di Iavhè non si riferisce tanto ad una salita locale, ma ad un avvicinamento spirituale; bisogna prima purificarsi e raccogliersi per poter udire la sua voce. Non solo Dio abita in alto, ma ha scelto i luoghi elevati per stabilirvi la sua dimora; anche per andare ai suoi santuari bisogna ‘salire’. Così lungo tutta la Bibbia, i riferimenti al “salire” sono tanti e continui e quando Gerusalemme prende il posto degli antici santuari, le f***e dei pellegrini ‘salgono’ festose il monte santo; “Ascendere” a Gerusalemme, significava andare a Iavhè, e il termine, obbligato dalla reale posizione geografica, veniva usato sia dalla simbologia popolare per chi entrava nella terra promessa, come per chi ‘saliva’ nella città santa. Nel Nuovo Testamento, lo stesso Gesù “sale” a Gerusalemme con i genitori, quando si incontra con i dottori nel Tempio e ancora “sale” alla città santa, quale preludio all’”elevazione” sulla croce e alla gloriosa Ascensione.

📜QUALI SONO I TESTI CHE PARLANO DI QUESTO EVENTO?

I Libri del Nuovo Testamento contengono sporadici accenni al mistero dell’Ascensione; i Vangeli di Matteo e di Giovanni non ne parlano e ambedue terminano con il racconto di apparizioni posteriori alla Resurrezione. Marco finisce dicendo: “Gesù… fu assunto in cielo e si assise alla destra di Dio” (XVI, 10); ne parla invece Luca: “Poi li condusse fin verso Betania, e alzate le mani, li benedisse. E avvenne che nel benedirli si staccò da loro e fu portato verso il cielo” (XXIV, 50-51). Ancora Luca negli Atti degli Apostoli, attribuitigli come autore sin dai primi tempi, al capitolo iniziale (1, 11), colloca l’Ascensione sul Monte degli Ulivi, al 40° giorno dopo la Pasqua e aggiunge: “Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato tra di voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Gli altri autori accennano solo saltuariamente al fatto o lo presuppongono, lo stesso s. Paolo pur conoscendo il rapporto tra la Risurrezione e la glorificazione, non si pone il problema del come Gesù sia entrato nel mondo celeste e si sia trasfigurato; infatti nelle varie lettere egli non menziona il passaggio dalla fase terrestre a quella celeste. Ma essi ribadiscono l’intronizzazione di Cristo alla destra del Padre, dove rimarrà fino alla fine dei secoli, ammantato di potenza e di gloria; “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo sta assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra; siete morti infatti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!” (Colossesi, 3, 1-3).

📗📖📕QUALI SONO LE FONTI STORICHE?

Luca, il terzo evangelista, negli Atti degli Apostoli specifica che Gesù dopo la sua passione, si mostrò agli undici apostoli rimasti, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del Regno di Dio; bisogna dire che il numero di ‘quaranta giorni’ è denso di simbolismi, che ricorre spesso negli avvenimenti del popolo ebraico errante, ma anche con Gesù, che digiunò nel deserto per 40 giorni. San Paolo negli stessi ‘Atti’ (13, 31) dice che il Signore si fece vedere dai suoi per “molti giorni”, senza specificarne il numero, quindi è ipotesi attendibile, che si tratti di un numero simbolico. L’Ascensione secondo Luca, avvenne sul Monte degli Ulivi, quando Gesù con gli Apostoli ai quali era apparso, si avviava verso Betania, dopo aver ripetuto le sue promesse e invocato su di loro la protezione e l’assistenza divina, ed elevandosi verso il cielo come descritto prima (Atti, 1-11). Il monte Oliveto, da cui Gesù salì al Cielo, fu abbellito da sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino con una bella basilica; verso la fine del secolo IV, la ricca matrona Poemenia edificò un’altra grande basilica, ricca di mosaici e marmi pregiati, sul tipo del Pantheon di Roma, nel luogo preciso dell’Ascensione segnato al centro da una piccola rotonda. Poi nelle alterne vicende che videro nei secoli contrapposti Musulmani e Cristiani, Arabi e Crociati, alla fine le basiliche furono distrutte; nel 1920-27 per voto del mondo cattolico, sui resti degli scavi fu eretto un grandioso tempio al Sacro Cuore, mentre l’edicola rotonda della chiesa di Poemenia, divenne dal secolo XVI una piccola moschea ottagonale.

