30/10/2024
Ricordate la “mano di verde” di cui avevo parlato qualche mese fa? Per chiudere il cerchio, voglio raccontarvi cosa credo sia il vero green. Dietro a questa parola ci stanno giusto due o tre cosette:
- consistenza: “la terra è bassa" diceva mio nonno, che ha sempre fatto l’agricoltore. Coltivare per davvero dei fiori recisi a basso impatto ambientale, metterli sul mercato o utilizzarli in via esclusiva, é una cosa diversa da farsi un’aiuola in cui si pianta qualche tulipano o qualche dahlia. Foto ad effetto con gli stessi fiori e gli stessi colori durante l’intero arco dell’anno? Ok, abbiamo un problema.
- perseveranza: il cliente ha sempre ragione? No, se gli spieghi e lo educhi. Spesso i clienti non conoscono, non per colpa loro, ma perchè “si è sempre fatto così”. Non poter soddisfare una richiesta in un determinato momento è frustrante? Si. Ma se c’è apertura (e non diamola per scontata!), con pazienza, un pizzico di logica, una spiegazione coerente e una proposta alternativa altrettanto spettacolare, la frustrazione scompare.
- coerenza: oltre a servire alcuni flower designer che credono nella mia filosofia, offro direttamente i miei allestimenti e lavori di flower design. Forse quest’anno più di ogni altra passata stagione, è stato particolarmente difficile dal punto di vista della coltivazione. Far fronte agli impegni presi con spose e clienti confermati quasi un anno prima, non è stato facile. Green in questo caso vuol dire anche coerenza di pensiero e di azione. Al bisogno, quando le fioriture non vanno come programmato, non si acquistano fiori all’ingrosso provenienti dall’altro capo del mondo e ovviamente forzati in serra a discapito della stagionalità. Quindi green è cercare alternative di buon senso presso colleghi vicini. E’ uno sbatti? Certo, ve lo assicuro!
Consistenza, perseveranza, coerenza. Le mie parole preferite.