13/01/2024
Il padiglione espositivo “La Nave”, all’interno del parco culturale Le Serre in via Tiziano Lanza a Grugliasco, torna ad animarsi in occasione della 19ª edizione della Mostra di minerali. Sabato 13 e domenica 14 gennaio va in scena un appuntamento ormai imperdibile per gli appassionati di questo magico mondo e, perché no, anche per chi non ha mai visto da vicino questi magnifici prodotti della natura. Dalle 9 alle 18 di sabato e domenica, si potranno ammirare più di 200 metri di tavoli impreziositi da cristalli provenienti da tutto il mondo. L’ingresso è gratuito e i bambini torneranno tutti a casa con un omaggio.
La manifestazione è organizzata dalla Pro loco di Grugliasco, unitamente a un gruppo affiatato di collezionisti e si colloca tra i primi imperdibili appuntamenti del settore del nuovo anno, ed è dedicata sia agli esperti del settore, sia ai semplici curiosi, che si avvicinano per la prima volta a questo “mondo luccicante”.
La mostra è caratterizzata dal fatto che il materiale esposto, lungo un percorso circa 200 metri, è costituito esclusivamente da minerali grezzi e fossili (non italiani) e dalla presenza di molti collezionisti e ricercatori che espongono il frutto delle loro acquisizioni o dei loro ritrovamenti.
Come ogni anno, verrà allestita una “mostra tematica”, che per questa edizione sarà dedicata a un “virtuale scontro” tra il quarzo jalino e il quarzo fumè del monte Bianco.
I campioni presenti provenivano da diverse collezioni private, quelle più difficili da ammirare, ma spesso anche le più belle e significative.
Verrà poi dedicato un piccolo, ma importante spazio fotografico per ricordare uno dei piu importanti ricercatori e conoscitori dei minerali del monte Bianco scomparso purtroppo pochi mesi fa: Aldo Pontiglio, personaggio unico e profondo conoscitore delle montagne che lo “ospitavano” nelle sue ricerche.
È sempre importante ricordare che il principale obiettivo della mostra di Grugliasco è di divulgare e cercare di far capire che il “lungo” e indispensabile lavoro di madre natura che si occupa della creazione di tali meraviglie sarebbe vano se non esistesse chi si adopera a ricercarle, scoprirle, estrarle e poi “portarle “a valle”, in modo da permettere, a chi vuole, di ammirarle. In conclusione si può affermare con certezza che il maggior orgoglio della mostra, nata due decenni orsono quasi “per scherzo” e allestita con una manciata di tavoli, è aver incrementato negli anni non solo il numero degli espositori e dei visitatori, ma ha soprattutto migliorato notevolmente la qualità sia degli uni sia degli altri.