☁️☁️QUAL È IL SIGNIFICATO DELL’ASCENSIONE?

San Giovanni nel quarto Vangelo, pone il trionfo di Cristo nella sua completezza nella Resurrezione, e del resto anche gli altri evangelisti dando scarso rilievo all’Ascensione, confermano che la vera ascensione, cioè la trasfigurazione e il passaggio di Gesù nel mondo della gloria, sia avvenuta il mattino di Pasqua, evento sfuggito ad ogni esperienza e fuori da ogni umano controllo. Quindi correggendo una mentalità sufficientemente diffusa, i testi evangelici invitano a collocare l’ascensione e l’intronizzazione di Gesù alla destra del Padre, nello stesso giorno della sua morte, egli è tornato poi dal Cielo per manifestarsi ai suoi e completare la sua predicazione per un periodo di ‘quaranta’ giorni. Quindi l’Ascensione raccontata da Luca, Marco e dagli Atti degli Apostoli, non si riferisce al primo ingresso del Salvatore nella gloria, quanto piuttosto l’ultima apparizione e partenza che chiude le sue manifestazioni visibili sulla terra. Pertanto l’intento dei racconti dell’Ascensione non è quello di descrivere il reale ritorno al Padre, ma di far conoscere alcuni tratti dell’ultima manifestazione di Gesù, una manifestazione di congedo, necessaria perché Egli deve ritornare al Padre per completare tutta la Redenzione: “Se non vado non verrà a voi il Consolatore, se invece vado ve lo manderò” (Giov. 16, 5-7). Il catechismo della Chiesa Cattolica dà all’Ascensione questa definizione: “Dopo quaranta giorni da quando si era mostrato agli Apostoli sotto i tratti di un’umanità ordinaria, che velavano la sua gloria di Risorto, Cristo sale al cielo e siede alla destra del Padre. Egli è il Signore, che regna ormai con la sua umanità nella gloria eterna di Figlio di Dio e intercede incessantemente in nostro favore presso il Padre. Ci manda il suo Spirito e ci dà la speranza di raggiungerlo un giorno, avendoci preparato un posto”.

È FESTA ANCHE DAL PUNTO DI VISTA CIVILE?

La prima testimonianza della festa dell’Ascensione, è data dallo storico delle origini della Chiesa, il vescovo di Cesarea, Eusebio (265-340); la festa cadendo nel giovedì che segue la quinta domenica dopo Pasqua, è festa mobile e in alcune nazioni cattoliche è festa di precetto, riconosciuta nel calendario civile a tutti gli effetti. In Italia previo accordo con lo Stato Italiano, che richiedeva una riforma delle festività, per eliminare alcuni ponti festivi, la Conferenza episcopale italiana ha fissato la festa liturgica e civile, nella domenica successiva ai canonici 40 giorni dopo Pasqua. Nel Rito ambrosiano, però, si celebra il giovedì. Al giorno dell’Ascensione si collegano molte feste popolari italiane in cui rivivono antiche tradizioni, soprattutto legate al valore terapeutico, che verrebbe conferito da una benedizione divina alle acque . A Venezia aveva luogo una grande fiera, accompagnata dallo “Sposalizio del mare”, cerimonia nella quale il Doge a bordo del “Bucintoro”, gettava nelle acque della laguna un anello, per simboleggiare il dominio di Venezia sul mare; a Bari la benedizione delle acque marine, a Firenze si celebra la “Festa del grillo”.

COME È STATA RAFFIGURATA L’ASCENSIONE NELL’ARTE?

