03/07/2021
Ci teniamo a ricordare un paio di cose 💬
Siamo i membri dell’Associazione DROPS, un’associazione culturale a promozione del territorio attiva da più di 5 anni a Gussago. A seguito di una serie di inesattezze espresse pubblicamente nei confronti del nostro operato, siamo costretti a far chiarezze e a comunicare quanto segue:
Siamo sempre stati e sempre staremo totalmente fuori da qualsiasi discorso di natura politica. Non è di nostro interesse. Pertanto diffidiamo dallo strumentalizzare la nostra associazione al fine di perseguire battaglie politiche personali. Lavoriamo nel puro rispetto del nostro statuto e della nostra mission: la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, la promozione di iniziative culturali e la creazione di contesti di aggregazione giovanile e non.
Abbiamo sempre operato in manifestazioni pubbliche di breve durata. L’anno scorso, impossibilitati a proporre nuove iniziative causa covid, abbiamo valutato la possibilità di prendere in gestione il chiosco situato all’interno del Parco Muccioli. Diversamente da quello che è stato detto, la nostra concessione prevede non solo la gestione del bar, ma anche la gestione ordinaria dell’intero parco: il taglio del verde, la pulizia, lo svuotamento cestini ecc ecc).
In un paese ricco e imprenditorialmente molto attivo (anche a parole sui social network), dopo due gare per l’affidamento della concessione andate deserte, siamo stati gli unici ad avanzare una proposta concreta in Comune. Tutta la documentazione del caso è presente online ed è pubblicamente consultabile attraverso il sito internet del Comune. Va ricordato che chiunque, ovviamente in possesso dei requisiti minimi, poteva presentare la propria proposta per la gestione del Chiosco. Chiunque. Nonostante alcune migliorie strutturali attuate dall’amministrazione, partendo da un locale in condizioni critiche e fatiscenti, abbiamo dovuto lavorare personalmente per mesi alla ristrutturazione totale del chiosco, investendo risorse, tempo e molto denaro. Accettando il rischio d’impresa, abbiamo impegnato tutto il tesoretto accumulato in questi anni e contratto debiti con molti fornitori. Causa Covid non abbiamo potuto servire nemmeno un caffè per più di 6 mesi dalla firma del contratto, nonostante questo, abbiamo intrapreso questo percorso con grande entusiasmo e un pizzico di incoscienza.
A metà maggio abbiamo aperto le porte della struttura in un contesto economico molto complicato. Durante questo stop forzato, ci siamo fatti in 4 per cercare figure professionali da inserire nel nostro organico. In un periodo storico in cui la ricerca del personale nel mondo della ristorazione è molto faticosa, siamo riusciti a selezionare persone qualificate, giovani e con esperienza. Sembrava impossibile, eppure abbiamo costituito un team di lavoratori dipendenti giovani e motivati, assumendo con loro impegni a medio termine.
Ci piace pensare al chiosco come una concreta possibilità di incontro e conoscenza; Abbiamo l’ambizione di andare oltre ad alcuni stereotipi che spesso soffocano strutture simili alla “nostra”, cercando di non sembrare fuori contesto. Abbiamo deciso di operare secondo alcuni capisaldi che ci guidano in questa avventura:
novità: diffondere cultura, tradizione e prodotti del nostro territorio, privilegiando il lavoro di giovani produttori; socializzazione: creare aggregazione e proporsi come luogo di incontro; ricerca: guardare con un occhio di riguardo alle piccole realtà artigianali, che con il loro lavoro valorizzano il loro territorio; sostenibilità: prestare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.
Non è tanto la certificazione “bio” che abbiamo a cuore, quanto il rispetto della materia prima, della filiera produttiva e la tutela del nostro cliente. Alla luce di questi presupposti è possibile comprendere il perché di alcune nostre scelte un po’ controcorrente. Mesi di ricerca e studio ci hanno portato a studiare una proposta coerente con le nostre ambizioni e con la realtà in cui operiamo. In questo senso abbiamo scelto la strada più difficile, la strada del gelato artigianale contro il confezionato, la strada delle birre artigianali contro l’industriale, la strada del prodotto fresco contro il surgelato. È più dispendioso sotto tutti i punti di vista, in primis sul piano economico, ma siamo convinti che sia la direzione corretta. Stiamo cercando, con questa strategia, di fidelizzare il cliente 365 giorni l’anno, per far sì che non frequenti il locale per il semplice fatto che si trova in mezzo al parco e offre un immediato ristoro. Vorremmo che fosse frequentato anche nei giorni di pioggia. Anche nelle stagioni fredde. Vorremmo essere scelti per la nostra proposta e per le nostre qualità.
Non ci rispecchiamo nell’aggettivo “chic” che da molti ci è stato affibbiato. Neppure nel taglio “radical chic”, se per radical chic teniamo buona la definizione del Dizionario: ostentare idee e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o comunque opposte al loro vero ceto di appartenenza. Inoltre questo atteggiamento sovente si identifica con una certa convinzione di superiorità culturale, nonché con l'ostinata esibizione di questa cultura "elevata", o la curata trasandatezza nel vestire e, talora, con la ricercatezza nell'ambito di scelte gastronomiche). L’impronta che vorremmo dare al locale è popolare e democratica, allo stesso tempo curata e attenta. Contrariamente a quanto si possa credere, fin dai primi giorni di lavoro abbiamo constatato che la fascia d’età che frequenta maggiormente il locale non è quella dei bambini. Abbiamo formulato, quindi, una proposta che fosse corretta per un pubblico più ampio. Corretta anche nel rapporto qualità prezzo.
Abbiamo la fortuna di essere circondati da un parco meraviglioso. Un parco pubblico liberamente accessibile a tutti dov’è possibile trascorrere del tempo in armonia con la natura e dove non è necessario frequentare il nostro chiosco qualora la proposta non dovesse piacere. Tra le altre cose, il parco offre gratuitamente la possibilità di usufruire del distributore di acqua naturale/frizzante/fredda senza per forza dover passare dalle bevande che noi proponiamo. Tuttavia ci teniamo a ricordare che saremo noi a pensare a ripulire il parco dallo sporco e dai rifiuti di chi, talvolta in maniere poco civile, li abbandona senza cura.
Ci scusiamo per alcuni disservizi. In questo periodo ci siamo cimentati con umiltà in un lavoro del tutto nuovo e questo ha comportato una completa riorganizzazione mentale e logistica dell’associazione. Nella maggior parte dei casi abbiamo cercato di scusarci per alcuni nostri errori. Ci dispiace però che nei commenti scritti online, questo non venga ribadito con lo stesso fervore con cui vengono sottolineati i disguidi. Ringraziamo le centinaia di persone che in queste settimane sono passate a salutarci, per un caffè, una granita o un calice di vino. Stiamo accogliendo ogni giorno centinaia di clienti curiosi, appassionati e rispettosi del nostro lavoro. Siamo stati riempiti di complimenti, ringraziamenti e talvolta anche di critiche costruttive. Ci auspichiamo che in futuro, chiunque abbia qualcosa da comunicarci, lo faccia in prima persona. Amiamo il dialogo e pensiamo che sia l’unico modo intelligente per affronta i problemi. Speriamo, con alcuni accorgimenti, di aver colmato alcune nostre lacune e di farvi sentire sempre più a casa. 🥂
Grazie mille.
Ass. Culturale DROPS