Siamo nati con l’intento di riportare alla sua originaria dimensione popolare la Lirica e il “Belcanto”. Questo termine, scritto sempre in italiano e non traducibile, è usato in tutto il mondo per definire il canto all’italiana. Una musica che nasce come popolare, espressiva, immediata, virtuosistica, per tutti.
Dare voce a giovani talenti, cantanti e musicisti freschi di diploma con tanta voglia di cantare e suonare, farsi la "gavetta" nei piccoli teatri, nella strada in mezzo alla gente
L’idea di Liricittà nasce nell’anno 2014 quando accompagnai in giro per Cagliari degli amici provenienti dagli stati uniti. Mi chiesero: “Stasera ci porti in un locale a sentire arie d’Opera?, Belcanto? Si?” Questa fu la domanda che mi fecero. Gli amici americani pensavano giustamente che qui da noi la sera nei locali del centro si potessero ascoltare le arie celebri che tutto il mondo conosce. Così come da loro si ascolta il Blues, in spagna il flamenco, in Italia si potesse con facilità ascoltare la sera un tenore e un soprano duettare accompagnati da un pianista. Niente di più difficile. E altrettanto difficile fu spiegare loro che l’Opera e l’Operetta, le arie da camera erano appannaggio degli enti lirici che programmavano una volta all’anno il caretellone spettacoli, tra l’altro nei periodi con meno affluenza di turisti.
Ecco che quindi dall’idea si passò alla sua realizzazione: la lirica in città. LiriCittà!
Avevo appena iniziato un altra grande avventura. Con alcuni amici avevamo dato il via ad una manifestazione che ebbe poi un grande successo: Suono al Civico, la musica dai balconi. Avendo molti amici cantanti e musicisti classici contattai dei giovani talentuosi cantanti che avevo già sentito in un contesto di beneficenza e gli portai a cantare dai balconi del centro storico del quartiere Villanova a Cagliari. La gente rispose in maniera entusiastica agli eventi.
Avevo anche altri tre validi motivi che mi convincevano che l’idea di Liricittà era giusta.
Il primo: pensavo che oggi come oggi la lirica è considerata dai giovani una musica morta. La lirica si sente sempre meno per radio e televisione e un ragazzo se proprio non è motivato non va a sentire le opere al teatro, quindi, pensavo, se lui non va a sentire il Belcanto, il Belcanto deve andare da lui.
secondo: io la prima volta che ebbi l’occasione di sentire un amico cantante lirico da vicino mi vennero i brividi al sentire la sua potente voce sviluppare così tanti armonici. Liricittà doveva far sentire questo, la bellezza del canto lirico è anche un fenomeno “fisico”. I nostri cantanti quindi dovevano avvicinarsi il più possibile alla gente, far sentire quelle vibrazioni, abbattere le barriere artista/pubblico e farlo sentire partecipe.
Terzo: nella restituzione del Belcanto alla sua origine popolare, tra la gente, si valorizzava anche la bellezza. Bellezza attrae bellezza, si sa. Quindi le manifestazioni all’aperto in estate servivano anche a vivere e frequentare i nostri bellissimi borghi, le nostre piazze e monumenti dove le varie bellezze, artistiche, architettoniche, storiche si mescolavano, fondendosi in uno spettacolo che avrebbe dato al pubblico un ora di gioia.
Contattai quindi due giovani talenti: Mauro Secci , tenore e Elena Schirru soprano, che aderirono con entusiasmo alla mia idea di Liricittà . Avevo già messo le basi per gli spettacoli e insieme organizzammo per il mese di agosto del 2015 in “Salita Santa Chiara” a Cagliari, quattro concerti all’aperto tra la gente, ogni martedì. Mauro ed Elena sarebbero stati sia i cantanti di uno dei quattro eventi, sia insieme a me i codirettori artistici della manifestazione. Fu un successo di pubblico. Bellezza attrae bellezza e nelle piazze dove siamo stati la gente aveva abbellito con piante e fiori il proprio portone, fatto nuove amicizie, i vicini che si parlavano, e tutti hanno partecipato in maniera attiva allo spettacolo.