Il racconto delle Scritture e la celebrazione liturgica di questo mistero possiamo trovarli in miniature di codici famosi, fra tutti l’Evangeliario siriano di Rabula nella Biblioteca Laurenziana di Firenze, e in mosaici ed avori a partire dal sec. V. Il tema dell’Ascensione, si adattò bene al ritmo verticaleggiante dei timpani, sovrastanti le porte delle chiese romaniche e gotiche; esempio insigne il timpano della porta settentrionale della cattedrale di Chartres (XII sec.). Ma la rappresentazione, raggiunse notevole valore artistico con Giotto (1266-1337) che raffigurò l’Ascensione nella Ca****la degli Scrovegni a Padova. Si ricorda inoltre un affresco di Buffalmacco (XIII sec.) nel Camposanto di Pisa; una terracotta di Luca Della Robbia (1400-1482) nel Museo Nazionale di Firenze; un affresco di Melozzo da Forlì († 1494) ora nel Palazzo del Quirinale a Roma; una tavola del Mantegna (1431-1506) a Firenze, Galleria degli Uffizi; una pala del Perugino († 1523) ora nel Museo di Lione; il noto affresco del Correggio († 1534) nella cupola della Chiesa di S. Giovanni a Parma; l’affresco del Tintoretto († 1594) nella Scuola di S. Rocco a Venezia. In un’ampolla del tesoro del Duomo di Monza, Cristo ascende in cielo, secondo una tipica iconografia orientale, assiso in trono; in altre raffigurazioni Egli ascende al Cielo fra uno stuolo di Angeli, di fronte agli sguardi estatici degli Apostoli e della Vergine.

⚒️🪜SAN GIUSEPPE, ECCO PERCHÉ SI FESTEGGIA ANCHE IL 1° MAGGIO . È il patrono dei papà ma anche di artigiani e operai. Si ...
01/05/2024

⚒️🪜SAN GIUSEPPE, ECCO PERCHÉ SI FESTEGGIA ANCHE IL 1° MAGGIO .

È il patrono dei papà ma anche di artigiani e operai. Si celebra il 19 marzo ma Pio XII nel 1955 volle ricordarlo anche nel giorno della festa dei lavoratori. Nel Vangelo Gesù è chiamato “il figlio del carpentiere” e ricordare il Santo in questo giorno significa per la Chiesa riconoscere la dignità del lavoro umano come dovere dell’uomo e prolungamento dell’opera del Creatore .

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale. La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento.

❤️UN MODELLO DI PATERNITÀ ESEMPLARE .

San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù. E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”.

Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà nominale, perché la vita lo costrinse a fare l’artigiano del paese, a darsi da fare nell’accurata lavorazione del legno. Strumenti di lavoro per contadini e pastori nonché umili mobili ed oggetti casalinghi per le povere abitazioni della Galilea uscirono dalla sua bottega.

⚒️FIGURA DI GENEROSA UMILTÀ

Nel documento della Congregazione per il Culto Divino, che ha inserito la sua menzione nel canone della Messa, si legge: «Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza».

La sua accettazione di Maria, incinta, come sposa; anche se era ben consapevole di non aver avuto rapporti con lei, e l’accettazione degli «inizi dei misteri dell’umana salvezza» aderendo alla notizia del concepimento da parte dello Spirito Santo ne fa un personaggio di primo piano nella vita cristiana. Inoltre, rileva il documento, San Giuseppe è «divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perche gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo».

🏵️💐LE FONTI DELLA SUA VITA SONO I VANGELI DI MATTEO E LUCA .

Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca. Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i cosiddetti vangeli apocrifi. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo (347 ca.-420), Sant’Agostino (354-430) e San Tommaso d’Aquino (1225-1274).

Vale la pena di riportare soltanto una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava, come da regolamento, sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito. Si voleva ovviamente con ciò significare come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifiorita la grazia della Redenzione.

