19/11/2024
🐕 Cosa sappiamo di questo cane? 🐕
È un dettagio dal lunettone del salone principale, che celebra il nuovo ruolo dato da Benedetto XIII al principe Alessandro Falconeri: quello di direttore delle carceri pontificie.
La scena mostra la concitazione all’interno del carcere, con giudici, guardie svizzere e ovviamente malviventi.
Anche il cane fa parte del contesto, ma sta dall’altra parte della balconata, grazie a quel gioco tra illusione e realtà tipicamente settecentesco che caratterizza tutto il ciclo di affreschi di Pier Leone Ghezzi.
Nella tradizione del Castello i cani hanno sempre avuto una grande importanza, essendo Torre in pietra una dimora di caccia.
Questo qui però non ha le scarpe… a differenza dei cani del principe Michele Peretti (XVII secolo), nipote di Sisto V, a cui
venivano fatti indossare preziosi scarpini per proteggere le loro delicatissime zampe!
Sabato 23 venite a visitare il castello con Sandro Polo per scoprire altre fantastiche storie!
(Doppia visita più pranzo all’Osteria dell'Elefante)
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