11/01/2018
Lo sapevi?
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La Cappa Rossa la indossava chi, in epoca medievale, avendo contratto la peste, ne era guarito. Giravano così i fortunati che l’avevano scampata. Tunica lunga fino ai piedi e cappuccio con due fori per spiare e non sb****re contro qualche muro.
Aurelio Capurro e Elina, sua moglie, i proprietari de Le Cappe Rosse, tengono una di queste strane vesti dietro a una porta, a testimoniare che la storia è passata da queste parti. Già, perché i muri di questo posto hanno visto la luce intorno alla metà del XII secolo. All’epoca, in questo angolo del centro storico, non c’era il pub, ma un oratorio, quello della Chiesa di San Salvatore in Sarzano e, davanti alla porta, il mare. Spiagge senza ombrelloni, né cocco, né tanga.
A partire dagli anni Ottanta, le Cappe Rosse sono di Aurelio, scultore, pittore nonché balestriere. Grazie a lui, in quegli anni, Genova veniva spesso conquistata da questa antica arte militare. Cavalli e cavalieri affollavano i carruggi dell’angiporto, ed era festa.
Poi le Cappe sono diventate punto di ritrovo nelle notti di giovani universitari in cerca di se stessi, per musicisti e artisti di ogni sorta.
Ma oggi, dopo un così lungo cammino, cos’è questo luogo?
Oggi Aurelio e Ilina, dopo aver trascorso un lungo periodo lontano dalla Superba, sono tornati per accogliere i migranti della notte. Il locale non ha molto spazio a disposizione, come del resto la maggior parte dei locali genovesi, ma la luce fioca, l’arredo in legno, i quadri alle pareti di artisti sempre diversi, creano un’atmosfera rilassante e familiare.
A disposizione di chi siede ai tavoli ci sono giochi vari: carte, scacchi, dama e Backgammon. Per chi, invece, vuole cimentarsi in una scatenata jam session, ci sono chitarra e tastiera. Inutile dire che nel locale si possono gustare buoni cocktail, e cibarie di vario genere fino a notte inoltrata.
Se volete passare una serata in pace fateci un salto e tenete d’occhio questo locale, per il futuro sono previste grandi novità!
Articolo datato il Giovedì 31 maggio 2001
Autore: Daniela Carucci
Fonte Articolo: http://www.mentelocale.it/genova/articoli/2920-le-antiche-cappe-rosse-2.htm
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