🇮🇹 Il 25 aprile ci ricorda come anche le cose che oggi ci sembrano più scontate, in realtà, siano state combattute con c...
25/04/2024

🇮🇹 Il 25 aprile ci ricorda come anche le cose che oggi ci sembrano più scontate, in realtà, siano state combattute con coraggio e forza. Buona festa della Liberazione! 🇮🇹

🌹🌹🌹O glorioso san Giorgio che sacrificaste il sangue e la  vita per confessare la fede, otteneteci dal Signore la  grazi...
23/04/2024

🌹🌹🌹O glorioso san Giorgio che sacrificaste il sangue e la vita per confessare la fede, otteneteci dal Signore la grazia di essere disposti a soffrire per amor suo qualunque affronto e qualunque tormento, anzi che perdere una sola delle cristiane virtù; fate che, in mancanza di carnefici, sappiamo da noi stessi mortificare la nostra cerne cogli esercizi della penitenza, affinchè morendo volontariamente al mondo e a noi medesimi, meritiamo di vivere a Dio in questa vita, per essere poi con Dio in tutti i secoli dei secoli. Amen.🌹🌹🌹

BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN, SOLTANTO PER OGGI SU TUTTE LE NOVITÀ LO SCONTO DEL 20% . GRAZIE A TUTTI I NOSTRI CLI...
13/04/2024

BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN, SOLTANTO PER OGGI SU TUTTE LE NOVITÀ LO SCONTO DEL 20% . GRAZIE A TUTTI I NOSTRI CLIENTI . Per info e prenotazioni 📞3334660666 . UN ABBRACCIO FORTE IL VOSTRO AMICO FIORAIO ❤️.

BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN -💐🐝 "I bambini sono fiori da non mettere nel vaso:crescon meglio stando fuori con la ...
11/04/2024

BUONGIORNO DAL GIARDINO DELL' EDEN -💐🐝 "I bambini sono fiori da non mettere nel vaso:
crescon meglio stando fuori con la luce in pieno naso. Con il sole sulla fronte e i capelli ventilati:
i bambini sono fiori da far crescere nei prati."💐🐝
OGGI IN DOLCE COMPAGNIA . ♥️♥️♥️

🐝VEGLIA PASQUALE : letture, cosa si fa e quanto dura .La Veglia Pasquale è una messa solenne attraverso la quale si cele...
30/03/2024

🐝VEGLIA PASQUALE : letture, cosa si fa e quanto dura .

La Veglia Pasquale è una messa solenne attraverso la quale si celebra la risurrezione di Gesù e che viene fatta dopo il tramonto del Sabato Santo, prima dell’alba della domenica di Pasqua. Durante questa celebrazione si ricorda la vittoria sulla morte e sul peccato di Gesù. Rappresenta una delle messe più importanti di tutto l’anno liturgico e per queste ragioni è chiamata la “madre di tutte le veglie”. La Veglia Pasquale è la terza celebrazione peculiare del Triduo Pasquale ed è la più ricca e lunga di tutto l’anno.

La celebrazione della Veglia Pasquale nel rito romano è caratterizzata da sette letture e otto salmi tratti dall’antico testamento, un’epistola di San Paolo apostolo e il Vangelo, scelto tra i tre sinottici in base all’Anno Liturgico. Al termine di ogni lettura e ogni salmo segue l’orazione del celebrante. In alcuni casi è possibile ridurre il numero delle letture da sette a tre ma la lettura dell’Esodo è sempre obbligatoria.

🐝Quali sono le letture della Veglia Pasquale?

Prima lettura: dal Libro della Genesi (Gn 1,1-2,2)

Le letture attraversano il cammino del Popolo di Dio fino alla Resurrezione, evento che manifesta il mistero di salvezza. Per questo motivo tutto ha inizio con la storia della creazione dell’uomo.

Segue poi il Salmo responsoriale e l’orazione del celebrante con una preghiera rivolta a Dio Padre che chiede di concedere doni ai fedeli che hanno ascoltato la lettura.

