11/11/2019
COMUNICATO STAMPA
Agrumi, ciliegio, eucalipto: un’esperienza multisensoriale attraverso la degustazione di alcuni mieli della Murgia, per conoscerne le qualità chimico-fisiche e la caratterizzazione botanica e geografica. Al giro di boa il progetto dell’associazione “Acqua Cielo e Terra” sull’apicoltura rurale, la nuova frontiera dell’apicoltura in Puglia.
La Puglia, per le proprie caratteristiche climatiche e la composizione della flora, vanta da sempre un territorio particolarmente adatto all’apicoltura e alla produzione di miele: se ne producono oltre dieci differenti tipologie, alcune delle quali molto rare. Pregiati i mieli di agrumi, ciliegio, eucalipto, timo, trifoglio, fiordaliso, vere e proprie ricchezze in termini di produzione locale.
Le api, insetti pacifici e laboriosi, popolano le campagne non solo per la produzione del miele: sono vitali per l’ecosistema poiché responsabili delle infiorescenze, pur essendo la loro esistenza in serio pericolo soprattutto per l'intensificazione dell’uso dei pesticidi sintetici in agricoltura.
Api e apicoltura sono temi fortemente collegati all’ambiente e all’economia (attraverso l’abile lavoro dell’apicoltore, ma anche dell’agricoltore, e dell’intera filiera ad essi collegata) che necessitano di una corretta informazione anche nei confronti del produttore e del consumatore, per i quali diventano essenziali le iniziative formative di informazione, promozione e valorizzazione.
Se ne è parlato nel corso del terzo incontro informativo del progetto “Apicoltura Rurale: la nuova frontiera dell'apicoltura in Puglia”, organizzato dall’associazione Acqua Cielo e Terra, che sul tema “Qualità e tipicità per lo sviluppo sostenibile della filiera delle api” ha registrato la presenza di un folto pubblico giovedì 7 novembre ad Andria presso l’Agriturismo “Il Pino Grande” a Castel del Monte.
L’iniziativa (finanziata ai sensi del Psr Puglia 2014/2020 misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”, sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione”) è stata organizzata in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, l’Arap, Slow Food condotta Castel del Monte, Fare Ambiente, Collegio Agrotecnici Bari e Bat, Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali Bari e Bat, Ordine degli Architetti Bari, Informatore Agrario e Agromnia.
“Un tema di grande importanza – ha spiegato spiega il presidente dell’associazione organizzatrice, Nicolantonio Cassanelli – perché le api sono vitali per l’ecosistema. La loro attività naturale ha risvolti sull’agricoltura, sull’ambiente, ma anche sull’economia: su questo tema è importante portare avanti attività di formazione e informazione, di dimostrazione con prove pratiche, incontri, workshop, come quello di Andria, che è il terzo (dopo le tappe di Monte Sant’Angelo e Ostuni) dei 6 incontri programmati nelle diverse province pugliesi per affrontare i principali nodi dell’apicoltura regionale, con l’obiettivo – ha sottolineato Cassanelli - di far acquisire maggiore consapevolezza sulle problematiche connesse al delicato rapporto tra ambiente, territorio ed un’apicoltura eco-compatibile. Un’attività che non si limita quindi a fornire soltanto informazioni, ma assume una connotazione fortemente attiva, utile anche al raggiungimento degli obiettivi del Programma di Sviluppo Rurale”.
Nel corso dell’incontro, ai saluti del presidente del Parco dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, del Fiduciario Slow Food condotta Castel del Monte, Vincenzo Milano, del referente regionale di Fare Ambiente, Benedetto Miscioscia, del presidente dell’associazione Acqua Cielo e Terra, Nicolantonio Cassanelli, del delegato dell’Arap, e all’introduzione del dott. Rocco Addante (Dipartimento del suolo, della pianta e degli alimenti – Università degli Studi “A. Moro” Bari) sugli obiettivi del progetto “Apicoltura rurale: la nuova frontiera dell’apicoltura”, hanno fatto seguito le relazioni della dott.ssa Maria Lucia Piana (Piana ricerca e consulenza srl) su “Caratterizzazione botanica e geografica dei mieli italiani”; la dott.ssa Vittoria Gravinese (tecnologo alimentare) su “Caratterizzazione botanica e geografica dei mieli pugliesi”; il dott. Giancarlo Qu***ia (Life Analytics Floramo Corporation) sul tema “Dalla conoscenza della qualità chimico-fisica alla valorizzazione dei mieli italiani”. Infine la degustazione dei mieli pugliesi, momento cardine dell’attività pratica che ha offerto al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza multisensoriale attraverso la prova organolettica di alcuni mieli.
L’incontro è stato moderato da Lucia de Mari (La Gazzetta del Mezzogiorno).
L’Ufficio Stampa