10/03/2014
Alcune immagini della serie Explosimetri sono esposte presso il nuovo spazio LabUS - Piazza Orsini 1, Benenvento.
Per info contattateci qui o all'indirizzo mail [email protected]
Michele Coretti e Salvatore de Chiaro: il nostro incontro e l’idea comune di sperimentare un nuovo linguaggio fotografico, ha fatto in modo di consolidare, in maniera professionale, il progetto Explosimetri ed altri progetti che sono iniziati dal 2009 e sempre legati alla ricerca di fotografie che creassero, prima che delle pure e semplici immagini, delle emozioni. Explosimetri è il nome della collezione fotografica. Tutte le immagini della collezione sono create senza l’ausilio di software di manipolazione grafica, ma utilizzando dei dispositivi elettronici programmabili atti a scegliere il giusto momento dello scatto in base alle esigenze artistiche. L’idea nasce dal desiderio di fotografare eventi semplici, alle volte anche banali, ma secondo una visione dinamica della realtà che colga la spettacolarità degli eventi stessi. Ad esempio l’esplosione di un palloncino diventa un’azione ideale da fotografare se di essa se ne catturano attimi che l’occhio umano non riesce a vedere; si riescono così a creare effetti inaspettati e fotografie davvero uniche. Per riuscire in tale scopo abbiamo iniziato la nostra ricerca, e prendendo spunto da alcuni lavori di Harold E. Edgerton, ingegnere e fotografo, nonché uno degli inventori dell’oggetto più usato in fotografia (il flash), siamo riusciti nel nostro intento. Con l’ausilio dell’elettronica moderna abbiamo creato un dispositivo elettronico programmabile che permette di catturare pochissime frazioni di secondi dell’evoluzione di un evento e di congelare tale istante in una fotografia. In questo modo si riescono ad ottenere delle immagini surreali capaci di esprimere la nostra visione del mondo circostante. Il progetto è rivolto ad indurre le persone, che osservano le nostre immagini, a riflettere sul concetto di conseguenza di una azione e sul concetto di perdita di funzionalità. Infatti quando un oggetto subisce un “trauma” causato dallo scontro con un altro oggetto, il primo perde la sua funzionalità e smette di essere utile, diventando così un qualcosa da buttare o cestinare, una qualche cosa che diventa un peso inservibile. Tramite le nostre immagini tale oggetto continua a vivere diventando così un oggetto utile a creare emozioni. La natura di tali emozioni, ovviamente, è soggettiva e variabile a seconda dell’osservatore. Salvatore De Chiaro si occupa della parte tecnologica essenziale per interfacciamento con le luci di scena, per la sincronizzazione e per la "cattura" del movimento. Michele Coretti si occupa della creazione delle immagini scegliendo, tra le varie tecniche fotografiche apprese e sperimentate negli anni, quelle che meglio si adattano alla particolare scena.