Seconda lettura: dal Libro della Genesi (Gn 22,1-18)

Abramo è stato il primo patriarca dell’Ebraismo a fidarsi di Gesù tanto da sacrificare tutto. Il racconto della Genesi ci parla della figura di Abramo e si concentra sull’atto di sacrificare a Dio suo figlio, ottenuto per miracolo dalla moglie novantenne Sara.

Segue poi il Salmo responsoriale e l’orazione del celebrante.

Terza lettura: dal Libro dell’Esodo (Es 14,15-15,1)

L a fuga del Popolo di Israele dall’Egitto rappresenta una parte fondamentale della storia di Israele. È uno dei momenti più significativi contrassegnato dall’attraversamento miracoloso degli Ebrei del Mar Rosso. Alla lettura segue il Cantico Responsoriale (Es 15,1-6.17-18), con una continuità perfetta. La lettura si conclude con l’orazione del celebrante.

Quarta lettura: dal Libro del profeta Isaia (Is 54,5-14)

Proseguendo con il racconto della schiavitù rappresentata nell’Esodo, la quarta lettura ci ricorda che Dio salverà il Suo popolo e Isaia è in grado di dare certezze di questo.

Segue il Salmo responsoriale (Sal 29) e l’orazione.

Quinta lettura: dal Libro del profeta Isaia (Is 55,1-11)

La lettura Isaia 55 contiene un poema che conferma la fedeltà di Dio e la veridicità delle sue promesse. Il cantico successivo è quello dei redenti a cui segui l’orazione del sacerdote.

Sesta lettura: dal Libro del profeta Baruc (Bar 3,9-15.32-4,4)

Prosegue il racconto della terra di Israele con il profeta Baruc che afferma che il Signore compirà le sue promesse (capitolo 32). Segue il Salmo responsoriale (Sal 18) e l’orazione del celebrante.

Settima lettura: dal Libro del profeta Ezechiele (Ez 36,16-28)

Questa lettura chiude la liturgia con un oracolo e un cantico. Segue poi il salmo responsoriale e l’orazione del celebrate.

🐝Celebrazione del battesimo la notte di Pasqua.

È usanza celebrare i battesimi la notte di Pasqua, in occasione di questo momento liturgico. I fedeli accendono la candela usata all’inizio della liturgia. Dopo una breve introduzione, si cantano le Litanie dei santi seguite dalla preghiera pronunciata dal celebrante mentre prende il cero pasquale e lo immerge parzialmente nell’acqua del battistero, benedicendo l’acqua e il popolo. Se ci sono battesimi da celebrare si esegue il rito, in caso contrario si recitano le promesse battesimali.

Quanto dura la Veglia Pasquale.

Come abbiamo anticipato, la Veglia Pasquale è la messa più lunga di tutto l’anno poiché include numerosi riti simbolici che richiedono tempo per essere eseguiti. Ci sono alcuni parroci che abbreviano il rito, ad esempio riducendo il numero delle letture, da sette a tre. In genere però il rito non dura meno di due ore. Questo dipende anche dalla presenza di fedeli da battezzare e dalle letture scelte per la celebrazione.

🌿SABATO SANTO, PERCHÉ È GIORNO DI SILENZIO E NON CI SONO CELEBRAZIONI .Il giorno prima della Pasqua è aliturgico, cioè p...
30/03/2024

🌿SABATO SANTO, PERCHÉ È GIORNO DI SILENZIO E NON CI SONO CELEBRAZIONI .

Il giorno prima della Pasqua è aliturgico, cioè privo di celebrazioni in tutte le chiese, in attesa della Veglia solenne che viene celebrata a partire da qualche ora prima della mezzanotte e durante la quale si celebra solennemente la Risurrezione di Gesù .
Se nel Giovedì Santo predomina la solennità dell’istituzione dell’Eucaristia e nel Venerdì Santo la mestizia, il dolore e la penitenza per la Passione e morte di Gesù, con la sua sepoltura; nel Sabato Santo invece predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro prima della gioia della Domenica di Pasqua con l’annuncio della Risurrezione.

