Ha iniziato alla tenera età di 10 anni seguendo le orme di due grandi professionisti: Nicola Tornese e Michele Vanore che Dante ha ricordato sempre con affetto. Agli inizi era un ragazzino che aveva già dentro di lui l'indole dell'impresariato. Infatti quando conobbe Nicola Tornese, grande rappresentante di concerti bandistici, il quale ha frequentato per anni la famiglia Montanaro, Dante iniziò a
d ammirarlo, e come persona e come professionista, e Nicola si accorse che quel piccolo ragazzino avrebbe potuto fare tanto. Dopo qualche tempo, iniziò la sua "scuola" presso un'altro grande: Michele Vanore, che si interessava di cantanti e spettacoli, con il quale Dante iniziò la sua "gavetta". Dopo si affiancò ad un'altro grande professionista: il maestro Adolfo Tronco, con cui Dante ha diviso anche momenti della sua vita familiare privata. In seguito continuò da solo a lavorare, con amore e senza mai stancarsi del suo percorso, per insegnare a tanti, ma dico a tanti, il suo lavoro, che prima era il più bello che c'era, oggi putroppo è stato lavorato da tanti ciarlatani, venditori di fumo e arrivisti. Io sono sicura che uomini, e dico uomini con la "U" maiuscola, come mio padre in questo lavoro, non ce ne saranno più, anche se qualcuno ha cercato di sottrargli i suoi contatti e ha continuato la sua scia egregiamente e non sarà mai e mai diventerà come lui. Sono fiera di essere la figlia di Dante Montanaro. Con la sua morte putroppo come disse il grande ed uno dei pochissimi che mio padre ricordava con grande affetto, il signor Gianni Mengoni, con la sua morte è andata via la storia pulita di questo lavoro. Io sto cercando di portare a testa alta il suo nome, "essendo figlia unica", putroppo per me non è facile perchè vivo con ostacoli pesanti e gravi da sormontare giorno per giorno, ma sto cercando con tutta me stessa e con l'aiuto delle persone che mi vogliono bene e lavorano con me, di andare avanti per la mia strada e portare sempre in alto questo nome: DANTE MONTANARO.