22/01/2025
❝ L'8 gennaio del 2008, Barack Obama pronunciò in New Hampshire il discorso dal quale partì la sua ascesa, prima all'interno delle primarie del Partito Democratico e successivamente nella conquista della Casa Bianca per due mandati consecutivi. Lo slogan più rappresentativo di quella stagione politica è senza dubbio "Yes, we can!" (Sì, possiamo!), che ha avuto un impatto tale da essere ritornato più volte nelle campagne elettorali successive (l'ultimo caso è quello di Kamala Harris).
Ma l'ispirazione per quel primo discorso in New Hampshire e quello slogan tanto di successo affonda le sue radici negli anni '70: è infatti Dolores Huerta, sindacalista mesoamericana, ad aver coniato il "Sì, se puede!" (Sì, possiamo!) poi tradotto e utilizzato da Obama.
La frase nacque in Arizona, dove nel 1972 venne approvata una legge che toglieva il diritto allo sciopero ai contadini durante le stagioni del raccolto, rendendo fra l'altro molto difficile l'organizzazione sindacale. Ai costanti "No, no se puede" dei leader politici ispanici, rispetto alla proposta di intervenire contro le lobby agricole e i governatori locali, la Huerta rispose con "Sì, se puede!", trasformando immediatamente la frase nello slogan di quella e delle future lotte politiche degli United Farm Workers.
Non è certo un caso che questa sia stata la musa di Obama, si tratta anzi un messaggio politico molto preciso alle fasce più svantaggiate della popolazione: il successo di uno slogan, infatti, non risiede esclusivamente nella sua "estetica", ma anche in fattori intertestuali che rafforzano il messaggio designato.
www.musicanti.eu