Il nucleo originario del centro abitato nel corso dei secoli ha subito diversi rifacimenti e ampliamenti. L’originario impianto del complesso comprendeva cinque torri a pianta circolare a cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Sul versante rivolto verso la Dora un profondo dirupo lo rendeva inaccessibile. Nel corso del XIII secolo venne in gran parte distrutto ad opera dei Torinesi, in lott
a con Tommaso di Savoia, e fu ricostruito alla fine del secolo a opera di Guglielmo VII di Monferrato. Il Castello con il Feudo di Collegno appartenne al ramo dei Principi d’Acaja di Casa Savoia, Conti di Collegno, fino all’estinzione. Carlo Emanuele I Duca di Savoia concesse allora (1599) il Feudo a Giovanni Francesco Provana di Carignano primo Conte Provana di Collegno. Il figlio Ottavio iniziò i lavori di ampliamento, unendo al Castello medioevale la parte che rivela una forte presenza dell’Architetto Guarino Guarini. Le guerre rallentarono le opere, che ripresero su progetto di Filippo Juvarra dopo il 1720, ma anche queste vennero interrotte per un lungo periodo. Dopo la restaurazione della Monarchia Sabauda in Piemonte, i disegni Juvareschi vennero affidati all’Architetto Alberto Talucchi, che riducendone sensibilmente le dimensioni, ma rispettandone le indicazioni architettoniche, completò il Castello come oggi lo vediamo. Il Castello rimase di proprietà della famiglia Provana fino al 1878 quando Luisa, ultima discendente del ramo primogenito del Casato, sposò Alessandro Guidobono Garofoli, Barone del S.R.I. Conte di Sciolze e Signore di Carbonara, ecc. di antichissima famiglia tortonese. Il Castello entrò così a far parte di questa famiglia i cui discendenti vi risiedono tutt’oggi. Il Castello è circondato da un ampio parco contraddistinto da piante secolari di maestose dimensioni.