19/06/2022
IL PIATTO STORICO DELLA SARDEGNA: I MALLOREDDUS
Quando si pensa alla Sardegna brillano nella nostra mente immagini di spiagge incontaminate, del suo mare cristallino e della sua meravigliosa cucina a base di pesce. Pensieri più che comprensibili: la Sardegna è bellezza pura.
Ma forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la Sardegna offre specialità e ricette deliziose che non provengono dal mare ma bensì dalla terra. Avete mai assaggiato la zuppa gallurese, la fregola, i culurgiones, il pecorino e il celeberrimo porceddu sardo? Sono tutti piatti tipici provenienti dall’entroterra sardo!
A queste prelibatezze si uniscono i Malloreddus, ovvero gli gnocchetti sardi, il piatto storico dell’isola presente da centinaia d’anni nelle cucine di ogni casa o ristorante. Come sono fatti? I Malloreddus sono facilmente riconoscibili grazie alla loro tipica forma a conchiglietta e composti di semola di grano e acqua. I modi in cui possono essere serviti sono moltissimi ma la tradizione vuole che siano mangiati con il ragù di salsiccia: famosi i Malloreddus alla campidanese da assaggiare, ovviamente, con una spolverata di pecorino sardo fresco. Che bontà!
Come mai i Malloreddus sono così conosciuti in Sardegna (e non solo)?
Come detto, i Malloreddus hanno una storia ultracentenaria iniziata nelle case delle massaie: la loro forma nasce proprio dalla lavorazione. Le palline di pasta venivano schiacciate contro il ciuliri, il tipico cesto di paglia.
Malloreddus-ristorante-pelosetta
In sardo infatti significa vitellini, visto che la forma piccola e panciuta con cui uscivano dalla lavorazione, nell’immaginario collettivo dei pastori dell’entroterra, poteva ricordare quella di un vitello appena nato!
Nella ricetta storica dei Malloreddus è presente lo zafferano, altro prodotto tipico Sardo. Questo ingrediente ad oggi non è più usato nell’impasto per rendere gli gnocchetti più “ben disposti” agli condimenti.
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Nonostante la Sardegna sia famosa per le sue spiagge, il mare incontaminato e cristallino e le bellezze dei suoi paesaggi di mare, la cucina sarda offre alcune specialità che non sono a base di pesce. Anzi, in realtà le ricette e prodotti tipici di questa regione sono principalmente “di terra”. Ne sono un fulgido esempio piatti come la zuppa gallurese, i culurgiones, il pecorino, la fregola, il maialino (il famoso porceddu).
Oggi parliamo di un primo piatto semplice ma gustoso: i malloreddus.
Cosa sono?
I malloreddus, o gnocchetti sardi, sono una tipica pasta corta sarda dalla forma di conchiglietta allungata, di circa 2 cm di lunghezza. Sono fatti di semola di grano e acqua e si possono mangiare con diverse salse, anche se tradizionalmente in Sardegna vengono mangiati con il ragù di salsiccia: i famosi malloreddus alla campidanese (da provare sicuramente con una spolverata di pecorino sardo fresco).
I malloreddus sono un piatto storico dell’isola, tanto da essere quasi obbligatori nelle occasioni più importanti: feste, sagre, matrimoni. Ma ovviamente sono perfetti anche per un buon pranzo in un giorno feriale o a cena, magari con un condimento più leggero.
Breve storia dei malloreddus
I malloreddus esistono da centinaia di anni: sono una pasta che veniva fatta in casa a mano dalle massaie. Storicamente la loro forma deriva dalla lavorazione: le palline di pasta venivano schiacciate contro il ciuliri, un tipico cesto di paglia.
Nella ricetta storica c’è anche lo zafferano, un altro prodotto tipico della Sardegna. Oggi questo ingrediente viene tolto dall’impasto, per rendere la pasta più “universale” ai diversi condimenti con cui si può cucinare.
Il nome malloreddus deriva dalla forma che gli gnocchetti assumevano dopo essere stati schiacciati contro il ciuliri. In sardo infatti significa vitellini, visto che la forma piccola e panciuta con cui uscivano dalla lavorazione, nell’immaginario collettivo dei pastori dell’entroterra, poteva ricordare quella di un vitello appena nato!
I malloreddus alla campidanese
I malloreddus alla campidanese sono uno dei primi piatti tipici della cucina sarda. Vengono preparati con il ragù di salsiccia del Campidano. Una ricetta semplice e veloce, ma anche molto gustosa – soprattutto quando vengono cucinati freschi, piuttosto che industriali secchi.
I malloreddus alla campidanese sono una classica pasta al ragù di salsiccia, quindi per cucinarli bisogna fare soffriggere cipolla e aglio tritati in un filo di olio, e dopo circa 3 minuti unire la salsiccia pelata e sbriciolata con le mani e lasciarla rosolare. Dopo qualche minuto, unire i pomodori pelati tritati (meglio se senza semi) e il basilico, lasciando andare a fuoco lento per almeno un’ora. Alcuni aggiungono anche dello zafferano, per dare al sugo un gusto ancora più particolare.
Quando il sugo sarà quasi pronto, preparare la pasta in una pentola di acqua salata, stando attenti alla cottura. Una volta pronti, scolare, unire il sugo e, volendo, anche il pecorino fresco grattuggiato come quello che trovate su Artimondo.