A partire dal IV secolo in alcuni luoghi, in questo giorno i candidati al Battesimo (catecumeni), facevano la loro pubblica professione di fede, prima di ve**re ammessi nella Chiesa, rito che avveniva poi nella Veglia di Pasqua.
Verso il XVI secolo, si cominciò con un’anticipazione della Vigilia alla mattina del Sabato Santo, forse perché non era consigliabile stare di notte fuori casa, ad ogni modo questa anticipazione al mattino del Sabato, è durata fino agli ultimi anni Cinquanta del XX secolo: verso le 10-11 del mattino del sabato si “scioglievano” la campane dai legami messi la sera del Giovedì Santo per l’annuncio della Risurrezione

Poi con la riforma liturgica Conciliare, tutto è ritornato come alle origini e il Sabato ha ripreso il significato del giorno della meditazione e penitenza; l’oscurità nelle chiese è totale, non vi sono celebrazioni liturgiche, né Sante Messe; è l’unico giorno dell’anno che non si può ricevere la Comunione, tranne nel caso di Viatico per gli ammalati gravi.
Tutto è silenzio nell’attesa dell’evento della Resurrezione. Quanto tempo restò sepolto nel sepolcro Gesù? Furono tre giorni non interi, dalla sera del Venerdì fino all’alba del giorno dopo la festa del Sabato ebraico, che oggi è la Domenica di Pasqua, ma che per gli Ebrei era il primo giorno della settimana; in tutto durò circa 40 ore.
Bisogna dire che con la liturgia odierna, la “Veglia Pasquale” è prevista in buona parte delle nostre chiese e cattedrali, con inizio verso le 22 del sabato; ma la Veglia pasquale, madre di tutte le Veglie celebrate dalla liturgia cristiana, pur iniziando nell’ultima ora del sabato, di fatto appartiene alla Liturgia solenne della Pasqua.

Durante la “Veglia” viene benedetto il fuoco, il “cero pasquale”, l’acqua battesimale; cercando di far coincidere il canto del “Gloria”, con il suono delle campane a festa, verso mezzanotte. In altre zone la “Veglia” inizia verso mezzanotte e quindi la liturgia eucaristica prosegue nelle prime ore notturne.

Il Sabato Santo è il nome con cui si definisce il giorno tra il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua. Alcuni credenti riconoscono questo giorno come il settimo giorno della settimana santa, il giorno in cui Gesù è rimasto nella tomba, dopo essere stato crocifisso (Matteo 27:59-60; Marco 15:46; Luca 23:53-54; Giovanni 19:39-42). Se una chiesa celebra il Sabato Santo, solitamente si concentra nel riflettere sul buio in cui ci sarebbe senza la speranza della resurrezione di Cristo.

L’unica referenza biblica su cosa avvenne il Sabato tra la morte di Gesù e la resurrezione si trova in Matteo 27: 62-66. Dopo il tramonto di Sabato- la fine del Sabbath- i capi dei sacerdoti e i Farisei andarono da Ponzio Pilato per chiedergli di mettere una guardia di fronte alla tomba di Gesù per evitare che i Suoi discepoli potessero prendere il Suo corpo. Essi ricordavano che Gesù aveva detto che sarebbe risuscitato in tre giorni ( Giovanni 2: 19-21) e per questo volevano evitare che accadesse. In realtà sappiamo che le loro azioni non furono sufficienti per evitare la resurrezione e la scoperta, il mattino seguente, della tomba vuota. Il Signore era risorto.

Indirizzo

Altofonte
90030

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
Martedì 09:00 - 12:00
Giovedì 09:00 - 12:00
Venerdì 09:00 - 12:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393334660666

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Il Giardino Dell' Eden di Fabio Portici pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Il Giardino Dell' Eden di Fabio Portici:

Condividi

Digitare


Altro Altofonte servizi di pianificazione di eventi

Vedi Tutte

Potrebbe piacerti anche