23/07/2024
L’abito da tè è un capo d’abbigliamento che nasce intorno alla metà dell’800, come vestito “informale” femminile.
Appartiene soltanto a quella fascia sociale medioalta che può permettersi un determinato stile di vita: come abbiamo visto, parlando del tè, la distinzione fra High Tea e Low Tea che poteva essere offerto agli ospiti a partire dalle 15, ed era appannaggio delle signore importanti.
Erano proprio loro a indossare questi abiti da tè, e solo ed esclusivamente fra le mura di casa.
I primi abiti da tè nascono ispirati alla moda orientale e in particolare dal kimono giapponese.
Si tratta di un abito più comodo rispetto ai modelli destinati alla mattina, al pomeriggio, da sera e alle passeggiate, ed è privilegio della padrona di casa ricevere gli ospiti per il tè indossarne uno.
Il Tea Gown, l’abito da tè, compare nella guardaroba femminile dopo la metà del 1800, proprio nel periodo in cui i corsetti erano particolarmente costrittivi e le gonne sempre più abbondanti.
Intorno al 1850 1860, il volume delle donne raggiunge la massima dimensione grazie alle crinoline con la forma a campana e i corsetti stringono la vita per creare un forte contrasto di volumi.
È in questo periodo che compaiono i primi abiti da tè, per rispondere a un’esigenza sempre più sentita dalle donne di potersi muovere in modo più comodo nella loro casa ricevendo gli invitati o semplicemente di indossare vestiti morbidi per prendere uno dei passi più importanti della giornata prima degli impegni serali.
Le donne vittoriane, come le altre prima di loro e dopo di loro, si abituano a indossare un corsetto subito dopo l’infanzia, in quanto il busto viene considerato indispensabile nel guardaroba delle signore per dare alla figura la forma corretta.
I corsetti, più o meno stretti e più o meno raffinati, vengono indossati da tutte.
L'abito da tè vittoriano dunque, risponde dunque alle numerose esigenze della donna del periodo di essere elegante ma di poter respirare almeno per qualche ora al giorno.
Poteva essere indossato dalla padrona di casa a partire da mezzogiorno fino alla sera, solo ed esclusivamente fra le mura domestiche.
L’abito poteva essere anche molto elegante ma spesso era proprio la stravaganza il suo punto di forza.
Poteva essere tranquillamente indossato davanti alla famiglia, agli amici più intimi sia durante l’Afternoon Tea e nelle cene più informali, mentre non era indicato come abito da ricevimento in occasioni più importanti.
Si può considerare l’abito da tè come una conquista delle donne che si riappropriano della propria comodità, anche se solo in condizioni privilegiate come gli spuntini domestici, senza rinunciare alla classe e allo stile.
Nei primi del novecento diventa sempre più morbido impalpabile e più simile a quelle che noi oggi chiamiamo Destare, pur senza rinunciare a dettagli importanti come ricami e a pizzi.
Questo tipo di abbigliamento permetteva alle donne una notevole espressione di sé e dei propri gusti, in quanto la varietà di linee, tessuti e stili era notevole.
Oggi ci rimangono abiti da tè romantici, lievi e svolazzanti di trine e pizzi, altri dalle linee più severe e più simili ad abiti da sera.
Era la prima vera espressione del gusto personale delle signore, fino ad ora ingabbiate in miriadi di regole riguardanti il loro abbigliamento.
L'abito da tè assume fin dall’inizio diverse valenze: la padrona di casa che cede in abito da tè dà l’impressione di essere più libera e più in intimità con gli ospiti, anche grazie al tipo di movimento che le viene consentito da questo vestito e agli stili del capo d’abbigliamento.
I più duri ad accettare nelle loro case signore con indosso questi vestiti furono i più conservatori che vedevano in questo abbigliamento qualcosa di troppo scandaloso.
Una delle grandi firme che ha decretato il successo del Tea Gown è certamente la Maison Worth.
Le padrone di casa più fantasiose cercavano di intonare il proprio abbigliamento all’ambiente: ricami e decori, così come lo stile generale, potevano essere abbinati allo stile scelto per la stanza dove si riceveva.
L’abito da tè nel corso dei primi anni del novecento si avvicina sempre di più agli abiti indossati anche fuori casa, in quanto al termine dell’epoca Edoardiana la guerra decreta una progressiva diminuzione dell’importanza dei corsetti e, non ultimo, un crescente bisogno di libertà e praticità nell’abbigliamento.
Le donne smisero di necessitare di abiti da tè verso la fine degli anni 30, data dopo la quale questo tipo di vestito viene abbandonato.