13/08/2023
C'era una volta il "MINERVA"...
In un Cinema chiuso e vuoto, puoi ancora ascoltare e vedere quello che ormai non si vede o non si sente più da tempo...
Basta chiudere gli occhi e riconosci ancora quei profumi, quel silenzio, quella attesa...
Il fruscío del vento che ogni tanto ti accarezzava il volto, una serie di sensazioni che solo quel luogo sapeva darti.
Venivi travolto da un misto d'aria scura e nebbiosa, coperta da quel forte "odore" di tabacco, che penetrava ed impregnava anche per giorni i tuoi "panni"...
Mentre un intruglio di risate rimbombava in un solo suono e si sentiva in tutta la sala, alternata da una assenza di rumori mentre un coevo di lacrime trattenute riempiva poco dopo quella stessa sala...
Un avvicendarsi di forti emozioni che si fondevano tra la gente che si ritrovava su quelle familiari poltrone a scomparsa di uno scomodo legno.
All'improvviso vedevi una forte luce che ti abbagliava, era la torcia della maschera che ammoniva il vocío dei soliti fastidiosi... Importava poco se stavi seduto in prima fila, in platea o in galleria, quello che contava veramente è che eri anche tu protagonista di quel Cinema.
All'uscita continuavi a parlare di quelle emozioni, mentre sognavi e ti immedesimavi in una qualsiasi parte appena vissuta, ma cambiandone il finale a tua immaginazione...
Questa era la potenza del Cinema per noi ragazzini di un tempo...
Quando ho scattato questa foto, di anni ne erano già passati da quell'epoca, non era cambiato nulla o forse tutto, ma osservavo quelle pizze appoggiata alla parete con la pellicola a terra impolverata e quei sacchi colmi di km di storia che continuavano a narrarmi emozioni girate nel tempo, aprendo i miei tanti ricordi.
Alzando gli occhi su quella stessa parete, l'indimenticabile finestrella che ancora oggi si affaccia su via Zurlo, in una unica prospettiva per una strada infinita di ricordi, lo struscio della domenica.
Era l'ultimo giorno della settimana, ma il più atteso giorno di festa, ci alzavamo col profumo del ragù che mamma preparava già dal buon mattino, colazione col "cuzzetto o coruccio e pan", pieno di salsa calda...
Indossavamo "e pann ra dummenica" e di corsa a messa, all'uscita il giro in villa comunale, e poi tutti in piazza dell'Annunziata, infine si compravano le "paste" per poi ritirarci a casa per essere puntuali a tavola per il pranzo domenicale...
Il pomeriggio, se non giocava l'Angri in casa, si andava al Minerva... Mia Mamma mi dava la "Duemila lire di carta" l'equivalente di 1 euro di oggi, ma aveva un altro valore, come la semplicità di quella nostra vita...
Con quei soldi, oltre al biglietto ridotto del Cinema, io compravo sempre una pizzetta o il calzone con una gassosa, in quella stessa via dello struscio, e ricordo che mi avanzavano altre lire per la settimana, compravo "il gelato di zucchero e il chicchirichí" da Nanninell arret Annunziat, erano i mitici anni settanta, Sicuramente altra epoca 🤦
A quel tempo iniziavamo a sognare il Cinema ancor prima di entrarci dentro... Ormai chiuso da anni e probabilmente per sempre... Oggi resta solo l'insegna, "scritta" che è un'icona ormai sbiadita dal tempo, ma che continua ancora a far sognare i meno giovani come me...
Il Cinema per noi angresi si chiamava MINERVA ❤️