Con loro poi in inverno mettemmo su uno spettacolo in teatro dal titolo” Vezzi, smanie, pazzie” con inoltre, Viola Pisano soprano, Martina Serra mezzosoprano, Antonello Carta e Marco Schirru, pianoforte, che programmammo diverse volte nei teatri cittadini. Dopo di che terminò la nostra collaborazione in forma attiva, pur sentendoci spesso per confronti e pareri artistici, legati da affetto ed amicizia. Mauro ed Elena ora continuano con successo la loro carriera di cantanti che gli porta in giro nei vari teatri italiani.
Dopo i fatti di Torino del 2017 e la minaccia del terrorismo oggi come oggi per organizzare spettacoli bisogna, tra le tante altre formalità, seguire il protocollo sicurezza dettato dal Decreto Gabrielli. Liricittà, non godendo di finanziamenti pubblici non può far fronte alle spese per espletare tali formalità. In aiuto di Liricittà è arrivato il comune di Sanluri che propone un bellissimo cartellone estivo e ha accolto la manifestazione di Belcanto. Grazie alla sensibilità del sindaco e del assessore alla cultura che ha capito il valore di Liricittà, dal 2017 la nostra rassegna estiva ha luogo nel comune campidanese in Piazza San Lorenzo, quartiere storico, dove proponiamo il nostro spettacolo di “Arie d’Opera, Operetta, da Camera e romanze celebri” tra la gente.
Ringrazio i musicisti e i cantanti che hanno risposto all’idea di Liricittà. Giovani talenti del panorama lirico sardo, contenti di trovarsi in uno scenario condiviso, così diverso dal loro teatro.
Rinaldo Pinna
rassegna stampa
📷I protagonisti di LiriCittà
Hanno deciso che era ora di dire basta alla lirica e alla musica classica come espressione di arte colta e per una nicchia di ascoltatori. «Con il progetto LiriCittà vogliamo portare il “belcanto”, la musica e canzone classica, la romanza
28 aprile 2016 9:21 Maria Luisa Porcella Ciusa
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Hanno deciso che era ora di dire basta alla lirica e alla musica classica come espressione di arte colta e per una nicchia di ascoltatori. «Con il progetto LiriCittà vogliamo portare il “belcanto”, la musica e canzone classica, la romanza da camera, nelle piazze, nelle case, tra la gente». Parole semplici e chiare quelle di Rinaldo Pinna, direttore artistico e organizzatore dell’iniziativa, che partirà sabato in viale Sant’Avendrace.
Chitarrista per passione e, tra le altre cose, uno degli ideatori della seguitissima rassegna “Suono al civico”, Rinaldo Pinna, insieme due giovani – il tenore Mauro Secci e il soprano Elena Schirru – ha le idee chiare: «Il nostro intento è far conoscere queste espressioni musicali ai cittadini, ai turisti, a chiunque abbia voglia di fare un’esperienza nuova e di un certo livello».
Uno dei punti di forza su cui si basa il progetto sono le solide basi che può vantare nel nostro Paese il bel canto: nato per essere ascoltato nei teatri, nei salotti, in una dimensione popolare, piano piano è diventata espressione di una ristretta cerchia di persone, perdendo il suo lato più vero e autentico. «Vogliamo far conoscere talenti poco noti ma non per questo di poco conto – prosegue Pinna – Ci sono tantissimi ragazzi appena diplomati al conservatorio che non vedono l’ora di esibirsi tra i giovani e per i giovani e sappiamo bene come sia difficile oggi la carriera del musicista, non solo qui in Sardegna. LiriCittà vuole anche dare una mano a tutti quei professionisti che vogliono fare della musica il loro lavoro promuovendo nei piccoli teatri e nelle piazze la loro arte».
