07/08/2018
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Z'UNICA: 25 Agosto 2015 Borgo Mezzanone, frazione comune di Manfredonia (Fg)
Dedicato a chi è morto nei campi per raccogliere pomodori e coltivare una speranza, a chi si spezza la schiena e vuole spezzare le catene della schiavitù. Musica per la libertà, note e voci contro la schiavitù. Tra melodie africane dei dialetti quali il bambarà, il wolof, il susù, Sandro Joyeux, cantante e musicista francese, si è esibito per l’ultima tappa del suo “Fuori dal ghetto tour” lungo la pista occupata di Borgo Mezzanone, centro abitato dai migranti che dormono in baracche e case abbandonate senza acqua, luce e servizi igienici. “Vuje n’avita véve, n’avita véve avita sol fatija”, (voi non dovete bere, dovete solo faticare), così cantava Matteo Salvatore nella canzone “Lu Soprastante”, il sorvegliante, l’attuale caporale, per descrivere il violento sfruttamento che si è da sempre consumato nelle nostre terre e che continua a consumarsi tutt’ora sui nuovi servi della gleba, o meglio dire schiavi. Gli Schiavi qui e oggi sono quei ragazzi d’Africa usati come manodopera stagionale impiegata nella raccolta del pomodoro in condizioni di vita e di lavoro inaccettabili. Sandro Joyeux è sempre in prima linea quando si tratta di dare il proprio contributo artistico per iniziative o eventi a sostegno dei migranti. Nel 2012 ha ideato l’antischiavitour, un tour a sostegno dei braccianti stagionali stranieri lungo tutta la pen*sola. Il concerto è stato organizzato dall’associazione scientifico-culturale Z’Unica di Lucera, che continua nella sua operazione di caricare luoghi, in questo caso disagiati, di un nuovo immaginario. Fuori dal ghetto tour è promosso da Funky Tomato e da Medici per i Diritti Umani, una clinica mobile, che svolge attività di assistenza e orientamento sanitario e legale nelle campagne con il progetto Terragiusta. L’evento a Borgo Mezzanone è stato possibile grazie all’intervento della Professoressa Dina Diurno del progetto Casa Speranza.