17/08/2024
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA (D'ORO...)
Il Gigante
Una PAROLA, anzi due, per questo UOMO (subito dietro a J. V. "Il Maestro") che all’anagrafe fa MASSIMO BARBOLINI.
L’esempio di umiltà che sta dando a tutti è di quelli da sottolineare 2 volte con la matita rossa.
Barbolini è stato capo allenatore della nazionale italiana femminile di pallavolo dal 2006 al 2012. In questi 6/7 anni ha vinto 2 Europei, 2 Coppe del Mondo (che non sono i mondiali, ma poco ci manca), 4 volte terzo nel World Gran Prix, 1 edizione de I Giochi del Mediterraneo ed 1 Grand Champions Cup. Con le squadre di club il suo palmares racconta di 5 scudetti, 8 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa di Lega, 4 Champion League, 1 Mondiale per Club, 3 Coppe CEV, 1 Challenge Cup, 1 Top Team Cup ed 1 Supercoppa Europea. A livello individuale per 4 volte eletto Miglior Allenatore di A1 ed 1 volta eletto per la CEV Miglior allenatore di squadre femminili.
Nel 2019 ha ricevuto dal CONI come allenatore la Palma d'Oro al Merito Tecnico.
A Pechino aveva la squadra per vincere l’oro ma la vicenda Aguero che aveva la madre a Cuba sul letto di morte ha privato la sua squadra del pezzo più pregiato.
Insomma, se vuoi fare il figo al bar ed hai il suo palmares… beh diciamo che ti sarebbe più che concesso e tutti dovrebbero stare ad ascoltarti in religioso silenzio.
Ecco questo UOMO si è seduto in panchina come vice allenatore, lasciando tutto il suo ego in fondo al baule. Lui che potrebbe tranquillamente allenare qualsiasi nazionale al mondo come capo allenatore, si è messo a disposizione di chi, quando non era nessuno, gli ha dato una possibilità (pochi si ricorderanno che fece da secondo a Velasco alla Panini di fine anni '80)
Si parla tanto di cosa vuol dire essere Ringo Star e non John Lennon, di cosa vuol dire mettere un obiettivo comune davanti al proprio ego. E non c’entrano i soldi, non c’entra la fama, non c’entra nulla che non sia una smisurata intelligenza e il concetto di restituzione insito in te.
Se è vero (e lo è) che la prima forma di educazione è l’esempio, allora Barbolini sta insegnando tanto a tutti. Compreso il sottoscritto…
Poi lì, dietro di lui, c’è il giocatore più forte del XX secolo alla pari di un certo Karch Kiraly e diciamo che anche Bernardi qualcosa di grande ce lo sta mostrando.
Ho letto sul web una traccia di quanto sopra e mi ha fatto ve**re in mente quanto sono stato fortunato ad averli conosciuti e frequentati entrambi nonostante la differenza di età (purtroppo a loro favore...).
Giù il cappello signori... Davanti ai grandi ci si deve solo inchinare!!!