La rassegna di appuntamenti prenderà il via da sabato 30 aprile alle 21 in viale Sant’Avendrace, quartiere scelto non a caso perché tra i più popolari, al Centro di produzione per lo spettacolo della compagnia Intrepidi monelli. Andrà in scena uno spettacolo dal titolo “Vezzi, smanie, pazzie”, un libero viaggio attraverso le bizze e le nevrosi delle protagoniste dell’Opera a partire dal ‘700.
«Vorremmo proseguire per tutta l’estate – conclude l’organizzatore – magari in uno spazio all’aperto, possibilmente in centro, per invogliare i cagliaritani, ma anche i turisti, ad avvicinarsi a questo genere musicale. Perché in Spagna in una miriade di locali si può ascoltare il flamenco e qui da noi la lirica, che pure è espressione della nostra cultura, è relegata alla stagione operistica? Cagliari potrebbe essere una solida base per ridare dignità popolare al bel canto».
https://www.ilsardingtonpost.it/2018/05/03/sanluri-liricitta-il-comune-paga-i-costi-di-sicurezza-per-riportare-la-lirica-in-piazza/
03/05/2018 ABC, Attualità, Marmilla, Sanluri lascia un commento
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Per riportare il canto lirico, la “musica colta”, alle sue origini, cioè alla sua natura popolare, anche quest’anno la rassegna “LiriCittà” scenderà in piazza, tra la gente. Non, come di consueto, nel capoluogo sardo. Ma in quello dell’ex provincia del Medio Campidano.
«Siamo molto contenti – ha dichiarato il sindaco di Sanluri Alberto Urpi – che gli organizzatori della rassegna abbiano deciso di spostare la loro sede principale qui. L’anno scorso abbiamo portato per la prima volta la lirica in strada, nel centro storico, davanti alla bellissima cornice della chiesetta di San Lorenzo. Il pubblico ha risposto benissimo e quest’anno raddoppiamo». Sono infatti due i prossimi appuntamenti con la rassegna: il 7 e 29 luglio alle 21.30, in piazza San Lorenzo. E sono inseriti nel programma dell’Estate sanlurese.
Ha espresso lo stesso entusiasmo anche Rinaldo Pinna, direttore artistico e coideatore del progetto che, a breve, diventerà associazione. «Liricittà – ha spiegato Pinna – si propone in contesti diversi dai grandi teatri, abolisce la distanza fisica tra i giovani cantanti e il pubblico che è parte stesso dello spettacolo. E valorizza spazi architettonici, piazze, vie, scalinate, borghi. Angoli delle città, spazi aperti che diventano palcoscenici sotto il cielo».
Come mai Sanluri, e non altri comuni dell’isola?
«Bellezza attrae bellezza – ha risposto Pinna –. I cittadini sanluresi sono molto ospitali nei nostri confronti. L’anno scorso, per abbellire ancora di più la suggestiva piazza dove i cantanti dovevano esibirsi, la gente ha spazzato e portato, fuori dalle proprie abitazioni, piante e fiori. Ha fatto nuove amicizie, i vicini si parlavano e tutti hanno partecipato allo spettacolo in maniera attiva. Anche i musicisti, che sono giovani talenti del panorama lirico sardo, sono stati contenti di trovarsi in uno scenario diverso dal loro teatro».
Un altro motivo, che ha spinto gli organizzatori a scegliere la cittadina sanlurese, è di tipo economico. Il Comune di Sanluri, infatti, ha disposto di non sovraccaricare i costi di sicurezza, imposti dal decreto Gabrielli, sui soggetti che s’inseriscono nel programma di attività culturali e turistiche dell’Estate sanlurese. «Questa disposizione – ha concluso Pinna – ci permette di continuare a portare il bel canto tra la gente, dove si possono spalmare i costi della messa in sicurezza».
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